Giovedì, 20 marzo 2014
Al-khamis: 18. Djumada l-Ula 1435 dell’anno del Profeta
(sempre il suo nome sia elevato tra il nome dei profeti).

A Benito Mussolini, سيف الإسلا 1, redentore delle genti, dei popoli e delle nazioni del Profeta (il prescelto da Allah, l’Altissimo), protettore delle terre dell’Islam, حامي الإسلام 2.

Io, Tonino Lascari3, mi scuso per l’italiano stentoreo, ma non mi si incita certo qui ad imparare la lingua dei discendenti degli antichi e gloriosi romani. Da più di 70 anni ormai vivo insieme alle mie 4 mogli sulle montagne dell’Amba Alagi4 dove servii senza disonore il Comandante Duca d’Aosta, Amedeo di Savoia, il quale lui stesso mi diede il nome di Tonino, in quanto il mio nome aramaico: Yekuno Amlak Wubishet, gli risultava di difficile pronuncia a causa del labbro leporino.

Supremo Imperatore Benito, io vi scrivo per chiedervi di intercedere presso questi burocrati perditempo che da ben 14 anni non mi fanno ricevere la mia diaria mensile di Lire duecentomila per mantenere pulito e in ordine l’avamposto atto a fermare l’avanzata del Comandante Britannico Alan Gordon Cunningham.

La situazione è divenuta insostenibile e se continua mi troverò obbligato a raggiungere le truppe irregolari del Cummandar es Sciaitan, il leggendario Comandante Diavolo, Amedeo Guillet5, le cui gesta eccheggiano tra le valli del Tigrè, dal fiume Mareb al Taccazè, dal bassopiano della Dancalia fino alla mia terza moglie che lo nomina nel sonno accompagnato da vagiti di dubbia fedeltà matrimoniale.

Con infinita reverenza,
Tonino Lascari.

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30 marzo 2014

Dott. Giovanni Ravelli,
Addetto Culturale presso l’ Ambasciata d’Italia a Addis Abeba
Villa Italia – Kebena’ – P. O. Box 1105 – Addis Abeba

Gentilissimo Sig. Tonino Lascari, questa sua missiva ci sorprende alquanto. Devo ammettere che con una certa curiosità desidererei incontrarla, se le fosse possibile raggiungere Addis Abeba, per discutere la sua pensione come veterano di guerra e altri particolari della sua vita.

Rimango in attesa di una Sua gentile risposta.

Distinti saluti.
Dott. Giovanni Ravelli.

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Martedì 15 aprile 2014
Ath-thalatha’: 14. Djumada l-Akhira 1435 dell’anno del Magnifico Profeta tra i profeti.

A Benito Mussolini, protettore delle palme delle oasi, guardiano del mio gregge di 30 pecore che si abbeverano senza timore sulle rive del lago Tana, mungitore delle mie cammelle da latte, inseminatore delle mie vacche da monta.

Che tu mi faccia rispondere da un sottoposto mi delude e bagna di lacrime gli angoli dei miei occhi, che si possano coprire di spilli, che io non possa più vedere l’orizzonte dove la Mecca staglia i suoi gloriosi minareti e che io non possa più pregare il Supremo tra i Supremi, se non mi sento ingannato dalla Spada dell’Islam.

Attendo una risposta che sia degna per un Ascari che non ha mai tradito.

Sempre fedele.
Tonino Lascari

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19 aprile 2014

Dott. Giovanni Ravelli,
Addetto Culturale presso l’ Ambasciata d’Italia a Addis Abeba
Villa Italia – Kebena’ – P. O. Box 1105 – Addis Abeba

Gentilissimo Sig. Lascari,

Forse è il caso che io, brevemente, l’aggiorni su quanto è successo in questi anni. La battaglia dell’Amba Alagi è stata una sconfitta, gloriosa, ma sempre una sconfitta con la resa del Duca d’Aosta e l’onore delle armi. In Italia tutto è cambiato, c’è stato l’8 settembre, gli alleati hanno vinto, Mussolini è stato destituito, quelli che erano amici sono diventati nemici e quelli che erano nemici sono diventati amici (mi scusi, questa è una citazione da un film, ma è per abbreviare la cosa)6.

In pratica abbiamo perso la guerra, Mussolini ha provato a scappare, il Re anche, solo che il Re ci è riuscito ed ha raggiunto Alessandria d’Egitto, dove è morto tranquillo, invece Mussolini ha raggiunto Piazzale Loreto, a Milano, dove l’hanno appeso a testa in giù.

Insomma, quelli che ci dicevano di vivere da eroi, sono morti da codardi.

Mi lasci spiegare meglio la situazione: Mussolini non c’è più, ma da tanto tanto tempo. Quella che riceveva lei era una pensione, come veterano di guerra, di 200mila lire, non una diaria per mantenere la postazione. Esattamente 14 anni fa, siamo passati dalla Lira all’Euro, le 200mila lire sono diventate 100 euro, ed è esattamente quello che le spetta ancora, solo che nel passaggio ci siamo persi le sue coordinate. Mi adopererò perché le venga accreditato quanto le spetta, arretrati compresi.

Distinti Saluti.
Dott. Giovanni Ravelli

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22 aprile 2014
(ma forse non è vero)

Mussolini! Protettore di tutte le mignotte di Tripolitania e difensore di ‘sta cippa. Ecchemminchia! Qui, o l’intelligence britannica intercetta le nostre comunicazioni o mi state pigliando per il culo. Io che ci faccio sulle montagne da non mi ricordo manco quanto?

Non mi fido di questo balordo mistificatore che millanta di disfatte e rese.

Se non ottengo una ragionevole risposta in tempi ragionevoli, verrò in Italia con le mie 4 mogli, i miei 9 figli, 14 nipoti, 8 cugini e 3 suocere, a Roma, per constatare di persona lo stato dell’Impero.

Tonino Lascari.

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Roma, 25 aprile 2014

Virilissimo quanto prolifico camerata Tonino Lascari,

Io, il Duce Benito Mussolini, ho finalmente ricevuto le tue lettere, probabilmente come da te sospettato, intercettate da spie al soldo dei britannici per screditare le nostre gloriose vittorie.

Mi raccomando, mantieni l’avamposto. Ti farò avere la diaria da te meritata e ingiustamente trattenuta.

Non venire in Italia, oggi è festa.
E comunque finireste tutti in un CIE.

Saluti maschi.

1 La Spada dell’Islam (سيفالإسلا, Sayf al-Islām) venne consegnata a titolo onorifico da un capo berbero a Benito Mussolini il 20 marzo 1937 nell’oasi di Burgara.

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2 Durante la cerimonia Mussolini venne onorato col titolo di “protettore dell’Islam” (حاميالإسلام, Hāmī al-Islām ) [torna su]

3 Probabilmente in origine Tonino l’Ascari (dall’araboعسكر ʿaskar, “soldati”, da cui ‘askarī, “soldato”) erano militi indigeni dell’Africa Orientale Italiana, inquadrati come componenti regolari dei Regi Corpi Truppe Coloniali. [torna su]

4 La seconda battaglia dell’Amba Alagi fu una celebre battaglia della Seconda Guerra Mondiale svoltasi presso la montagna di Amba Alagi nella regione del Tigrè, nell’odierna Etiopia settentrionale. [torna su]

5 Amedeo Guillet, detto Comandante Diavolo “Cummandar es Sciaitan”, ma noto anche con lo pseudonimo di Ahmed Abdallah Al Redai è stato un ufficiale, guerrigliero e diplomatico italiano. [torna su]

6 Mediterraneo (1991) di Gabriele Salvatores. [torna su]