Berlusconi è ovunque e, parlando in termini di presenza, se la gioca con gli acari. Ce ne dobbiamo fare una ragione. Ce la dobbiamo fare da noi anche perché se aspettiamo che sia Berlusconi, ad avere della ragione, moriamo aspettando. Ma questo non significa che non ce la possiamo cavare, soprattutto con il seguente elenco di strategie di sopravvivenza, che vi allungo gratis perché sono un signore.

Allora: Berlusconi appare in tutta la sua trapiantitudine capillare in un qualsivoglia schermo. Che fare? Vi basta scegliere e applicare una tra queste cinque facili opzioni:

1 – Registrare la trasmissione, possibilmente su supporto digitale. Mettersi a leggere un libro, oppure telefonare a mamma, oppure fare l’amore o masturbarsi (queste ultime opzioni sono indicate solo a persone difficilmente condizionabili o ipnotizzabili, altrimenti rischiate che vi venga un’erezione tutte le volte che sentite la voce di Berlusconi. Che magari, sarà pure un bell’aneddoto da raccontare ai nipotini ma ammettiamolo, a livello di autostima e funzionalità è un disastro peggio che l’utilizzo di Alfano per qualunque cosa non abbia l’utilità di un fermaporte o di un salsicciotto paraspifferi). Terminata la trasmissione, riprodurne la registrazione al contrario. Si sentono le canzoni dei Led Zeppelin.

2 – Togliere completamente il volume e mangiare sementine e bagigi (semi di zucca, pistacchi e estensivamente “roba non sintetica da masticare al cinema”, in romagnolo), sputando le buccette sullo schermo e cercando di colpire in faccia il muto straparlante.

3 – Tenere nel frigo dodici birre da 33 centilitri e una foto di Charles Bukowski a portata di mano. Bere metà bottiglia ogni volta che si sente dire “magistratura di sinistra” e/o “magistrati politicizzati”, “il Presidente del Consiglio non ha alcun potere”, “ho creato 56.000 posti di lavoro” e/o “sono il primo contribuente italiano.” A fine trasmissione, cercate di tenere duro anche se – lo so – siete completamente sbronzi dai primi dieci minuti, prendere la foto e iniziare a inveire contro la stessa dando a Bukowski dell’“educanda che non beve un cazzo”. Se vi piacciono le cose teatrali, potete anche distruggere il salotto, però è antieconomico e tende a innervosire i familiari.

4 – Farsi venire una crisi epilettica o andare in coma, ha anche i suoi lati positivi.

5 – Appena iniziata la trasmissione, mettersi degli occhiali protettivi e dei tappi per le orecchie, collegare alla televisione un impianto audio tipo quello dei Guns N’ Roses al Monsters of Rock del 1988 e sprangare tutto al massimo volume. Uscire da casa mentre vetri, stoviglie e suppellettili fragili vanno in frantumi disperdendo schegge nell’aria, salire sul primo veicolo che si trova (tanto, i cristalli sono già in pezzi) e recarsi a svariati chilometri. Tornare a casa a trasmissione finita dopo avere avvisato i media del vostro rientro e – a favore di telecamera – dare del comunista a qualsiasi vicino osi protestare o poliziotto tenti di arrestarvi. Il giorno dopo al più tardi, avrete almeno tre televisioni, svariati giornali, una banca, una compagnia di assicurazioni e il Milan dalla vostra parte, per cui la farete franca. Fate sapere in seguito a Berlusconi che questa cosa vi ha rovinato la vita e che quindi probabilmente vi toccherà prostituirvi: è capace di allungarvi la stessa cifra che passa o ha passato mensilmente alle Olgettine.

Visto, che è facile?! Voi non riuscivate a realizzarlo, ma probabilmente è perché siete dei comunisti giustizialisti che non adottano la politica del fare ma quella del parlare e non vi volete rassegnare al fatto che l’amore vinca sempre sull’invidia e sull’odio.

Buona visione!