È passata una settimana ormai, e la sola novità è che lo psicologo mi ha triplicato gli appuntamenti. Continuo a trascorrere i miei giorni e le mie notti su Real Time TV. Ora ho scoperto di avere tutte le “Malattie Imbarazzanti” trasmesse a mezzanotte. È un programma fantastico: hai una malattia inguardabile di cui ti vergogni anche a parlarne con il tuo medico? Chiama la televisione! Fatti riprendere da un cameraman dal colon fino alle tonsille, passando da dentro in endoscopia, come in un video della Pipilotti Rist. Ma è anche molto educativo, tipo cercare su Google “unghie incarnite” e scoprirsi all’ultimo stadio di tumore al cervello. Io per esempio ho l’elefantiasi, le ragadi, la pelle di Pongo, il sebo che puzza, la couperose, i funghi, il pachino, la bufala, la scamorza, boscaiola, 4 formaggi, fritti e contorni. Per caffè e grappa aspetto la prossima puntata.
Durante le pubblicità mi si è aperto un mondo: ho capito che le donne stanno peggio di me. Non ce n’è una che non abbia la vagina irritata, arrossata, maleodorante, pruriginosa, abbisognante di Vagisil, Ginocanesten o Tantum Rosa. Se durante le mestruazioni sorridono felici e abbracciano le amiche per la gioia di indossare l’assorbente con le ali o il tampone con le eliche, per i restanti 25 giorni del mese sono incazzate nere e devono risolvere un problema ben peggiore: il fatto di avere una fica. Hanno tante di quelle schifezze in fuoriuscita che fino ad ora penso di aver avuto rapporti solo con replicanti. In effetti una, una volta, mi disse: “Ho visto cose nella mia vita che davvero non pensavo di trovarne di più piccole”. Oppure, sempre secondo la pubblicità, se sei stanca e stai per svenire sulla scala mobile trovi sempre un’amica che ti porge un brrifidus Activia, e dai 45 gradi all’ombra della metro Linea 1 vi ritrovate a Gardaland, gioiose e coperte di schizzi come due pornostar. E poi corri al cesso. Esattamente come in un porno giapponese.
La mia vita sociale è indubbiamente migliorata da quando seguo i consigli modaioli di “Ma come ti vesti?!” condotto da Enzo Miccio e Carla Gozzi. Ti vesti talmente male che pure i tuoi genitori ti schifano così tanto da chiamare un gay vestito come si vestono i gay nella mente di Giovanardi e la sua amichetta vestita come si veste Giovanardi nella mente dei gay per costringerti a buttare la tua vecchia roba e obbligarti a comprarne dell’altra che ti fascia come un Durex indossato da un cotechino? Hai due scelte: o cambi famiglia o vai a farti prendere per il culo in televisione. Sembra che tutti preferiscano la seconda. Tu te ne cammini tranquilla per la tua strada quando Enzo e Carla ti fanno l’agguato da dietro l’angolo urlandoti in faccia “MA COME TI VESTIIII?!”. Ovviamente tu non ti prendi un colpo, non spruzzi spray al peperoncino in faccia ai due importunatori isterici, no, tu sei felicemente sorpresa, perché di sorpresa si tratta, non te l’aspettavi davvero. Certo, il fatto che tutta la mattina dietro di te ci fosse una telecamera che ti seguiva non ti ha fatto indubbiamente pensare che da lì a poco ti saresti ritrovata nelle mani di due maniaci del tubino lilla e del tailleur verde mela, che facendoti sentire una profuga vestita dalla Caritas ti avrebbero umiliato esponendoti al pubblico ludibrio fashionista. Hai i tuoi 15 minuti di fama. Chissenefrega se per averli ti devi fingere deficiente nonostante laurea e master, con stile e tacco 12, ma sempre deficiente.
Comunque quelli di Real Time TV hanno ignorato le mie proposte di format televisivi. È un peccato, ma non mi arrendo. Questa settimana ho mandato un’altra mail con nuove idee.
“Come sei fatto?!” – Sulla falsariga del programma “Com’è fatto” di Barbara Gulienetti, che ci spiega come sono fatti gli oggetti che usiamo quotidianamente, io vado in giro nelle notti della movida italiana e prendo un ragazzo a caso, lo porto a casa dei genitori che devono indovinare di cosa si è fatto il loro pargolo. Se indovinano hanno 30 minuti per corcarlo di mazzate. Se sbagliano si devono fare pure loro della stessa sostanza del figlio. Momenti esilaranti con pensionati in MDMA che intonano felici Out of Space dei Prodigy.
“Cucine da sogno” – Ispirato da “Cucine da incubo” di Gordon Ramsay. Nel mio programma visiteremo le cucine di diversi appartamenti a Scampia, Tor Bella Monaca e Rozzano, dove giovani e abilissimi chef ci insegneranno a preparare gli acidi, tagliare la cocaina, sciogliere l’eroina nella giusta quantità di limone, riconoscere la brown sugar dalla rosa e rimettere tutto in ordine appena bussa qualcuno.
“Vendo organo… disperatamente / Cerco rene… disperatamente” – Paola Marella, professionista dell’immobiliare, questa volta si accompagna a due chirurghi brasiliani dalla dubbia morale e un anestesista iracheno esperto in gas nervino per cercare di mettere in contatto tutte quelle persone che, guardando i suoi programmi, si rendono conto della loro miseria e che non potranno mai permettersi un attico in Piazzetta Liberty a Milano o affacciato sul Golfo di Napoli. Smetti di rosicare, baratta i tuoi organi con un attico a Campo dei Fiori; le travi sono a vista, il fegato non te lo vede nessuno.
Insomma, gente di Real Time TV, ascoltatemi. Questi sono format di sicuro successo. Se ignorerete ancora le mie proposte vi lascerò 15 minuti per abbandonare gli studi. Prenderò in ostaggio solo Clio Make Up… deve insegnarmi a coprire la couperose con il primer verde.