Ho un sogno ricorrente. Cioè, non lo so se si può dire che è ricorrente, questo sogno che faccio, perché magari per dichiararlo ricorrente ci sono delle regole precise, regole che dicono che il sogno dev’essere sognato con una certa frequenza, tipo una volta alla settimana, o una al mese, o basta anche meno, una all’anno. Io, secondo me, vista la frequenza con cui faccio questo sogno, sono molto al limite di qualsiasi regola, perché lo faccio circa una volta ogni cinque anni, però se uno ci pensa anche le olimpiadi sono ogni quattro anni, nessuno si sognerebbe di negare che sono ricorrenti, allora anche il mio sogno posso dirlo ricorrente, forse.
In realtà non è che si tratti precisamente dello stesso sogno. I dettagli cambiano, i protagonisti pure, l’ambientazione anche, però la trama, non so se nel caso di un sogno si dice trama, oppure c’è una parola tecnica per dire quello che succede nel sogno, la trama fondamentalmente resta immutata. E la trama è questa, sono in giro con un po’ di amici, in macchina, abbiamo una macchina decappottabile, non lo so perché, nessuno di quelli che conosco ha una macchina decappottabile, forse restava più facile al regista del sogno fare le riprese con la camera dall’alto che scende verso l’abitacolo, perché in effetti la scena è così, nel sogno, e insomma andiamo in giro spensierati con questa macchina, felici e contenti, solo che a un certo punto, lontano, cioè abbastanza lontano da non essere direttamente coinvolti ma anche anche abbastanza vicino da vederlo bene, vediamo alzarsi un fungo atomico. Il sogno poi finisce. Non veniamo spazzati via dall’onda d’urto, non moriamo carbonizzati, nemmeno l’auto si spegne, per dire che l’esplosione in sé non ci sfiora, non è quello il problema, nel sogno, non è quello il motivo per cui mi sveglio con l’ansia. È il solo fatto di vederla, l’esplosione, che mette in moto una serie di pensieri rapidissimi la cui scontata conclusione è la fine.
Allora nel 2006 la CBS se ne uscì con questa serie televisiva, in Italia di solito diciamo telefilm, però dare del telefilm a certe produzioni mi pare di declassarle, allora io, se posso, dico serie tv, che s’intitolava Jericho, e nella prima puntata, quasi proprio all’inizio, perché poi quello era l’evento scatenante di tutte le vicende della serie, gli abitanti di questo paesino, Jericho appunto, vedono oltre le montagne spuntar su un fungo atomico, e il protagonista, Jake, che se ne sta andando via in macchina da Jericho, era tornato tipo il giorno prima, è lì che guida sulla classica strada americana quella dei film, in mezzo al nulla, dritta per chilometri e chilometri, e allora anche lui, in macchina, vede il fungo atomico spuntare da dietro le montagne, e io rimasi molto colpito, perché quella scena iniziale sembrava uscita dal mio sogno ricorrente, come se il regista avesse fatto carriera e fosse uscito dalla mia testa per andare a dirigere serie tv, e avesse girato Jericho, partendo proprio con quella scena lì, nata nella mia testa. Allora mi ci appassionai, a Jericho, anche perché si rivelò una gran bella serie, coinvolgente, solida, con trame e sottotrame entusiasmanti, personaggi ben costruiti, una roba di qualità, insomma, e infatti fece pochi ascolti, perché la gente non capisce un cazzo, e la CBS decise di chiuderla alla prima stagione, e solo per le proteste accanite dei fan, che inondarono la sede centrale della rete di noccioline ordinate online, decisero di fare una seconda stagione breve di sette episodi, per chiudere alla bell’e meglio la serie.
E per gli stessi motivi chiude anche questa rubrica, A spasso, perché non capite un cazzo. Però se volete mandarmi delle noccioline, fate pure.
And now for something completely different.