In città non succedono mica queste cose, a parte forse a Parma, dove succedono cose strane, sembra, che poi strane lo sono la prima volta che succedono, già alla seconda uno dice Be’?, senza badarci nemmeno, comunque, dicevo, in città non succedono mica queste cose, in città c’avete fatto l’abitudine, c’è un gran traffico, di gente, di mezzi, difficile che uno si mette a guardare le persone che stanno lì ferme, che aspettano. Si guarda la strada, il colore del semaforo, il pedone che se non ti sbrighi che è quasi verde ti stampo sulle strisce, lo scooterone che arriva da dietro col rumore del bombo, che tutti confondono col calabrone, da destra, certo, già in sorpasso, che se all’ultimo ti viene in mente una strada per tagliare corto e svolti in fretta, porta a compimento l’analogia col bombo, lo scooterista, spiaccicandosi sul lunotto o sul finestrino. In città siete gente di città, non ci pensate proprio, quando passate davanti alla fermata di un autobus, a guardare quelli che son lì ad aspettare come se chiedeste Be’, aspetti il pullman, ma cosa sei, scemo?

Una Punto, da solo. Una Fiesta, da sola. Una Volvo, da solo. Un’Astra, in due. Una Bmw, da solo. Una 155, in tre. Una Grande Punto, da sola, un Grande sprecato. Una Hyundai qualcosa, in quattro. Una Multipla, da solo, ecco. Una Bmw, da solo. Una 500, in due. Una, cos’è?, Subaru, da solo. Classe A, da sola. Doblò, da sola. Clio, in due. Micra, da sola. Panda, in due. Ypsilon, da sola. Una Saab (una Saab! Che fine ha fatto la Saab?), da solo. Una Punto, in tre. Una Dacia, da solo. Mini, Panda, Focus, da solo. E via così.

Invece io qui sto in provincia, provincia profonda, e gli autobus non ci sono, nel senso, le linee urbane, non esistono, non servono, così la gente non è mica abituata, a vedere altra gente che aspetta il pullman, a parte gli studenti, la mattina, quello è normale. Allora però ci sono le linee extraurbane, ci sono questi pullman a 50 posti, che vanno da un paese all’altro, e anche lì, per le strade della provincia, se te ne ritrovi davanti uno, tipo un Kässbohrer Setra, che da un momento all’altro ti aspetti di vedere un cingolato della Wehrmacht nello specchietto retrovisore, la prima cosa che pensi è Un pullman?, e la seconda è Ci sarà mica gente che prende il pullman, cosa sono, scemi?

Quindi, io, ad esempio, non è mica normale che sono lì alla fermata, ad aspettare il pullman, che io ogni tanto lo prendo, anche se un palo con degli orari sbiaditi piazzato due metri prima di una tratta tipo Acque minerali, si fa fatica a riconoscerlo, come fermata, però la gente lo sa, che lo è, una fermata, e proprio per quello ti fissa, con quell’espressione, mentre passa in macchina, Beh, aspetti il pullman, ma cosa sei, scemo? Così io i primi tempi rispondevo con uno sguardo che voleva dire Oh ma fatti un po’ i cazzi tuoi, invece poi, mentre aspettavo, ho iniziato a contare quanti erano, in macchina, quelli che passavano, e alla fine è venuto fuori che erano uno e mezzo, in media, e ho cambiato sguardo, e adesso, il mio sguardo, alla fermata del pullman, a quelli che passano in macchina, dice Be’, vai in macchina, da solo, che hai quattro posti liberi, che ogni giorno ti lamenti della benzina e del traffico e che non trovi mai parcheggio, e potresti risparmiare un sacco, stressarti di meno, basterebbe che ti organizzassi con quattro furboni come te, tanto andate tutti negli stessi posti, e faresti una vita migliore, tu, loro, tutti quanti, cosa sei, scemo?