L’ex moglie del Merda gli ha appena chiesto l’amicizia su facebook.
Cazzo, l’amicizia su facebook.
Ha pure un blog «La vita che non ho mai avuto». L’avatar è lei di spalle, con un vestito lungo: “Banale” – pensa lui – “ti sei messa di spalle perché lo sai bene che non hai le tette”. Per prendere tempo e riflettere, il Merda passa 2 ore ad arare campi su FarmVille, poi accetta.

Ci sono 186 foto di lei e neanche una di loro due insieme. Il Merda ha un attacco di gelosia atroce, tipico di Internet; immagina 800 milioni di utenti, mouse in mano, che ogni giorno guardano arrapati le foto della sua ex. La sua gelosia, rapidamente, sfonda ogni barriera del ridicolo, fino a giungere al paradosso della cospirazione su scala planetaria. Il Merda, per un momento, ragiona come un teorico del complotto, di quelli che «la stampa di regime ci ha nascosto per anni la verità», fino a quando hanno aperto un sito e svelato arcani misteri davanti a una folla di 14 utenti mensili.

Per sua fortuna, il sentimento di gelosia tipico del maschio medio torna a prevalere e, con esso, il desiderio della vendetta omicida. Considerando che si tratta di 800 milioni di utenti, dovrei dire genocida, ma il Merda non è un uomo cattivo. In realtà non è nemmeno un intellettuale scandinavo ateo miliardario. Semplicemente, non riesce a far sua l’idea che un gruppo di persone, 3 volte la popolazione europea, possa apprezzare pubblicamente la sua donna. Ogni like è come una pacca sul culo della sua ex con lei che ammicca sorridente, una cospirazione planetaria commentata da Merlo.

La sofferenza del Merda è tanta perché, alla gelosia tipica del possesso, si aggiunge la sensazione, nuova, di sentirsi come un cornuto, ma su scala planetaria. Un cornuto virtuale, poiché nessuno lo conosce o l’ha mai visto in faccia, ma a cui fischiano le orecchie. È questo a renderlo particolarmente nervoso. Quelli ammiccano all’ex moglie e fanno commenti sull’ex marito, a livello globale, e lui resta comunque uno stronzo anonimo.

Sembra un blogger impegnato in politica e sociale, le cui ultime 600 visite sono arrivate da Google, parola chiave “pompini senza dentiera”. Un utente twitter che non ha ricevuto il #FF del venerdì. Un tumblero a cui nessuno ha mandato l’invito per il prossimo meet-up. Una vita intera a fare il Larry Flint amico dei felini e poi scopri che, in 186 foto pubblicate, tu non compari mai, neanche sullo sfondo.

Il Merda, così, è preso dall’impulso della conoscenza. Vuole sapere cosa si nasconde in quel blog e si spinge, per la prima volta, oltre le colonne d’Ercole, nel mare di Internet. Approfitta dell’amicizia virtuale e decide di leggere tutto il profilo della sua ex, i “preferiti”, i nomi degli amici e, soprattutto, quello che scrive sul suo blog.

L’impressione è di rovistare nuovamente nella borsetta della sua ex e di leggerle i messaggini sul cellulare, ma la sorpresa vera è in quello che non trova più. Il Merda cercava l’amante, la storia rassicurante con un altro, invece scopre, al suo posto, il ritratto di un’altra donna: una donna sicura di sé, fotogenica, colta, che “adoro viaggiare, come posso prendo e parto”, che aspetta il lunedì sera, felice, perché finalmente può guardarsi le serie TV americane. Tanto lui non chiama mai prima di giovedì. Una donna attenta a salvaguardare il mondo dal riscaldamento globale, una che conosce un sacco di titoli di libri e, esclusi bimbominchia, emo, no-global, facinorosi, grillini, palestrati, yuppies, hippies e vicini di casa scassacazzi, è del genere “vivi e lascia vivere”.

Il Merda è geloso (no un momento, il Merda era geloso, ma solo all’inizio del post, per via dei “like”: la competizione su scala planetaria), ma dopo aver varcato il limite dell’ignoto e letto tutto quello che poteva leggere, il Merda capisce che la donna amata, in realtà, non coincide più con quella ritrovata in rete. La prima l’ha sposata, questa, al massimo, l’avrebbe seguita su twitter, magari un #FF Merda&Cinzia_forever, ma innamorarsi no, questo mai.

Questo senso d’insoddisfazione, tipico di chi è alla ricerca sempre di qualche cosa, una delusione inappagata, se vogliamo, affiora per la prima volta nel Merda. Ha l’impulso di chiudere tutto, ma stranamente, in lui, prevale la voglia di spingersi oltre. Non sa resistere all’idea di restare in sospeso: anche le delusioni vanno appagate fino in fondo. Improvvisamente Internet non è più uno strumento utile solo per facebook o per la pornografia, ma un vero e proprio mondo da scoprire. Per farlo, capisce che prima deve ricrearsi una nuova identità online e poi migrare dentro la rete.

Il Merda, inconsciamente, rompe le catene con il suo passato; un evento che lo porterà a rinnegare parte del suo vissuto. Come l’Edipo, infatti, non solo s’innamora della madre, ma uccide anche il padre. È così che il Merda diventerà ancora più fragile, ma allo stesso tempo, si adatterà al mondo nuovo della blogosfera.

Benvenuto Merda!  (anche se nessuno, in rete, ti stava davvero aspettando).