I social network stanno ad internet come i villaggi turistici alle vacanze. Compri il pacchetto vai-a-fare-in-culo, non importa dove, e quando torni racconti sempre le stesse stronzate. Tutti raccontano sempre le stesse stronzate. Ci vai apposta per avere stronzate rassicuranti da raccontare alle cene di amici o all’aperitivo del venerdì sera. Si sta sui social network come si va nei villaggi Valtour: per partecipare alle serate. Social network, commento, invito a serata, foto divertente, social network, commento, invito a serata, foto divertente, social network, commento, invito a partecipare.
Il Merda, per primo, si è iscritto a Facebook. Ha caricato la sua foto migliore: una vacanza al mare, vecchia di 3 anni, con la sua ex moglie (una foto di coppia, ritagliata al momento di caricarla, in cui sorride felice come se avesse già divorziato). In una settimana ha trovato e scambiato amicizia con i vecchi compagni di scuola, qualche collega e la migliore amica della sua ex, quella a cui pensava tutte le domeniche mattina, mentre scopava sua moglie. A scorrere la lista dei suoi amici si ha la sensazione di sfogliare un catalogo della Panda: cambia il colore, tra 6 tonalità diverse, cambiano gli interni, cambia la targa, poi basta.
Il Merda sa sempre quale foto caricare, è insito nella sua natura. Sa quale caricare perché ha sempre scattato solo 4 tipi di foto: lui in riva al mare, il piatto ordinato al ristorante, il bicchiere di vino rosso mezzo pieno, lui accanto a una figa. Sui social network ha imparato quali frasi citare, quali sono gli autori giusti da quelli sbagliati, ed anche lui contribuisce alla loro deriva. L’incessante copia-incolla delle citazioni aumenta la probabilità di mutazioni e, tutto a un tratto, Tolstoj diventa Fabio Volo.
Questo comportamento contribuisce a rendere il Merda un oggetto del desiderio, nonostante non sia mai stato né bello, né interessante, né abbia mai avuto una profonda spiritualità. Tutto questo citare a cazzo, postare foto ad minchiam, lasciare risposte degne di Chance il giardiniere, fa sì che il Merda diventi gettonatissimo tra le donne che sfoggiano avatar in stile “piedi appena smaltati di rosso”, “primo piano occhio destro”, “faccia seriosa a mezzo busto”. “il peluche di quando ero piccola” + frase ad effetto.
Il Merda genera quello che potremmo definire effetto Sang-soo Hong:
Metti in evidenza due estremi opposti e tutti ti daranno retta.
Esempio: “Tu sembri molto espansiva ed allegra vista da fuori, ma dentro di te porti dolore e tristezza”. Lei: “Come fai a saperlo? Io sono esattamente così”. Nei social network funziona sempre. Il Merda non lo sa, ma questa è l’unica ragione che gli permette di salvarsi dall’estinzione.
L’unica, certo, se si esclude il dito medio del suo proctologo.
Ma questa, capite bene, è un’altra storia.