Giovanardi. A parte che a me Giovanardi, finché non apre la bocca e aziona le corde vocali, sta pure simpatico, con quell’accento da Dottor Balanzone e – quand’ode qualcosa che non gli piace sentire – quell’espressione a occhi strabuzzati tipica del riccio che tenta di attraversare l’autostrada. A chiappe strette, ça va sans dire.
Io, purtroppo, non sono omosessuale. Dico “purtroppo” perché non essendolo tendo a vedere solo i pro della faccenda e non i contro, pensando grettamente e come sempre alla gioia ed al sollazzo del mio umile ma arzillo e funzionale pistolino. Ho sperato di essere omosessuale verso i dodici anni, quando ho realizzato che dire a mia madre “Vado a dormire da Enrico.” sarebbe stato molto meno problematico che “Vado a dormire da Jessica”, ma mi è andata male e mi sono ritrovato nel tunnel della spasmodica adorazione della patonza.
Neanche lui è omosessuale però, puntuale, il nostro Giovanardi si trova in discussioni sui diritti degli omosessuali, sulle coppie di fatto e su tutta una serie di cose che riguardano scelte sessuali e di vita inerenti la libertà altrui. Altrui. Arrivato a un certo punto del discorso, il nostro tira sempre fuori dal cappello l’argomentazione “È contro natura”.
Io, di mio, se per caso su un qualsiasi argomento mi trovo a essere d’accordo con Giovanardi tendo a cadere in depressione, rivolgermi a uno bravo e che non disdegni di curarmi con il massiccio intervento della chimica, isolarmi, avere problemi nell’articolazione del linguaggio e a pisciarmi sotto. Non necessariamente in quest’ordine.
Ma facciamo finta che l’argomentazione “è contro natura” mi trovi d’accordo.
Cambio un attimo le mutande e continuo a scrivere.
Ecco. Allora, certa roba è contro natura. È scritto in certi sacri testi in cui non mi riconosco, che non vanno bene le cose contro natura, ma faccio finta. Poteva andarmi peggio, Giovanardi poteva costringermi a non mangiare maiale, per esempio, invece che farsi i cazzi e le basagne altrui in termini di sessualità e famiglia. Quindi, ascoltiamo Giovanardi e smettiamo di fare cose contro natura mediate e regolamentate da bazzecole tipo il progresso delle scienze sociali e della politica.
Direi di partire scomunicando gli aerei, dato che non mi sembra naturale per un uomo timorato di Dio, questa cosa di volare. Devo telefonare a papà; sarà triste di sapere che il suo pace-maker è contro natura. Mando un SMS a mia moglie: “Amore, butta fuori i bimbi e mettiti a pecora: la posizione del missionario e crescere i figli almeno fino a che sono maggiorenni è contro natura”. Capisce al volo perché è una donna intelligente e risponde “È contro natura pure la monogamia”.
Butto via tutti quegli antibiotici contro natura che ho in casa e metto fuori uso il mio innaturalissimo impianto di riscaldamento.
Abbiamo vinto, Giovana’, c’hai ragione te, si sta molto meglio a favor di natura, così come definiti da una divinità che riconosce come una famiglia e come amore solo quelli coinvolgenti una donna e uno come me, innegabilmente e funzionalmente maschio, così come creato a favor di natura da una divinità soprannaturale infallibile e che per fortuna si fa i cazzi suoi in tema di affettati.
Te lo dico con una mano sul cuore.
(…ma questo cos’è? Ah, già, ho i capezzoli)