Se i teorici del complotto fossero meno teorici e più pratici, invece di star lì ad aprire siti internet e riempirli di banner o proporre interrogazioni parlamentari, si metterebbero giù a studiare.

Se lo facessero, scoprirebbero che sono solo gli ultimi esponenti di una stirpe che ha origini antichissime, anche solo limitandoci all’ambito delle scie chimiche.

Esistono infatti numerose testimonianze scritte di avvistamenti avvenuti nelle più disparate epoche storiche. Qui se ne presenteranno solo alcune delle più importanti, rimandando chi volesse approfondire l’argomento al volume di Alan Farting, Chemtrails in history and other WTFs.

Iniziamo questa rassegna con la testimonianza di Edward P. Morris, comandante del mercantile inglese The Cricket, il quale, in viaggio attraverso l’Atlantico alla volta degli Stati Uniti, il 16 aprile 1823 annota nel suo diario di bordo:

La traversata procede secondo la tabella di marcia. Il cielo è stato anche oggi limpido, sebbene a metà pomeriggio siano state avvistate delle nubi quantomeno singolari: strette e lunghe, come fossero nastri, in numero di tre, di cui due parallele. Percorrevano il cielo fin dove fosse possibile vedere col cannocchiale. Col passare del tempo si sono come allargate e frastagliate ai lati.
Alcuni marinai superstiziosi hanno creduto fossero indicazioni divine, e si sono messi a pregare, mentre il secondo ufficiale, signor Perkins, c’ha visto un’oscenità che sarebbe fuori luogo ripetere qui. Sospetto che sulla nave, lontano dai miei occhi, giri dell’alcol di pessima fattura. E forse dell’oppio.

Andando a ritroso, nel 1523, il filosofo della natura umbro Ballonzone di fuori Foligno, scrive nel suo trattato De motu pentastellatorum:

Nelle observationi ictu oculi tenute nelle notti estive per annotare le traiettorie delli celesti corpi, venne una volta, con la luna massimamente illuminata, che in cielo si vedesse delle lunghe nuvole, ma alquanto strette, a mò di linea, in numero di cinque, che andavano da parte all’altra della volta strollica, in direzioni diverse, et in certi punti formassero dei graticci, tanto che a osservare prolungatamente fui colto da un desiderio di grigliata e comandai la serva eugubina di preparar la brage e metter mano alle coste di maiale avanzate dalla cena, e qualc’altra norcineria.

Nel 1054, il monaco Astorino, intento a trascrivere in triplice copia il Somnium di Abulezio presso l’abbazia di Rubie, lascia il seguente commento seminascosto all’interno di una delle copie di quell’opera (trad.it. di G.R. Feicconi, che si ringrazia vivamente):

Nonostante il divieto dell’abate di far cenno a quanto accaduto, desidero qui lasciare memoria del prodigio a cui abbiamo assistito quest’oggi, quando in cielo comparve una moltitudine di nuvole in forma di lunghi raggi, che quasi ricoprì tutto l’azzurro, e lì rimase quasi fino al tramonto, come fosse una gabbia, che infatti io credo essere un segno della volontà divina, a insegnarci che la clausura è la regola unica che porta al Signore. In più, vorrei aggiungere che Abulezio come scrittore è penoso, per non usare parole empie.

Nel 51 a.C., Lucio Grillo Cappone, tribuno laterizio in Gallia, scrive, in un’epistola a Marco Pelato Assiduo (trad.it. di Luigi Pontedera, che si ringrazia vivamente nonostante sia deceduto):

Mi sovviene solo ora, alle trentottesima pagina di questa epistola, cos’è che volevo raccontarti. È successo che ieri, mentre mi accingevo al controllo delle pietre miliari della nuova tangenziale, volgendo gli occhi al cielo mi si parò davanti uno spettacolo assai curioso. C’erano infatti delle nuvole tutte strette e dritte e lunghe, che s’incrociavano in tanti modi che a me vennero in mente le strade del centro di Roma, o i progetti urbanistici di quel folle di Passo Carrio, che Zeus lo fulmini. Che poi, a ripensarci, non era nemmeno questo che volevo dirti.

La testimonianza più antica dell’avvistamento di scie chimiche si ritrova in un’iscrizione rupestre scoperta nel 1986 presso le grotte di Yi Tie, nella Cina meridionale. Secondo gli esperti, il significato dell’iscrizione sarebbe:

Nuvole strane in cielo. Probabilmente scarichi di aerei.