Ho atteso con trepidazione l’uscita del primo numero de “La Croce” perché anch’io sono contro i falsi miti del progresso, tipo l’uscire all’improvviso dal Medioevo. Faccio parte di quel popolo che è stanco di sussurrare e subire attorno a temi decisivi della convivenza umana e, a tal fine, intendo porre un limite alle convivenze degli altri. Voglio difendere le donne povere del pianeta, eventualmente anche le aliene, sfruttate da coppie gay e pure etero – par condicio, rega’ – che ne comprano ovuli come ovetti Kinder, come uova a chilometri zero, come quelle di Pasqua come, insomma, fanno i gay ricchi che comprano le cose. Beh, sia chiaro: le persone non sono cose, sono isole. Isole deserte dove puoi portare il libro “Voglio la mamma” di Adinolfi che, nel capitolo “Contro il matrimonio omosessuale”, tutela i soggetti deboli mica i gay che sono tutti ricchi e forti. Tutti ricchi e forti. E comprano ovuli. E ci fanno le torte e i bambini e poi fanno mangiare le torte ai bambini e poi mangiano i bambini che hanno mangiato le torte di bambini perché la gente di sinistra fa così. E non avete idea di quanto sono buone con la crema le torte di bambini. Proprio buone.