Così. Un titolino blando blando, giusto per non far capire di cosa si parla e che posizione si prende in merito. Eppure, in un Paese in cui se dici a qualcuno “Zucca!” ti si risponde “Risotto!” o – più probabilmente – “Come si permette?!”, in questi giorni è stato tutto un fiorire di mascherine da strega, vampiro, fantasma ed un organizzare sobrie festicciuole a tema orrorifico.

Eppure, Halloween è una cagata pazzesca, un’invenzione del marketing che ti porta a scucire euro in robe inutili e non riutilizzabili, sapientemente piazzata tra le libagioni di Ferragosto e l’orgia di carte di debito di Natale. Così come l’altra cagata pazzesca importata maldestramente, San Valentino, è piazzata logicamente in un altro periodo in cui c’è un calo di consumi, tra il sempre sobrio Natale e la cioccolatosa Pasqua.

E ai pensierini che mi vengono rivolti come lettere avvolte a sassi che mi vengono lanciati attraverso la finestra (chiusa) e m’interrogano sul perché mai non festeggiare Halloween Cagata Pazzesca (e la mancanza di virgole è passione, qui! E poi, le virgole le aveva finite tutte Mix) rispondo

…e perché festeggiare Halloween?

Perché, ancora una volta, mi devo giustificare del fatto che non agisco quanto il marketing suggerisce se non arriva a imporre, anziché trovare motivi validi per fare qualcosa? Perché una pecora dev’essere il capo gregge del gregge dei Me?

Non lo festeggio perché non mi appartiene: per fare uno sgarbo alla capacità di sintesi, per lo stesso motivo per cui il 19 gennaio non celebro Martin Luther King, l’ultimo lunedì di maggio non rendo omaggio ai caduti, per cui festeggio il 25 Aprile e non il 4 Luglio, il Primo Maggio e non il Labor Day. Anche del Giorno di Colombo, che pure è un connazionale, me ne strafotto al cubo. L’ultimo giovedì di novembre, non esiste che io mi riunisca con la famiglia e ci strafoghiamo di tacchino.

Dice qualcuno balbettando quando espongo questo mio pacato punto di vista: “…ma adesso studiano inglese anche alle elementari e Halloween serve alla didattica”, ed è una corbelleria clamorosa: io ho studiato latino (e infatti uso termini tipo “corbelleria”) ma, per impararlo, non ho mai sentito il bisogno di vedere gente agghindata da gladiatore o di mascherarmi da Claudia bona ac parva puella est.

Che nervoso.

Provo a calmarmi, meglio che mi faccia un giretto.
Metto su i Creedence e vado in centro.
Magari, qualche ala di pollo da Burger King.

Se mi ricordo dove ho messo le cazzo di All Star.