C’erano una volta una ragazzina scappata di casa e un vecchio signore molto ricco. Ma prima, volevo dire che secondo me non si dovrebbero comprare robe Tempo Test e Wind. Poi vi spiego.
Io ho un pessimo rapporto con la sofferenza auto inflitta, infatti – per esempio – ho mollato il cattolicesimo da un bel po’ e dovreste vedere le facce da mucca che guarda passare il treno che mi fanno i Testimoni di Geova quando mi fermano e si sentono dire “No, grazie, ci ho messo vent’anni a liberarmi da una religione, figurati se mi infilo in un’altra. Al momento sono tra lo stoico – epicureo e il dudeista”.
Nonostante questo mio lecito amor proprio, che spesso mi esprimo anche a livello fisico ormai senza tema di cecità, ho deciso di abnegarmi a favore della collettività, che è quella cosa grossa grossa in cui ci sei anche tu che stai leggendo. Ho, insomma, deciso di fare l’autista sobrio che si sorbisce due ore de “La guerra dei vent’anni” assieme ad un restante sparuto share del 5,8%, mentre gli altri 59 milioni e mezzo si sono giustamente sbronzati di fatti loro.
Pure la pubblicità, così mi son segnato cosa non comprarmi, dato che è pubblicizzato subito prima o durante un programma del genere.
Si parte con Pamparana che parla dei processi al vecchio signore e di una velocità nel condurre gli stessi definita “unica”. “Su vicende importanti, invece” non si è così veloci. Per un attimo, mi è sembrato che il Pampa insinuasse l’automatismo che un processo per concussione e prostituzione minorile non sia una cosa importante. Inizio a vacillare, ma tengo duro. Appare il vecchio signore molto ricco che, a una manifestazione ripete tre volte le robe, tipo:
io sono qui – io sono qui – io sono qui
se qualcuno pensava – se qualcuno pensava – se qualcuno pensava
potete farmi di tutto ma c’è una cosa che non potrete impedire mai – mai – mai a molti milioni di italiani di vedermi alla testa del popolo della libertà
dimostrando ancora una volta di conoscere i trucchi linguistici con cui affabulare una folla oppure che ha ripetuto così tante volte quella solfa che ha deciso di giocarsi un remix.
Pubblicità! Dato che questi capiscono solo se gli rumoreggia il portafoglio, ecco secondo me cosa non comprare: Banca Mediolanum, non so cosa Knorr, Audi, Hyundai, Sky, una fiction con Raul Bova a torso nudo e Inblu.
Intervista alla ragazzina scappata di casa: dice che aveva “voglia di entrare nel mondo dello spettacolo e della moda, come tutte le ragazzine”. Eppure molte ragazzine che conosco io non ci pensano neanche. Oppure mentono. Non si può stare tranquilli un attimo.
La ragazzina scappata di casa la butta sul pietistico, racconta di aver raggiunto Milano senza biglietto del treno (a questo punto, ora che è un po’ più in piano finanziariamente, direi che sarebbe il caso di recapitarle una multa, signori delle FFSS), di essere andata all’agenzia di Lele Mora, unica che conosceva, “per sentito dire” (anch’io è l’unica che conosco, per sentito dire anch’io, tra l’altro. Direi che se c’è ancora e sono nei guai vado lì, che qualcosa da fare mi trovano pure se non m’han mai visto né conosciuto, a quanto pare), che ha raccontato tante bugie per arrangiarsi per cui a ogni persona dava una versione diversa per cercare di darsi un tono.
Ah, di’.
Snocciola un elenco di lavori onesti che avrebbe fatto, aggiungerei tutti mestieri in cui era necessario essere vestiti (si vede che le foto mezza nuda o in quelle posizioni equivoche, era il suo tempo libero) e alla domanda schietta sull’essersi prostituita o aver concesso favori sessuali dice di no, che è contro i suoi principi.
Si prosegue considerando che ci sono solo cinque testimoni pro accusa, di cui una ha scritto addirittura una lettera al vecchio signore molto ricco, ricorda la sua assistente personale, senatrice. Questo ha messo la sua igienista dentale in regione Lombardia e in Senato la sua assistente personale. Roba che gli scende in politica un figlio, lo fa Papa.
