Davvero durante le vacanze volete starvene in spiaggia con lo smartphone o il tablet in mano? O ancora peggio, un libro?

Hipster e nerd non vanno più di moda, la gente che ancora si fa crescere la barba è perché non ha i soldi per le lamette. Da quando Tumblr si è riempita di adolescenti emotivamente instabili che approfittano di ogni variazione climatica per tagliarsi i polsi, i prezzi dei Gillette sono saliti alle stelle.

Adesso, i veri alternativi, li trovate in fila alla mensa della Caritas, non davanti all’Apple Store.

E poi diciamolo: non avete manco i soldi per andare al mare. Sappiamo benissimo che passerete le vacanze a casa dei nonni. Direte agli amici che adorate la campagna, che è tanto che non li vedete, sono anziani e hanno bisogno di voi. Vi spaccerete per i Gino Strada della terza età, salvando dignità, onore, apparenze e spaccandovi i maroni.

Ma veniamo ai nonni. Non pensate di portarvi dietro la PS3 e convincere il nonno in odore di Parkinson a giocare con voi a GTA o a PES. Se non volete passare le vacanze avanti e indietro dal reparto traumatologico non mettete la nonna davanti alla Xbox Kinect a fare “Dance Dance Revolution”. Questa volta dovrete mostrarvi dei veri alternativi: dovrete fare dei… dei… Oddio, mi riesce difficile anche scriverlo… dei giochi di… società!

No, non wargames fantasy o tridimensionali. Carte, tombola, al massimo Monopoli, per i nonni più illuminati.

Oggi, per venirvi incontro e per rendere le vostre giornate meno tediose, vi spieghiamo un gioco di carte veramente moderno e innovativo, ma dal sapore antico, un po’ come fotografare Instagram con il filtro Polaroid: il Cristo Pigliatutto.

Gioco di carte a carattere religioso.

Ad ogni seme corrisponde una religione monoteista: Cuori – Cristianesimo, Quadri – Islam, Fiori – Ebraismo, Picche – Zoroastrismo.

Si gioca su un tavolo che chiameremo per l’occasione: Gerusalemme.

Prima si distribuiscono a sorte i 4 re. I re di ogni seme rappresentano un profeta. Il re di Cuori è il Cristo, il re di Quadri è Maometto, il re di Fiori è Mosè e il re di Picche è Zoroastro.

In seguito si distribuiscono le restanti carte. Fanti e donne si identificano non per il seme, ma a voce, stabilendolo di volta in volta. Ed è questo che rende il gioco spassosissimo. Esempio: se io ho il re di cuori, il Cristo, posso dire che la mia donna di fiori è la Madonna o il fante di quadri San Pietro. Se invece ho il re di quadri, Maometto, il fante di fiori diventa Abramo, ma l’Abramo dell’Islam, non dell’Ebraismo. Mosè, a questo punto, per riprendersi il suo Abramo può rispondere con delle carte numerate.

E passiamo alle carte numerate. A seconda del re, le carte hanno nomi diversi.
 Se hai il Cristo le tue carte si chiamano “Crociati”, se hai il Maometto si chiamano “Martiri”, se hai il Mosè saranno dei “Missili”, se hai Zoroastro le tue carte saranno “Inutili”.

Ad un Martire corrispondono 10 Missili, mentre per neutralizzare un Missile ci vogliono 10 Martiri.

Ognuno ha delle carte e le usa a suo piacimento. Non conta la singola carta, ci sono gerarchie e c’è un obiettivo. Non importa se perdi delle carte durante il gioco, fa parte della strategia, sono effetti collaterali.

Non importa se sacrifichi un asso, un fante, una regina, un settebello, un bambino, una famiglia, un asilo, una scuola, un ospedale. L’importante è vincere e chiunque stia guardando la partita, pur scandalizzato dal tuo gioco, si ricrederà una volta che la vittoria sarà tua.

Esempio: io gioco un Martire, mio nonno, Mosè, risponde con 10 missili e mi neutralizza. Gesù, la nonna, sta fuori tutti i turni e rimane a guardare invitandoci alla moderazione, mio zio Zoroastro non sa bene che fare, come giocare, non ha capito e ammette di essere fuori dalla storia. Allora gioco Abramo, Noè e prendo in ostaggio Cristo per due turni. Nonno Mosè dice che nella sua lunga vita ha sofferto abbastanza: è stato nei campi di concentramento ed ha fatto i lavori forzati per l’Organizzazione Todt, non cede più ai ricatti, non gliene frega niente se sono sangue del suo sangue e tra l’altro, quel Gesù lì, non vale nulla, me lo posso tenere; quello vero deve ancora uscire. Rilancia con una scarica di Missili picchiando così forte il pugno sul tavolo da dividere Gerusalemme in due. Io a quel punto gioco i miei ultimi Martiri, ma lui continua a tirare carte come Ken il Guerriero tira mazzate. Cristo nonna (che sembra una bestemmia, ma se conosceste mia nonna ve ne convincereste) ha provato ad intervenire con una carta di Crociati dai Caschi Blu, ma nonno Mosè ha cacciato dal tavolo pure loro. 
Alla fine, non contento, mi ha buttato fuori da casa, diseredato, tolto le chiavi.

Ha detto a nonna che se volevo rientrare dovevo prima chiedere il permesso a lui.

Diciamo che il gioco è ancora in fase di sperimentazione, è la versione Beta. Se volete contribuire a migliorare le regole potete consultare alcuni siti come quello dell’ONU o dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

In ogni caso il divertimento è assicurato.

Lo giocano da 2000 anni e ancora non hanno smesso.

[artwork by aMusoDuro]