(Francia, Avignone, Place du Palais. Un umile messo in tunica corre trafelato tagliando diagonalmente la piazza e scompare nel buio della grande porta del castello dei papi. Frettolosamente annunciato da una guardia ubriaca che gli sputa sui sandali, viene accompagnato alla sala da pranzo, dove il papa Benedetto X sta petìdejeunando con una folta schiera di commensali, tra i quali figurano elementi di spicco della comunità internazionale.)

MESSO PAPALE: Mi duole sommamente interromperla, Vostra Santità, luce divina, sovrano della fede Benedetto decimo, che il Signore vegli su d…
COMMENSALI: Madonna, che leccaculo.
BENEDETTO X: In effetti. Che vuoi, coso?
COMMENSALI: Ahahah.
MESSO PAPALE: Chiedo perdono, Vostr…
BENEDETTO X: Comunque non sono Benedetto “Decimo”. Sono Benedetto Ics.
MESSO PAPALE: … mi perdoni?
BENEDETTO ICS: Strategie di mercato. Il numero era limitante. Il succo è che sono Benedetto, il resto è fuorviante e incide negativamente su quest’aria da giocondo cattivone paranazista che abbiamo faticato tanto a costruire coi ragazzi del viral marketing. C’era Benedetto XII, c’era Benedetto XIII l’antipapa, c’era Benedetto XVI il nazipapa, ce n’era per tutte le tasche, mo’ c’è solo Benedetto Ics. D’altronde il tempo è relativo, la fede no. Inoltre una ics c’è quasi sempre, e poi mi svecchia. Cosa vuoi? Dai che c’è il pollo alle mandorle che mi fuma nel piatto.
MESSO PAPALE: Ehm, Santità, il Concilio mi ha mandato a riferirle che Roma è in subbuglio. L’ombra del complotto si è allungata, sinistri Corvi volano nell’estate torrida…
COMMENSALI: Il Signore degli Anelli sta nel castello a fianco, a’ coso. (ridono)
MESSO PAPALE: … Documenti riservati vengono rivelati, le nostre umili banche sono oggetto di lotte di potere, le fronde si sfrondano, subiamo attacchi mediatici, la terra trema al Nord, abbiamo diverse parrocchie ridotte in macerie e degli onesti uomini di chiesa deceduti. La struttura uscita dal Concilio barcolla, già si fanno insistenti voci sulle Vostre dimissioni.
BENEDETTO HICKS: Sì, tesoro mio, capisco tutto, ma io sto mangiando il pollo alle mandorle, e anche questo è un dato di fatto incontrovertibile. Dove sarebbe il problema?
MESSO PAPALE: … Santità, il suo appellativo…
BENEDETTO HICKS: Cosa c’è?
MESSO PAPALE: … È cambiato di nuovo.
BENEDETTO HICKS: Oh, Cristo. Certo che è cambiato di nuovo, cambia a rotazione, la fine della storia, Fukuyama, McLuhan, la società liquida, bla bla, non li leggi i libri? Non dobbiamo offrire punti di riferimento troppo noiosi. Questo è molto teutonico, poi, mi piace. Oggi sono il Papa, domani magari mi dimetto, poi non mi dimetto, poi divento un imperatore, una soubrette, un polipo con un cappello, non si sa, non c’è limite alla Provvidenza. Piantala di annoiarmi e dimmi quale stracazzo è il tuo problema, poi lasciami mangiare il maledettissimo pollo.
MESSO PAPALE: Mi perdoni, non la seguo.
COMMENSALI (indicando il pollo, sornioni): Possiamo?
BENEDETTO HICKS (sospirando e roteando gli occhi): Signore, dammi la forza. Messopapa’, o come te chiami: la gente soffre?
MESSO PAPALE: Più di prima, Santità. Sono alla frutta.
BENEDETTO HICKS: Ecco, vorremmo arrivarci anche noi, dannazione. La gente soffre? Muore? Ha paura? Fa gesti inconsulti, è confusa, è sbandata, è povera, uccide le moglie, sgozza i figli, mangia la faccia agli sconosciuti, avvelena le nonne, si deprime, si scopa i sordomuti drogati, si abbona al digitale terreste, e bla bla bla?
MESSO PAPALE: Ehm, parecchio, Santità. Un po’ tutte queste cose insieme.
BENEDETTO HICKS: E allora vedi che va tutto bene, maledetto cretino? Questo è un periodo meraviglioso, oro colato, è il segno che il Signore – che Dio lo faccia esistere davvero, benedetto il Grande Ossimoro Che è nei Cieli – ci ama davvero.
COMMENSALI: Sempre sia lodato, ahò.
MESSO PAPALE: Ma Santità, la sua autorità a Roma è minata dal continuo fratrici…
BeNe-DETOX: Ma chi? Ma de che? Ma Bagnasco? Ma la sinistra vaticana? Ma lo IOR? Ma siamo tutti qua, non vedi? Cardinali, vescovi, conti, re, governi tecnici, partiti democratici, partiti tirannici, partiti apartitici. Simo noi, Gidio, simo sempre noi (cit.)

