VITTORIA BLOGFEST 2013 – DISCORSO DI RINGRAZIAMENTO
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Rimini, sabato 21 settembre 2013
Mi alzo lentamente dalla poltroncina. Ancora un po’ piegato sorrido alla stupenda donna che mi siede a fianco, quindi sorrido anche a mia moglie, mi volto dando le spalle al palcoscenico. Accenno un sorriso e un abbozzo di saluto con la mano, verso la platea.
Sono arrivato in moscone, anche se mia moglie voleva che venissimo col cavallo bianco. Non vi dico che casino fare salire il cavallo bianco sul moscone.
Nemo propheta in patria, che cazzata – penso, mentre calpesto i gradini che portano sul palco del teatro della mia città.
L’applauso prosegue, mentre guardo verso l’alto del sobrio interno anni ’70 del Teatro Novelli.
Diecimila.me ha appena vinto: Miglior Sito (d’ora in poi, parlando di Davide e Golia, si dirà “Come i Diecimili contro Grillo e Repubblica e il Corsera e il Quatto Fotidiano e Zallo Giafferano”), Miglior Sito con le Cozze e i Fagioli, Miglior Sito di Satira (qualsiasi cosa sia), Miglior Sito da Leggere su Carta, Miglior battuta e Miglior Fake con Casalegglo (per quel progetto, eravamo talmente in riunione permanente che alla nostre donne, madri e sorelle si erano sincronizzate le mestruazioni), Miglior Sito per cui Valeva la Pena Inventare Internet e Sopportare tutte quelle Foto di Gattini, Miglior Radio – Podcast (nonostante il fatto che la presentatrice non si ricordasse mai il mio nome o di taggarmi. Lisetta, mi pare si chiami), Sito più odiato da Carlo Giovanardi e Altri Retrogradi e Irrazionali Reazionari.
Mi avvicino al presentatore, che mi dà una pacca sulla spalla e a cui sussurro “Sarò breve. Anche perché dovrei avere – lì dietro – un camerino pieno di erba e birra, se non erro. La strappona me la son portata io, ché ci ho i gusti difficili. Ah, e poi ho portato anche mia moglie”.
Impallidisce. Forse è preoccupato perché la birra non è ancora a temperatura – penso.
Mi avvicino alla presentatrice, che mi porge il microfono. Le arrivo al gomito, per cui si china e mi porge anche l’orecchio, così che io possa dirle con un filo di voce “Nulla”. Si innamora subito e posso sentire distintamente il suo orologio biologico ticchettare. Vuole talmente un figlio da me che, per i venti anni a seguire, non potendo averne per mia indisponibilità carnale cercherà di rapire uno di quelli che ho già fatto.
L’applauso si cheta quando allargo le braccia, verso l’alto.
La sfrontata sensualità e la sicurezza di Robert Plant sul palco nel ’73, in confronto a me, sembrano quelle di un Capezzone qualunque. L’ovale dell’occhio di bue mi regala tepore. Inizio il discorso di ringraziamento.
– “Amici, internettari, prestatemi orecchio: io vengo per seppellire Spinoza, non per lodarlo”.
Si sente il ronzare degli impianti. Resto serio e mi metto le mani – microfono e tutto – sui fianchi. Uno, in fondo alla sala, inizia a ridere. Come un contagio, la risata si allarga e tutti si sbellicano.
Si accende un po’ di luce in sala, Stark e Eio si alzano e raccolgono l’applauso della platea. Io faccio il gesto indicandoli come dire “Yeah! Sei tu!” e poi mi mandano un bacio, ed Eio fa un gesto a pugno chiuso, come a mimare un buffetto, a significare “Sei forte, cazzo!”.
Le luci tornano a spegnersi. Vola qualche reggiseno sul palco. Continuo a parlare.
– “Grazie, che abbiamo vinto tutto. Grazie, Fabio Cristi, che mi dai i premi…”.
– “Veramente mi chiamo Gianluca…”.
– “Scusa. Grazie, fra’ Gianluca Cionfoli, che mi dai i premi. Ma grazie soprattutto agli altri ragazzi di Diecimila.me, che questa sera non hanno potuto esserci, e di cui vi porto il saluto. Coqbaroque è stato chiamato a fare un reportage in Burkina Faso, biglietti aerei e tutto. Waxen tiene una conferenza dal tema “Capelli corti e letteratura on line” a Londra. Anche lui, invito, biglietti aerei e tutto. Woland sta cercando casa di Dario Fo, che lo ha invitato per portare a teatro le sue sceneggiature. Lettera d’invito, indicazioni stradali e tutto. Mix è stato chiamato dalla Protezione Civile a Lampedusa, per un’emergenza di api. Badge, lettera, indicazioni stradali e tutto. A Spaam ho organizzato addirittura un matrimonio a Berlino. Il suo. Adesso, dovrebbero essere in degli aeroporti a questionare sui biglietti o per strada a cercare vie inesistenti. È fantastico, cosa si può fare al giorno d’oggi con un paio di grafici spregiudicati e una buona stampante. Azael è in questura a Perugia, però lì è stato sufficiente far notare alla Polizia che a Perugia succede di tutto, ma Azael si salva sempre, com’è e come non è. Quindi, io vi ringrazio. Vi amo tut…”.
Tre spari in rapida successione, da un palchetto laterale. Uno che fuori dal teatro, poco prima, si era anche fatto fare un autografo. Gli inquirenti dicono che uno dei proiettili era caricato a barbiturici (dev’essere una citazione, per quella relazione che avevo con il Presidente Napolitano). Certi dicono che lo sparatore non poteva essere solo.
Mia moglie guarda la bellissima donna che avevo seduta a fianco e la bacia in bocca – un po’ per stemperare la tensione e un po’ come gesto programmatico – salta sul palco, strappa una scarpa alla presentatrice e raggiunge il palchetto dello sparatore. Lo trafigge al petto col tacco 12.
“Figlio di puttana! Saremmo vissuti dell’Arte della sua Scrittura, dopo questi premi! Tutti e tre, contando la strappona, qui”, faccio in tempo a sentir gridare dalla mia consorte, prima ch’io spiri e che ella scappi con la strappona, entrambe in sella al cavallo bianco.
Il moscone, quella notte, tornò da solo.
Sic transit gloria mundi.