Seduti al tavolino di un bar, la cui specialità erano gli specchi del cesso per farsi i selfie, il Merda con i suoi amici, le teste chinate sopra l’iPhone, si apprestavano ad onorare il rituale pagano dell’aperitivo.

In piedi, dietro di loro, il ragazzetto del bar prendeva le ordinazioni nell’attesa di finire il turno per rifugiarsi anche lui in qualche bar a guardare un po’ di figa su Internet.

Davanti a lui un gruppetto di donne con la pettinatura aggressiva, le scarpe lucide, il vestito che faceva risaltare tette e rughe, il tutto con un atteggiamento retrò da porno anni ‘70.

Il Merda iniziò a guardarle, incuriosito, quasi arrapato: una sensazione che non provava più dai tempi di filmetti con la Antonelli e la Fenech, quelli in cui l’attesa di due fotogrammi di tette era come la vigilia di Natale, come i 10 minuti prima di una partita di Champions, come i primi 20 secondi di un brano dei New Order.

La paura dell’uomo, da Eraclito fino a Baricco, oltre a quella di non vendere abbastanza copie del proprio libro, è sempre stata quella di ammettere a se stessi la fine di una storia. Ma anche la paura della morte. O quella d’invecchiare. Di ammalarsi, di non trovare parcheggio sotto casa, di uscire con una donna che non ve la dà, che ve la dà ma non fa pompini, di un uomo con il cazzetto piccolo o a forma di fungo. La paura di perdere il lavoro, di perdere 0-1 in casa, di un sorteggio, di un concorso. La paura che sia brutto tempo domani, che piova, che Totti sbagli il rigore.

L’uomo, dai tempi di Eraclito fino a Baricco, ha sempre avuto paura per tutto ciò che non poteva controllare, e tutto ciò che non gli metteva paura, gli dava ansia.

Il Merda continuava a fissare quelle Milf, incuriosito, ansioso, impaurito. Cercava di ricordarsi come si faceva, una volta, ad approcciare delle sconosciute senza l’uso di una tastiera. Come faceva Eraclito senza Facebook? E Baricco, prima di Facebook e di diventare famoso, come faceva a comunicare con le donne? Che scusa aveva?

Nel mentre, arrivavano gli aperitivi, le patatine, un gruppetto di maschi omega coi risvoltini ai pantaloni, le notifiche a un qualche vecchio post, la fine della Grecia.

Il Merda tirò fuori il portafoglio e pagò il suo giro. Poi, in automatico, prese il suo smartphone e si perse a twittare una qualche stronzata.

Scrisse e corresse, riscrisse, corresse ancora. Cancellò. Daccapo. Mandò giù un sorso senza distogliere lo sguardo dallo schermo, aspettando una qualche notifica.

Un’ora dopo rialzò la testa, nauseato, come se qualcuno l’avesse obbligato a quella passività. Notò che le Milf non c’erano più. Gli altri sì, compreso il barista, sempre più annoiato.

L’aperitivo, intanto, si era annacquato e la serata era andata.

Eraclito, nel frattempo, aveva rimorchiato due diciottenni sovrappeso di Pescara.

Baricco, invece, era tornato nella sua stanza d’albergo a leccare la figa di una super top model che aveva letto Oceano Mare 9 volte.