Non c’è modo migliore d’iniziare una rubrica di scienza, tecnologia e altre diavolerie con la notizia che in questi ultimi giorni ha dominato in ogni dove i media e ha sconvolto questi campi del sapere umano: dio c’è. Anzi, più esattamente, dio è stato trovato.

Lassù in Svizzera, sotto terra, accanto ai caveau coi conti correnti cifrati degli italiani facoltosi, c’è un anello di 27 kilometri, il Large Hadron Collider, il Grande Schiantatore di Adroni, in una traduzione un po’ libera, appositamente costruito per eseguire dei crash test molto sui generis. Infatti, invece dei famosi e costosi manichini (a livello di costi converrebbe usare persone vere, lo sapevate?) vengono fatte schiantare ignare famigliole di particelle, per vedere come vanno in pezzi e, tramite le successive analisi dei periti dell’assicurazione specializzati in impatti ad alta energia, capire com’è fatta la materia in sé, in primo luogo, ma anche se noi siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni.

Tornando a dio: la settimana scorsa, dopo miliardi di incidenti probatori, gli scienziati del Cern si sono infine dovuti arrendere all’evidenza sperimentale e ammettere che, se non proprio dio (che, detto fra noi, probabilmente è un fermione), è stata individuata la sua proprio di lui particella, e quindi, essendoci il posseduto (il bosone di Higgs), c’è anche il possessore (dio).

La sua proprio di lui particella esisteva sulla carta da quarant’anni; però, si sa, per i fisici teorici quella cosa dei sogni e della materia è da prendersi alla lettera, e quindi non è che gli si possa credere sulla fiducia: ci volevano delle prove. E le prove ora ci sono, e sono belle solide, perché un sigma pari a 5 significa:

1 C’è il 99-virgola-un-sacco-di-nove-quasi-cento-per-cento di possibilità che fra i 125 e i 126 GeV (che significa gigaelettronvolt, una misura di energia – e per colpa di E=mc^2 anche di massa – che non può non ricordarvi gli “uno virgola ventuno gigowatt!” di Ritorno al futuro) ci sia una nuova particella che tanto vale chiamare la sua proprio di lui particella, anche se prima bisognerebbe controllare meglio se su c’è scritto qualcos’altro (ex: particella di Zeus, particella di Ganesh, sponsored by Coca Cola). E quindi dio c’è.

2 C’è lo zero-virgola-un-sacco-di-zeri-quasi-zero-completamente-ma-non-zero-fino-in-fondo di possibilità che madre natura sia una grandissima puttana. E quindi dio non c’è.

A parte che, invece di spendere tutti quei soldi per costruire l’ElleAccaCcì, sarebbe bastato fidarsi delle scritte sotto i cavalcavia, ora il problema da affrontare è un altro, e per risolverlo servono finanziamenti ancora più ingenti: adesso che è stata trovata la sua proprio di lui particella, bisogna fare il percorso a ritroso, e scoprire di chi diavolo sono i fotoni, i neutrini, i quark, gli altri bosoni. Insomma, qui, finché non si trova il proprietario, nessuno va da nessuna parte.