Il meteo è una cazzata. E non perché non ci prende, ma perché non dovrebbe proprio esistere una tale variabilità di condizioni climatiche.

Sto dando la colpa alla natura? Sto dando la colpa alla natura. Può essere un disegno razionale quello che prevede un’alternanza casuale di pioggia, sole, neve, nebbia e amenità di questo genere? Nemmeno a dire che sia una condizione necessaria allo sviluppo della vita: è solo che la natura fa le cose con superficialità.

Gli esseri viventi cosa chiedono alla natura? Che si assicurino un po’ di giorni sole, un po’ di acqua piovana, un po’ di vento, e così via. La natura allora che fa? Va nel magazzino degli eventi atmosferici, prende tutto ciò che serve per il fabbisogno di un anno è SSBRAA, li butta a cazzo sul pianeta. A cazzo. Ma sei deficiente?? È come se dopo aver fatto la spesa io prendessi il contenuto delle buste e gettassi le scatolette di tonno in bagno, la carta igienica in salotto, l’olio di semi sul televisore… Ma che modo è?

Eppure la natura ha già dovuto affrontare problemi analoghi in altre situazioni, con risultati meno penosi. Voglio dire, che sarebbe successo se avesse utilizzato lo stesso metodo anche nella distribuzione degli organi e delle caratteristiche fisiologiche agli esseri viventi? Oggi avremmo uomini con 3 teste, 2 cazzi, una gamba, 198 cistifellee, avremmo giraffe senza collo simili a tacchini estrosi e maiali obesi interamente rivestiti di capezzoli e con astruse teorie sulla omogenitorialità.

Ora provate solo a immaginare, che ne so, uno tipo Adinolfi interamente rivestito di capezzoli. E invece in queste cose si è usato un minimo di buon senso: somma delle caratteristiche per ciascun tipo, diviso il numero degli individui, e via, due occhi a ciascuno, uno stomaco, un culo. Le eccezioni sono state così ridotte a gestione dei resti e della deviazione standard. “Ok con i culi, dovremmo esserci, erano 6 miliardi e 111 milioni, le persone sono 6 miliardi e 108 milioni, grosso modo ci siamo. Con quelli avanzati che ci facciamo?” – “Non so vedi se su Adinolfi ce ne sta ancora qualcuno, sennò estendi la garanzia su Jennifer Lopez”.

Non è perfetto, certo, ma funziona. E funziona anche l’aver distribuito le ore di luce e quelle di buio in maniera più o meno logica: la notte buio, il giorno luce. Che succederebbe se luce e buio si alternassero in maniera casuale durante il giorno? “Cara, ho prenotato due lettini e un ombrellone per stanotte a Cesenatico, ché poi le previsioni danno notte per tutto il weekend”. Un casino, un cazzo di casino.

E col clima succede una cosa del genere, solo che ci sembra normale perché ci siamo intorpiditi a pensare che tutto ciò che esiste debba in qualche modo avere una ragione e una giustificazione. No, non ce l’ha. Trattasi semplicemente di cazzata, di dabbenaggine, di far le cose sempre a cazzo di cane. Cosa ci vuole a pensare a un assetto meno raffazzonato del clima e della distribuzione degli eventi atmosferici? Niente. Cazzo, non dico di studiare un modello automigliorativo in grado di ottimizzare la relazione clima/benessere al fine di rendere più piacevole la vita degli esseri viventi, questo no, non siamo mica qui a divertirci, lo so, ma cazzo: giorno/sole, notte/pioggia, ci vuole un genio?

Gli ombrelli avrebbero la lampadina di serie, si risparmierebbe un casino in pulizia delle strade, il Governo sarebbe ladro solo nei sogni e poi pensate per un attimo ai fratelli pakistani: giorno/rose, notte/ombrelli, finalmente orari di lavoro fissi anche per loro.

Quanto alla famiglia Giuliacci, be’, magari se stringiamo i culi su Adinolfi c’è ancora un po’ di spazio.

[artwork by aMusoDuro]