Inutile perdere tempo in introduzioni, aperture, preamboli. Qui il tempo stringe, anzi, è già tardi. È partita la febbre della prova costume e la vostra compagna, moglie, fidanzata, convivente, si metterà, se non lo è già da febbraio, inesorabilmente a dieta.

Niente battute stavolta, niente pagliacciate e buffonate, è grave: mentre sto scrivendo è ora di cena e lei ha in mano uno yogurt. Magro. No, dico, capite? Uno yogurt! L’unico modo di concepire lo yogurt a cena è versarlo sopra il riso pilaf, melograno e montone afgano oppure un Hyderabadi Biryani di agnello marinato nel garam masala. E pure lì fa ben schifo.

No, ragazzi, la situazione è seria e la donna è subdola. Raramente vi dirà “Amore, da domani sono a dieta”, no, astutamente boicotterà tutte le vostre ricette senza che voi ve ne rendiate conto. Non ve ne siete mai accorti? Mettiamo ad esempio che nel primo pomeriggio voi proponiate una carbonara per la cena. Una roba semplice, non impegnativa e, se eseguita a dovere, più che piacevole. Lei accetterà con entusiasmo: “Ottimo, io adoro la carbonara!”

Subdola!

Dopo circa mezz’ora lei, con nonchalance, suggerirà: “Tesoro, allora stasera carbonara, ok, ma se al posto del guanciale, mettessimo le zucchine. Una carbonara di zucchine?”.

Vi prego di notare che il punto interrogativo è puramente decorativo, lei non sta chiedendo, lei ve lo sta imponendo. Voi accettate, ovvio, lo so. Carbonara di zucchine sia. Ma dopo circa un’altra mezz’oretta: “Senti, pensavo, la carbonara di zucchine, ma se al posto dell’uovo, crudo, che la sera è pesante, vero? ci mettessimo una crema di ceci, eh?” (anche qui il punto interrogativo è inutile, è vero, l’uovo crudo la sera è pesante. Voi mangereste tranquillamente luganega impanata e fritta nello strutto all’una di notte, gli spaghetti con l’hummus non li servono manco nei peggiori ristoranti di Addis Abeba, ma dovete ammettere che l’uovo la sera è pesante). Ma non basta, la donna a dieta non è soddisfatta, mai. Pochi minuti prima che voi vi mettiate a bollire la pasta lei proporrà un ennesimo cambio. “Cucciolo, senti, l’idea che HAI avuto della carbonara di zucchine e vellutata di ceci è stupenda, davvero, dovresti andare a Masterchef, ma pensavo, gli spaghetti, sono così nazional-popolari… potremmo lessare delle carote julienne, anzi, farle al vapore, così mantengono tutto il loro gusto e le loro proprietà, che ne dici?”.

A questo punto la funzione del punto interrogativo l’avete già capita, spero. In caso contrario la vostra attività sessuale nelle prossime settimane si vedrà drasticamente ridotta. Sul gusto e le proprietà delle carote al vapore non ho nulla da dire, non sono un esperto nutrizionista e non ho intenzione di vivisezionare conigli per scoprirne il segreto. Il punto è: volevate una carbonara, non la Luna, e vi ritrovate con una crema di ceci e zucchine con carote al vapore. Senz’olio.

E “Ah, amore, non metterci il sale che fa male. Se vuoi mettilo sul tuo”.

Ecco, pure sciapa ‘stammerda.

E che non vi venga in mente di dare fondo ai vostri risparmi per comprarle un tubino aderente di Max Mara che renderebbe snella e bombabilissima pure una lavastoviglie, sarebbe inutile.

In questo periodo dell’anno la donna allo specchio si vede sempre e comunque come SpongeBob. Magari meno gialla.

Il suo guardroba estivo improvvisamente si contagia da una rara malattia stagionale che Enzo Miccio (sì, quell’Enzo Miccio) chiamerebbe: “Passato di moda”. Da leggere allungando la O di moda e agitando le mani a mo’ di pazza attorno alla testa.

La donna, nella sua supposta superiorità intellettuale, non ha mai scoperto quel teorema che rende l’uomo sempre pronto nell’abbigliamento di fronte a qualsiasi occasione. Ovvero: “Il segreto per trovare sempre quello che vuoi indossare è indossare sempre la prima cosa che trovi”.

È semplice. Ma tu vaglielo a far capire a ‘ste ciccione!

[artwork by aMusoDuro]