I genitori del Merda hanno deciso di andare a trovarlo. Lui è felice come un condannato a morte cui hanno servito l’ultimo pasto, freddo. Lo scrive pure ai suoi 18 follower di twitter. Gli arriva un sms di condoglianze.
I genitori del Merda, come tutti gli over 70 pensionati, vivono in un mondo parallelo. No, non è un discorso di mentalità, è che il mondo è cambiato e nessuno li ha avvertiti. Ogni tanto chiedono notizie di quel mondo, come se noi l’avessimo nascosto da qualche parte e ora non lo ritrovassimo più.
I discorsi dei genitori del Merda sono a metà tra un hippie fumato, uno psicopatico a un rave party e il parroco di quartiere. Il padre è un uomo affermato, ex economista. I suoi discorsi, o meglio, i suoi monologhi vertono sempre ed esclusivamente sulla macroeconomia. È uno di quegli uomini che parlano per statistiche e si vanta in continuazione dei suoi dossier, dove raccoglie i documenti di tutta la famiglia. È un piccolo Assange domestico che vanta materiale sensibile schedato dal 1958 a oggi.
Sempre prodigo dello stesso consiglio, “lavora e fai soldi”, non ammette il fallimento e crede nell’autodeterminazione dei popoli, nelle agenzie di rating, in Dio, lo Spread e il ragionevole compromesso.
A questo punto il Merda vorrebbe spararsi sui coglioni, ma non li trova più. Ogni tanto si rifugia dietro lo schermo del computer, con la scusa di dover leggere documenti importantissimi come lo spam delle email, i banner pubblicitari, gli editoriali di Scalfari.
La mamma invece, è una donna piuttosto secca, di quelle che non dà mai carezze, né abbracci, né parole di conforto, tranne quando vuol farsi dei complimenti, come “Avete visto che bel figlio ho?”. Come il papà, anche lei è una maniaca compulsiva che accumula tutto, ma a differenza del marito, ha problemi di archiviazione. Non sa neanche dove siano i piatti di casa. In compenso, ha un armadio di circa 30 m3, di cui va fiera tanto quanto del figlio. È orgogliosa di poter mostrare al mondo i suoi numerosi capi firmati, o in alternativa di mostrare il figlio. Va fiera anche di molte altre cose e, a volte, anche del figlio. Da piccola deve aver subito un trauma irreversibile, o forse sono stati gli alieni, ma sta di fatto che non riesce più ad assorbire rumori provenienti dall’esterno. Soprattutto i discorsi. No, non è che sia sorda o che non ricordi le cose. È che proprio non gliene frega un cazzo di quello che le dite, e per far prima non ascolta proprio.
Secondo la teoria dell’evoluzione darwiniana, tra un paio di secoli, le mamme dovrebbero nascere senza orecchie.
A tutto questo, il Merda cerca di trovare una soluzione razionale. La cerca su Google, nei forum specializzati, in quelli di araldica. Qualcosa dev’essere andata storta: una mutazione genetica in qualche avo, rapporti sessuali tra consanguinei, una scommessa persa da piccolo che adesso non ricorda più.
Alle 17, i genitori del Merda decidono di andarsene. Hanno già raccontato tutte le loro vicende, due volte, portato i saluti dei parenti (compresi due zii morti), e umiliato alquanto la sua esistenza.
Una giornata durissima per il Merda. Quasi quanto accedere al suo twitter e riuscire a riassumerla in 140 caratteri.