Se avete figli con persone straniere, e soprattutto di diversa religione, durante il periodo di Natale si ripresenta il solito problema: chi cazzo porta i regali? La questione è piuttosto controversa. Da piccolo, a casa mia, i regali li portava Babbo Natale. I miei genitori andavano a comprare i giocattoli, li incartavano, li mettevano sotto l’albero e poi, la notte del 24, dicevano che era passato Babbo Natale, a lasciare i regali che stavano già lì da almeno 2 settimane. Ma insomma, almeno c’erano dei pacchetti da scartare.

Al contrario, in Germania il primo a passare è il Nikolaus. La notte del 5 dicembre devi lucidare gli stivali di casa e lasciarli fuori dalla porta, insieme a roba da mangiare e bere. Il Nikolaus arriva di notte (tipo la Befana), mangia, beve, controlla che gli stivali siano puliti, altrimenti parte una procedura d’infrazione, e se hai fatto il bravo ti lascia dei dolcetti. In caso contrario c’è il default.

Nella Germania del sud, invece, lì dove producono lo spread, i regali li porta il Christkind (il Bambino Gesù). Funziona grosso modo così: il 24 dicembre, durante la cena (che poi è un brunch), arriva il Christkind, un biondino asessuato con davanti l’articolo neutro “das” e che nelle iconografie è raffigurato come Maurizia Paradiso ma con una corona d’oro in testa. Il Christkind arriva, fa l’albero, mette le pallette, gli addobbi, le luci e lascia i regali. Suona la campanella mentre sono tutti a tavola e gli adulti fanno la faccia sorpresa come di chi ha appena visto Maurizia Paradiso addobbargli l’albero di Natale nel proprio salotto di casa. I bambini pure fanno la faccia sorpresa, ma per i regali e l’albero, dato che nessuno di loro riesce mai a vedere il Christkind, tranne che nelle TV private a tarda notte. Dopo aver scartato i regali si mangiano i biscotti, si beve il vino caldo e grosso modo verso le 19:08, quando cioè vostra madre ha appena finito di friggere l’ultima cassetta di carciofi, si mandano i piccoli a letto.

Il Christkind in realtà fu un’invenzione di Lutero, il quale, per andare contro la tradizione cattolica di Nikolaus (quello del 6 dicembre e gli stivali) decise d’inventarsi un competitor più figo. Così pensò a un bambino asessuato con le sembianze di Maurizia Paradiso e che portava i regali il 24. Poi non si sa bene per quale motivo, i protestanti hanno adottato il Nikolaus, mentre la Baviera e le altre regioni che seguono il culto del cattolicesimo con la svastica (Svizzera, Austria, Lichtenstein e Slovenia) si son tenuti il Christkind di Lutero.

Segue il pranzo di Natale che in Germania non è altro che una colazione un po’ più tardiva dove però non accade nulla.

In Italia, invece, c’era il fatidico momento della letterina ai genitori, quando tu, figlio, confessavi in una dichiarazione scritta e firmata un’ammissione di colpa senza appello. Sì, insomma, davanti a tutti i parenti riuniti ammettevi a voce alta di aver commesso ogni sorta di nefandezza: eri stato cattivo, non avevi studiato, ti eri comportato male con i tuoi genitori, avevi picchiato i fratelli minori, tastato le sorelle, fatto affari con Carminati, appiccicato le caccole dietro le orecchie del nonno e fotografato vostro padre in atteggiamenti poco chiari con la cognata, ma, MA, nonostante tutto ciò e dato che mamma e papà ti vogliono bene lo stesso, previa promessa di non fare mai più tutte quelle brutte cose che avevi appena confessato per iscritto e spontaneamente davanti a tutti, ecco sì, insomma, loro ti perdonavano e per quel giorno non ti avrebbero abbuffato di mazzate. Poi uno si chiede perché c’è questa tendenziale sfiducia verso il sistema giudiziario.

A gennaio, infine, passava la Befana con dolci oppure carbone, ma sempre dolce, che non sia mai il piccolo poi resta traumatizzato.

Ecco che allora guardi tuo figlio e pensi: “E ora come cazzo li metto insieme Nikolaus, Christkind, Babbo Natale, la confessione e la Befana?”. Befana che molti di noi credevano fosse la moglie di Babbo Natale. Un uomo barbuto che vola su una slitta trainata da renne che per moglie si prende una mature che invece vola sopra una scopa. Roba che una coppia così non la metti insieme manco su Meetic.

Il compromesso ha voluto che la letterina sia stata eliminata, Nikolaus passa il 6 dicembre e da un primo grado di giudizio. Questo vuol dire qualche dolcetto, ma in caso di condanna c’è sempre l’appello del 24 dicembre che potrebbe ribaltare la sentenza del Nikolaus. Il Christkind con la faccia di Maurizia Paradiso fa l’albero, ma i regali li porta Babbo Natale. È il famoso Jobs Act. In caso il bambino sia stato comunque giudicato colpevole pure da Babbo Natale, può appellarsi alla Corte di Cassazione del 6 gennaio, dove la Befana decide definitivamente se confermare o meno la condanna.

E dove viviamo ora, in America, Santo Stefano, per fortuna, non è giorno di festa.

[artwork by aMusoDuro]