In 20 anni di mestiere è la prima volta che mi capita un incarico simile. Ho cercato di tutto, seguito chiunque, spiato mariti e mogli infedeli, figli che fanno sega a scuola, scovato cani senza senso dell’orientamento. Anche macchine, sì: se ti rubano una Mercedes classe G e non vuoi che sia la polizia a trovarla, chiami me, ma questa è un’altra storia, questa è la prima volta che mi pagano per cercare qualcuno che non si muove più.

Tutto è cominciato 2 giorni fa, con una telefonata.

– “Magnum investigazioni? Avremmo un incarico molto delicato da offrirle”
– “Mi dica”
– “Dobbiamo trovare una persona scomparsa”
– “È il mio lavoro. Avete già denunciato la scomparsa alla polizia?”
– “La polizia sa certamente dove si trova, ma non ce lo direbbe mai”
– “Non capisco…”
– “Noi stiamo cercando un morto. Un morto… famoso”
– “Ahhh, ma allora dovete chiamare l’AMA Servizi Cimiteriali. Potete prenotare un tour per le tombe del Verano, ci sono stato settimana scorsa, ho visto Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, Vittorio De Sica, Mastroianni, non le dico l’emozione quando ho visto la tomba di Rino Gaetano, ché poi mi è scappato pure da ridere. Pensavo: se ai martiri gli fanno la statua con l’oggetto che ne ha causato la morte, chessó, San Lorenzo con la graticola o Sant’Andrea con la croce a X, a Rino che gli potevano mettere, un volante al collo? Un semiasse tra le braccia? Non lo trova buffo?”
– “No”
– “Vabbé, mi spiace. Magari posso aiutarla lo stesso, mi dica chi cerca, ma non mi dica Gassman, ché quello, pure con la cartina, giri giri ma non lo trovi mai, per me manco il figlio sa dov’è”
– “Non è un attore. Io, cioè, la nostra associazione, vuole sapere dove verrà sepolto il camerata Erich Priebke”
– “…”
– “Pronto?”
– “…”
– “È ancora lì?”
– “Capisco, e a cosa vi servirebbe saperlo?”
– “La cosa non la riguarda, sappia solo che pagheremmo molto bene”
– “Mi pagherebbe chi?”
– “La nostra associazione”
– “E sarebbe?”
– “Il Movimento Europeo Rinascita Dell’Autarchia”
– “MERDA…”
– “Come scusi?”
– “MERDA, l’acronimo fa MERDA. Oh, mica vi ho chiamato io così”
– “…”
– “Signori MERDA?”
– “Scusi un attimo…”

Sento parlare a bassa voce.

“Fa MERDA! Deficiente, abbiamo un nome che fa MERDA!” – “E non ci ho pensato…” – “Cretino, avevi 5 giorni per tirare fuori un nome decente, e tu te ne inventi uno che fa MERDA? E io come ci vado l’anno prossimo ad Atreju? Con il banchettino del Guttalax? Facciamo le t-shirt col Duce sulla tazza? Quando tutti ballano la cinghiamattanza noi ci lanciamo i pannolini sporchi?” – “Dài, lo cambiamo…” – “Ma cosa cambi, figlio di froci cattocomunisti vendoliani, cosa cambi che ho detto a tutti che noi del, eh, MERDA, avremmo trovato il sacro sepolcro del camerata Priebke per recare il maschio saluto, cosa cambi?” – “Stai esagerando, non fare così, lo sai che mi fai soffrire” – “E devi soffrire, bastardo vergogna della razza. Io lo so che tifi l’Italia pure quando gioca il negro, l’ho sempre sopportato, ma ora è troppo!” – “Basta! Mi tratti sempre da ritardato. Essì che per te ho smesso di tifare la Roma per tifare la Lazio, cazzo, la Lazio! Proprio quest’anno, porca puttana, quest’anno che a momenti  a ottobre è già finito il campionato, per loro” – “E dovevo immaginarlo che eri romanista, vigliacco bolscevico voltagabbana, e io che ti avrei amato anche se avessi tifato quei dalemiani del Livorno, stupido. Ma ora è finita. La mia spada non sarà più al tuo servizio…”  – “Bravo, riponila pure, tanto era un gladio”
 
– “Scusate, non vorrei disturbarvi , capisco che la scelta del nome sia importante per distinguersi, ma in fondo, siete sempre voi”
– “…”
– “Signori MERDA?”

(singhiozzi)

– “Ci siete ancora?”
– “Sì, sì, purtroppo ci siamo ancora…”