L’amore è davvero una questione di chimica, o due corpi, oggigiorno, possono attrarsi anche soltanto per noia? Certo, qualcosa deve pur innescare quella reazione a catena che definiamo innamoramento, ma il problema vero è il dopo. Come in tutti i processi chimici che si rispettino, alla prima reazione esplosiva segue inevitabilmente l’equilibrio, o quello che sui Baci Perugina si definisce “amore”. Noi ci ricordiamo dell’esplosione, ma è l’equilibrio che, alla lunga, rischia di ammazzarci. È come con la coca: l’eccitazione finisce ancora prima della coca stessa, ma quando anche la coca è finita, senti la dipendenza, e cominci a cercare spasmodicamente uno spacciatore. La gioia la ritrovi nella ricerca affannosa della prima botta. Impresa che dopo le 3 del mattino diventa ardua anche se vivi nella periferia di Bogotá, figuriamoci nella provincia italiana.

Il Merda, a cena con una ragazza, nel suo nuovo ennesimo primo appuntamento, non sta facendo nessun paragone tra amore e cocaina, ma l’effetto sul suo fisico è esattamente lo stesso. È eccitato perché lei ha accettato, non ha disdetto 20 minuti prima, ha trovato parcheggio entro 4 km di distanza, gli piace il ristorante, la conversazione si sta evolvendo verso la camera da letto di uno dei due, i loro sguardi analitici non hanno ancora trovato difetti macroscopici tali da indurli ad annullare la scopata telefonata e lei ha ordinato un vino di soli 25 euro a bottiglia.

Lei, invece, è una di quelle che seguono in media 100 serie TV al giorno, scaricate dalla rete. Se la chiudi al cinema per 87 minuti di fila, con la stessa trama, si uccide infilandosi le popcorn nel naso; è per questo che ogni film, ormai, ha 5 sotto-trame, 2 protagonisti a scelta e la colonna sonora di sostegno per le cinque emozioni di base: terrore, rivincita, gioia, suspance, rilassati-che-non-accadrà-un-cazzo-per-i-prossimi-5-minuti.

Così, a inizio cena, dopo il solito rituale delle foto al piatto per la gioia di Instagram, gli 8 sms a cui non puoi non rispondere e il “carino questo posto, non c’ero mai stata”, i due possono tornare a parlare di loro, l’uno all’altra, come se stessero da soli. In fondo, il primo appuntamento è tutto qua. Se sapete sorridere al momento giusto e non vi cade la forfora sugli occhiali, avrete anche voi, come il Merda, la vostra dignitosissima notte da Humphrey Bogart. Il ristorante giapponese vi aiuterà sempre e comunque.

Durante la cena, lei lo fissa spesso, con i suoi occhioni grandi, enormi, affascinati, come se avessero appena trovato online la nuova puntata di Dexter. Per qualche ragione inspiegabile (la chimica?) sembra essersi già innamorata. Lo scriverebbe subito su twitter, ma i due si seguono a vicenda e sarebbe un casino. Il Merda invece, cresciuto durante la guerra del sesso, quando per rimorchiare una donna ci volevano settimane di appostamenti, lavora come uno stagista a fine contratto, per alimentare la reazione a catena. Sa che potrebbe finire tra le gambe di lei già al primo appuntamento. A quel pensiero, si versa da bere e per un attimo riflette su come i tempi siano cambiati in meglio. È un po’ come con i primi film western: a te interessava solo il duello finale, ma prima di arrivarci dovevi sorbirti quei 120 minuti di cavalcate nel deserto. Poi, un bel giorno, Sergio Leone capì che un western poteva avere pure un duello ogni 10 minuti. Fu la rivoluzione del sesso.

Tanti “primi appuntamenti” che vogliono dire infiniti innamoramenti, infinite prime scopate, al massimo micro-delusioni, e senza arrivare mai all’equilibrio di coppia. Ci basta il nostro. Il Merda è così perfetto che ogni minimo turbamento lo renderebbe irriconoscibile anche a se stesso. E poi ha finalmente convertito il tempo dalla sua parte, passando dal terrore di venire subito, al vantaggio di venire il prima possibile. Prima vieni e prima ti levi dalle palle. In fondo, è la favola di Cenerentola: scopami prima che sia troppo tardi. La Cenerentola-Merda, over 40, la stempiatura dietro la testa e le Hogan numero 44, in più, non ha la ritirata a mezzanotte, così da poterla riaccompagnare fin sotto casa.

Davanti al portone di lei, indeciso per un attimo se cacciarle la lingua in bocca, darle un nuovo appuntamento o dirle falsamente “ti amo”, fa calare un silenzio più lungo di 5 minuti. È la morte improvvisa della serata. Lei crede di non piacergli più e scappa via con un “buonanotte”. La Cenerentola-Merda, invece, si ritrova d’incanto con la stessa stempiatura dietro la testa e le Hogan numero 44.

E, certo, anche una buca in più.