Matteo Renzi, detto il Bomba, è in piedi, in mezzo a un incrocio, davanti a un branco di automobilisti inferociti che si ringhiano addosso. Un’auto s’è piantata in mezzo alla strada e altre si sono aggiunte al puzzle, tamponandola. Il Bomba è impegnato in una partita a tresette sul cofano di un’auto di grossa cilindrata, con l’autista, il portavoce Filippo “Nomfup” Sensi, e un cartonato di Civati.

– “Ragazzi! Andrà tutto bene!”, esordisce il Bomba, con postura ecumenica, annuendo con sicumera.
– “Ma che è matto!?”.
– “Abbassa il tono, sai chi è!”.
– “Sì, tu invece sei lo scemo davanti a me che non ha rispettato lo stop e si è messo pure di traverso! A che pensavi? Alla fica?”.
– “Ma vaffanculo! E poi non c’è nessuno stop! Eh… ah, sì… eccolo lì. Sì, stavo al telefono, m’ha distratto Whatsapp…”.
– “Ma qualcuno di voi che ancora guarda la strada c’è?!”, fa un terzo, con polo rosa infilata nei pantaloni e auricolare Bluetooth.
– “Cristo! Mi sono distratto al telefono! Una roba importante di lavoro!”, fa un altro, stressatissimo, con le mani nei capelli.
– “Siete delle teste di cazzo! Io sto lavorando eh!”, sbraita quello della prima auto, con le vene gonfie al collo.
– “Ecco il cafone di turno!”, urla una folata di doppio Arbre Magique vaniglia/cocco, scesa da una Smart bianca con lo smartphone nella destra e lo smartwatch, simbolo del potere temporale, nella sinistra.
– “Ma si può sapere te perché cazzo ti sei piantato in mezzo alla strada!?”, fa uno a quello che aveva inchiodato per primo.
– “E che non lo sai? Sensi, il portavoce. Prima ci ha mandato quest’indirizzo nel gruppo Whatsapp e poi ha aggiunto: Dichiarazione bomba in 3, 2, 1…. Pochi minuti dopo arrivo qui e vedo proprio lui, il Presidente che si sbraccia e urla come un pazzo, come se fosse successo qualcosa di gravissimo, ma che non l’hai visto?!”.

Il Bomba taglia corto: “Ohi, su, dai, calmini, son cose che capitano! Si gioca, ragazzi! Ora si fa una manovra per volta e si sbroglia tutto! Su, da bravi, io sto qui e controllo che tutto vada per il meglio, abbiate fiducia!”, ma piano piano, mentre tutti smettono di urlare e risalgono in macchina, il Bomba fa prima qualche passo all’indietro, poi si gira, corre, sale sul suo macchinone già pronto a partire, e sgomma via.

– “E adesso dove cazzo scappa?!”.

Il codazzo s’accorge che il Bomba se l’è svignata. La frustrazione iniziale per l’ingorgo, ricomposta ora per cercare di sbrogliarlo, si trasforma nuovamente nell’urgenza di riprenderlo. Il puzzle, pian piano, si scompone. Intanto due passanti, incuriositi, si fermano a osservare la scena. Parlano in francese.

– “Chi sono quei matti in mezzo alla strada?”.
– “Non so, ma da quanto urlano e si sbracciano…”.
– “… giornalisti italiani, ci scommetto!”.
– “Ahah! Siamo antropologi finissimi ormai, qui a Bruxelles!”.