È lunedì, la campanella non ha ancora suonato e Matteo Renzi, detto il Bomba, posa un pacchetto di caramelle vetrose sulla cattedra. Un’occhiata fugace al corridoio e scappa a sedersi al primo banco.

Pian piano l’aula si riempie. Pochi minuti di assestamento di culi e battutacce, e la professoressa Scartozzi entra, saluta, s’accomoda e poi annuncia a sorpresa che l’ora di oggi sarà dedicata alla prima interrogazione di letteratura latina. E vuole un volontario.

La stanza si permea dell’odore della paura, ma Il Bomba, impermeabile, sorridente e convinto, scatta in piedi e dichiara alla Scartozzi che Martini, il secchione della classe, che è così generoso, le ha lasciato lì sulla cattedra delle caramelle buonissime, ma che si vergogna a dirlo.

Martini, mai un giorno d’assenza, sempre imbarazzato, sempre volontario per decreto dei genitori, accenna una protesta, ma è coperto dall’immediata risatina del Bomba e bloccato dai successivi commenti sarcastici della classe. La Scartozzi rigira il pacchetto, sorride compiaciuta e ringrazia.

Palmiero, una tipa da sette, sveglia e segretamente innamorata di Matteo, ha intuìto che il Bomba sta inscenando uno dei suoi giochetti, così per contrastarlo interviene e dice alla professoressa che volontaria all’interrogazione vuole andarci lei.

La Scartozzi la guarda, fa finta di pensarci, sorride pacatamente, e poi suggerisce che visto che è stato così carino da regalarle quelle caramelle, se vuole anche questa volta può essere interrogato per primo Martini.

La vittima era già pronta al suo destino e, senza dir niente, con rassegnazione, annuisce e si alza per andare alla lavagna, piano piano.

Il Bomba, lanciando uno sguardo di sfida alla Palmiero, si alza di nuovo e dice che Martini sarà stato anche carino, ma che non è giusto vada sempre lui per primo: è un privilegio liberarsi dell’interrogazione, mentre gli altri devono star lì in attesa, con l’ansia.

La Palmiero, un po’ stupita dalla mossa del Bomba, ma fieramente accesa dal senso del dovere, rilancia la sua candidatura, che viene finalmente accettata dall’insegnante. Guardando Renzi soddisfatta, va verso la lavagna, incrociando Martini, che ritorna al suo banco e si siede accanto al Bomba.

L’interrogazione ha inizio e la Scartozzi la mette subito giù dura, chiedendo di Fabio Pittore e Cincio Alimento, roba dell’anno scorso.

Martini, sottovoce, appoggia la mano sulla schiena dell’amico, sussurrandogli: “T’avevo detto che ci cascavano. Poi mettimi in tasca il resto dei soldi delle caramelle, senza farti vedere”.