Lunedì, 5 gennaio 2015

Mi alzo, mi trascino verso la cucina, apro il frigo, imburro il pane, spalmo la marmellata, carico la moka e mentre attendo il caffé apro FB e scopro che Pino Daniele è morto.

Avevo le toppe ai pantaloni e una cicatrice al gomito sinistro di cui andavo molto fiero. Il mio amico Ciccio al bar aveva stabilito il record a Frog e per questo sarebbe stato capitano di una delle squadre nella partita del pomeriggio. Alcuni amici scesero dal retro di una motoLapa che li aveva caricati per gli ultimi duecento metri. C’era Saro con il pallone di cuio, Toni era scalzo e Mimmo aveva una maglietta con sopra disegnato un coccodrillo.Con le canne avevamo costruito le porte, bloccandole nella sabbia trasportata dentro i sacchi neri della munnizza. C’era caldo e silenzio e quando volevamo sentirci adulti cantavamo Je so pazzo e i brividi che provavo nel potere dire «’Un ci scassat’u cazz» li ricordo ancora oggi.