Senza target non si va da nessuna parte, come attestano i manuali di marketing, management e gioco delle tre carte. Chi scrive si rivolge sempre a una platea ben precisa: nerd, sportivi, trentenni, erotomani, pervertiti, teste di cazzo, amanti dei cantanti neomelodici (difficile distinguerli dalle teste di cazzo).
Ma al target dei serial killer chi ci pensa?
C’è una lacuna da colmare ed è giunta l’ora di farlo.
Sì, mi rivolgo a te, caro serial killer o aspirante tale. Sei tu il mio bersaglio. Non ti darò consigli su tecniche di sventramento o scelta di armi bianche, essendo inesperto in tali campi, forse perché nessun cultore di Moccia è mai capitato sulla mia strada. Ma ti aiuterò ad assecondare la tua passione con stile.
Anche tu hai bisogno di un target individuato con meticolosità bocconiana. Per fare un esempio, non puoi andare allo sbaraglio e metterti ad ammazzare altri assassini, con il rischio di essere considerato un plagiatore di Dexter Morgan, per poi farti bollare come “The Luttazzi Killer”. Devi dare alle tue opere un’impronta inconfondibile. Ecco alcune ipotesi inedite di serial killer a cui potresti ispirarti, per essere originale e di tendenza.
The Studio Aperto Killer.
Uccide giornalisti di Studio Aperto con il malcelato intento di sabotare il commercio dell’acqua minerale nelle ore più calde. Può metterli di fronte a un notiziario della BBC per azionare il loro meccanismo di autodistruzione. Ma lo squartamento tramite machete è più divertente. Prima di provocare la morte dei malcapitati, li tortura esibendo fotomontaggi che ritraggono Elisabetta Canalis in veste monacale.
The Casaleggio Killer.
La sua preda è Gianroberto Casaleggio. A prima vista sembra un assassino monovittima, ma in realtà è un vero serial killer, perché il pianeta Terra pullula di cloni dell’ayatollah del M5S. Il rituale di uccisione prevede l’apertura del cranio con un seghetto, due secondi di finto stupore dopo la scoperta di circuiti robotici al suo interno, e infine la distruzione delle informazioni in esso contenute con un virus informatico. Tuttavia vanno bene anche le martellate. Game over.
The New Artist Killer.
Infastidito dai cumuli di plastica e materiale organico malamente assemblati da pseudocreativi, stanco di tante deplorevoli brutture presentate come metafore della complessità postmoderna, questo serial killer prende di mira gli artisti contemporanei. Per la legge del contrappasso, di cui è un fiero interprete, considera il corpo della vittima come materia da plasmare con martelli, spade giapponesi e pugnali, per ottenere una pozza di sangue densa di significati.
The Teen Band Killer.
One Direction e simili non dormono sonni tranquilli in presenza di questo spietato omicida. Il Teen Band Killer infierisce sui corpi delle vittime con asce, cacciaviti e seghe elettriche. Spesso gli capita di fare scoperte interessanti, perché nelle vene di molti idoli dei teenager non scorre sangue ma spremuta di mirtilli. E le loro corde vocali contengono fruttosio, sali minerali e vitamine. Una buona notizia per i cannibali che vogliono seguire una dieta equilibrata.
The Laggente Killer.
Sbudella laggente, ossia i depositari di banalità preconfezionate come “te lo dico io, quelli sono tutti d’accordo” e “diamo il potere a laggente”. Per non dare nell’occhio, si diverte a infrangere luoghi comuni. Per questo non saluta mai i vicini.
The Vespa Fan Killer.
Questa opzione è per i pigri. Quanti saranno i fan di Bruno Vespa in tutto il mondo? Cinque? Sei? Una cosa è certa: meritano di morire in modo lento e doloroso. Qualunque pratica omicida è ammessa, purché utile allo scopo.
Hai letto abbastanza, caro aspirante serial killer. Questi sono solo pochi spunti per stimolare la tua inventiva. È il momento di scegliere chi vuoi essere e passare all’azione. Esci di casa. Confonditi tra la folla. Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo e fai in modo che sia l’ultimo… per qualcuno.
[artwork by aMusoDuro]