Comunque la trasmissione prosegue parlando dei dopocena e dell’insistenza “quasi morbosa nel conoscere particolari privati di persone consenzienti e adulte” da parte della magistratura.
Qui sto per cascare dalla poltrona immaginando il mio medico circondato da signorine travestite da infermiere o da Babbo Natale o le maestre dei miei figli impegnate in una competizione di burlesque, ma sarebbero particolari della vita privata di persone consenzienti, per cui ricaccio questo rigurgito di moralismo e rimango attento.
Intervista al vecchio signore molto ricco, ma prima secondo me non si dovrebbe comprare roba Inblu, Lierac, Kia, Vodafone, Latteria, Lidl, Lines, Eni, Premium, Glade, Intimissimi, Gran Cereale, Lancòme.
Se ne parte in maglioncino blu che lavora tantissimo e aveva bisogno di svago, che stava al centro del tavolo e che è uno che attira su di sé l’attenzione di tutti. Dopo questo monumento all’umiltà, considera che durante le cene “le mie guardie entravano e uscivano per portarmi le agenzie”. Forte! È circondato da guardie!
Niente, mi ero illuso.
Il vecchio signore molto ricco dice che la ragazzina aveva raccontato di essere stata cacciata da casa per la sua decisione di abbracciare la religione cattolica, che era stata ustionata con olio bollente dal padre e che questo racconto aveva spinto al pianto molte persone al tavolo. Ho sentito dei violini. Non c’erano, ma io li ho sentiti. Poi il vecchio signore ha detto di aver concesso 57.000 euro in prestito alla ragazzina ustionata e scappata di casa, ma di sapere che era una donazione.
Qui son tipo andato in trance, ma poi mi ha ridestato una foto del vecchio signore molto ricco che sarà stata scattata vent’anni fa. L’ex igienista dentale viene chiamata consigliere parlamentare e poi consigliera ministeriale. Però ora, secondo me, non dovreste comprare Ford Fiesta, Mulino Bianco, Subaru, Enel Energia, 3, Renault, Eni, un cellulare che non ho fatto in tempo a segnarmi, Mercedes, Premium qualcosa e Wind. Potrei essermi addormentato, però io mi addormento di solito verso le due di notte, per cui direi che ero in tanatosi o ero svenuto.
Si torna alla ragazzina povera scappata di casa oppure ustionata e cacciata e si parla delle bugie raccontate ai magistrati. Dice che dato che continuavano a insistere sulla prostituzione, gli raccontava bugie per fargli cambiare argomento. Una che ha appena fatto questo ragionamentone ha avuto 57.000 euro in prestito a fondo perduto da uno dei più grandi imprenditori italiani. Se in Marocco organizzano un master in economia tenuto da ragazzine scappate di casa, io ci vado.
La ragazzina, alla giornalista che chiedeva se quei soldi le servivano “per mangiare”, dichiara che ci ha vissuto per più di un anno. Ora, facciamo finta che sia un anno e mezzo. Fanno 3.167 euro al mese. Forse dovrebbe lavarli, i piatti, e non buttarli assieme agli avanzi. Oppure non cambiare cellulare quando gli si scarica la batteria.
Si conclude l’intervista con una nuova citazione del tormentone “i miei sogni, la mia vita” della ragazzina. Mi fa male la pancia. Nel corso della trasmissione, si dice che “prescrizione” significa che non sono state illustrate prove dimostranti colpevolezza. Ma devo aver capito male io.
Pamparana chiude dicendo che la vicenda ha mosso “accesi colpevolisti e appassionati difensori” (che, per un attimo, potrebbe far pensare ai colpevolisti come invasati e i difensori come mossi da nobili ideali, ma non l’avran fatto apposta, figurati) e che hanno cercato sempre di utilizzare documenti e atti ufficiali. Si vede che le due interviste senza contraddittorio – oh, cosa vuoi?! – non le han notate.
Niente, sarà che io la fiction all’italiana proprio non la sopporto.