(Il Papa ammica. I commensali ridono di gusto. Il giullare di corte, sfoggiando un’espressione stanca e depressa, addenta una coscia di pollo. Un mimo vestito da Falstaff mima il gesto di frustarlo e si tiene la pancia in una finta risata. Il giullare non lo degna di uno sguardo e si mette a sgranocchiare rumorosamente le cartilagini. I commensali ridono di nuovo.)

BeNe-DETOX: Eheh. Bòni, stateve bòni.
MESSO PAPALE: Ma Santità, l’opinione pubblica…
COMMENSALI: Ma ‘ndove l’hanno preso, ‘sto messo, al Fatto Quotidiano?
BENEDETTO MIX (guardandosi il rolex): Tra l’altro stavo aspettando proprio l’ultimo esponente politico di spicco (me vie’ da ride, me vie’) per intavolare una delle nostre sbriluccicanti trattative. Dovrebbe essere qua fuori. Fatelo entrare.
COMMENSALI: Ahò, nun se magna mai, qua.
MESSO PAPALE: Mi perdoni, Santità. Parla di un uomo sulla sessantina, grassoccio, brizzolato, con gli occhi da pazzo?
BENEDETTO MIX: Sì, mi pare.
MESSO PAPALE: Credo che non sia disponibile, maestà. L’ho incontrato mentre salivo le scale.
BENEDETTO & ROBIN: E dunque?
MESSO PAPALE: Non saprei, Santità. Quando mi ha visto si è messo a gridare che voleva l’adsl, il fotovoltaico, la democrazia dal basso, che Parma era Stalingrado, poi ha detto che voleva lavarsi i vestiti con una palletta di plastica, si è spogliato, ha imprecato, ha detto un sacco di volte “belìn”, poi mi ha mandato affanculo ed è corso via nudo urlando come un ossesso.
COMMENSALI: Sembra un buon programma.
BENEDETTO & ROBIN: Un sacco di punti in comune col nostro.
COMMENSALI: A razionalità siamo lì.
BENEDETTO & ROBIN: E io mica dicevo per scherzo. Messo, senti, torna pure a Roma. Digli di bruciare due streghe, di rinnovare questo, di licenziare quell’altro, di cambiare il simbolo della croce con una parentesi graffa o quello che cazzo pare a loro. Ah, e scomunicate l’Irlanda. Che fa sempre fico. Effetto rivoluzione, poi quelli si sono fatti beccare un sacco di volte con l’uccello in bocca alle nuove generazioni. Non hanno capito che la cosa era in linguaggio figurato.
COMMENSALI: Ma quindi non possiamo più…?
BENEDETTO FOREVER: Ma certo che si può. Ma sceglieteli con più complessi di colpa, santoddìo.
MESSO PAPALE: Allora io vado, Santità.
BENEDETTO FOREVER: Vai, vai. E vedi di non fartelo mettere nel culo anche tu.
COMMENSALI: Ahahah.
MESSO PAPALE: Senta, per quella cosa -cough- delle giovani gerazioni, ehm… Allora, sicuro che si può…?
BENEDETTO DARK KNIGHT: Ma sì, sì, ho detto sì, bontà divina. Siamo umani, no? Certo che aveva ragione Feuerbach.
COMMENSALI: La cosa che Dio non è che la proiezione delle qualità della comunità umana all’esterno di sé?
BENEDETTO DARK KNIGHT: Nah. Che semo quello che magnamo.
COMMENSALI: Anfatti semo umani.
BENEDETTO DARK KNIGHT: E dovemo pur magna’. Daje, che st’umanità se fredda.
COMMENSALI: Ahahaha.

(Il messo papale si avvia verso l’uscita, circondato da un crescente rumore di mandibole. Il giullare di corte, annoiato e depresso, lo segue e si chiude il sipario alle spalle.)