Allora io, quand’è quei periodi che c’è da votare il sindaco, i mesi prima, esco sempre di casa contento, o almeno più contento di quanto non mi capiti di solito. Spesso infatti c’ho il muso, ce l’ho per un sacco di motivi, quel rigo sulla fiancata dell’auto, magari, che la sera non c’era, la mattina sì, qualche coglione s’è divertito, di notte, s’è divertito anche non poco, visto che c’ha scritto figa, da tutte e due le parti, e anche se si legge appena, si capisce, se uno si ferma a farci caso, e si ferma di sicuro, se anche solo sospetta che c’è scritto figa, oppure perché la differenziata mi riesce difficile capirla, mischio le robe, poi mi vergogno a portarle giù in strada, che se c’è qualche vicino che mi vede passare, mi guarda nel sacchetto, scuote la testa, non dice mica niente, scuote la testa e basta, io guardo nel sacchetto e non lo so cosa c’è di sbagliato, vuoi vedere che la scatola del tonno va nell’altro? Che casino, la differenziata.
Spesso ho il muso perché prendo delle multe, e poi pagarle è un salasso, i soldi non è che mi escono dalle tasche, una multa in un mese la reggo, due mangio meno, alla terza vado dal compro oro, ormai ci si conosce, non perché chissà quanto oro abbia da vendere, l’oro me lo sono finito da un pezzo, le collanine di cresima e comunione, ora ho solo robaccia, ci porto sempre la stessa roba fasulla tutte le volte, ci provo, mi dicono Non vale niente come l’altra volta. S’accorge sempre, e allora abbiamo fatto amicizia. Se arriva una quarta multa mi tocca andare a rubare, sapessi come si fa. Le multe, ci tengo a dirlo, perché certo uno è portato a pensare Chissà come cazzo guidi, invece no, guido normale, vado anche piano, rispetto gli stop le precedenze i pedoni, poi però cambiano zone e accessi, in città, ci provo a star dietro a tutto, però non si riesce, eppoi i divieti di sosta, anche quelli, ammetto che lì sono colpevole, provo a fare il furbo, sulle strisce blu, mi dico che sto via giusto dieci minuti, invece alla fine mi dilungo m’attardo mi soffermo, e ciao, trovo il bollettino, porcocazzo. Colpa mia, chi dice niente. Certo che però gli ausiliari del traffico a volte pare che ci parti da casa, con loro, sotto al pianale della macchina, come nei film d’azione, e appena ti fermi scendi volti l’angolo, ualà, escono fuori, multa. Io infatti quando vado in centro, per strada, prendo tutte le buche che riesco a prendere, lo faccio apposta, così qualche multa me la evito.
Il muso lo metto su anche quando leggo gli annunci di lavoro sul giornale e mi viene da sbattere la testa su un forato perché da giovane non ho imparato a fare il saldatore, infatti nel mondo pare cerchino tutti e sempre dei gran saldatori, manco dovessero saldare, chessò, i continenti l’uno all’altro. Oh, magari è così, sono attaccati con delle piastre metalliche, i continenti, e servono eserciti di saldatori. Poi anche le società di recupero crediti cercano sempre personale.
Il muso insomma ce l’ho spesso, ce l’ho anche nei giorni prima che si fa il nuovo sindaco, però di meno, perché quando si fa il nuovo sindaco, il nuovo sindaco, quello che vuole esserlo, nuovo sindaco, ti offre i panini, i piatti di pasta, il vino e la cocacola, lo fa per farsi dare il voto, anche se mica lo sa, se mangi e poi il voto non glielo dai. Ci prova, t’invoglia. E io son contentissimo di farmi invogliare, e m’abbuffo di voglia di votarlo, mi riempio lo stomaco col desiderio di votarlo, m’ingozzo a volontà di votarlo.
Solo che ieri e ieri l’altro da me non s’è votato, infatti ho un muso che non vi dico, e lo stomaco che borbotta.