Io, la pornografia, l’ho sempre considerata fantascienza, anzi, un sottogenere della fantascienza, come la Space Opera, o lo Steampunk. Lo so, mi rendo conto, le classificazioni, quelle coi generi e i sottogeneri, sono sempre una cosa che sa di artificiale, sono etichette attaccate alle cose, anche ragionate, certo, però, se uno è puntiglioso, si rende conto che sono piuttosto arbitrarie, alla fine, sono lì per soddisfare un bisogno d’ordine che altrimenti noi umani ci sentiamo persi, perché coll’indistinto non riusciamo a ragionare, abbiam bisogno di armadi, cassetti, schedari, faldoni, sapere che una certa cosa è lì, un’altra e là, e su questi faldoni e cassetti ci vanno delle indicazioni, sennò addio.

Allora, visto che queste divisioni hanno sempre un che di arbitrario, io, la pornografia, la metto sotto la fantascienza. Però, visto che queste divisioni hanno anche un che di ragionato, uno potrebbe chiedermi com’è che la metto là sotto, la pornografia, e io gli direi che la classifico così perché a me, i personaggi della pornografia, mi sembran tutti dei robot. (Poi qui bisognerebbe mettersi giù, seri, a distinguere se parliamo di cinema o di letteratura, perché le cose si complicano. Per dire, un film erotico e un film pornografico, si fa presto a distinguerli, invece poi nella letteratura, erotico e pornografico, non è mica facile mettere etichette distinte. Però facciamo finta di niente, adesso.) Cioè, quello che fanno, questi personaggi, sa poco di umano, dà più l’idea di una catena di montaggio, di macchine appositamente costruite e calibrate. Non dico che è finta, la pornografia, dico proprio che è altro dalle cose umane, e come con la fantascienza, uno l’affronta con la sospensione dell’incredulità. Ok dischi volanti pieni di alieni che vogliono distruggere l’umanità, ok doppie penetrazioni con membri di 30 cm.

Forse, un altro motivo per cui classifico la pornografia sotto la fantascienza, è che quando andavo al liceo, a Fabriano, che qui il liceo non c’era, non c’è nemmeno adesso, c’è mica bisogno di un liceo ogni 20 chilometri, io per arrivare fino al liceo dovevo prendere due autobus, quello che mi faceva arrivare a Fabriano, e poi quello urbano, perché la scuola era tipo in cima a una collina che se uno ci andava a piedi dopo tre giorni s’iscriveva al professionale, che invece era lì a due passi, e insomma lì alla fermata di quello urbano, di autobus, proprio davanti, c’era il cartellone con la programmazione di un cinema a luci rosse, e questo cinema si chiamava Astra, e siccome ero un appassionato di Star Trek, e il motto delle Flotta stellare era un famoso detto latino, Per aspera ad astra, che vuol dire tipo Attraverso le difficoltà fino alle stelle, allora magari quest’associazione che faccio tra il porno e la fantascienza viene anche un po’ da quei tempi lontani.

(Che poi, non c’entra niente, però al cinema Astra mandarono il primo film porno di Jessica Rizzo e del marito, di Jessica Rizzo, che erano di lì vicino, di un paesino, e allora mi dissero, non lo so mica se è vero, che dal loro paesino erano partiti dei pullman, per andare a vedere questo film, e durante la proiezione uno del pubblico, uno di quelli arrivati col pullman, alla fine di una scena particolarmente riuscita, si era alzato in piedi, applaudendo, e aveva gridato Bravo Giancarlo!, che era il marito, di Jessica Rizzo)