Nel mondo della comunicazione 2.0, anche flirtare è a tempo di click.

Ho sempre pensato che per conoscere nuove persone fosse sufficiente partecipare a feste, farsi presentare gli amici degli amici, bere qualche gin tonic e dare un po’ di confidenza a sconosciuti dentro sale piuttosto buie e rumorose. Poi è arrivato Tinder.

Tinder, lo saprete, è l’app per incontri più in voga del momento: una sorta di catalogo Ikea dove, al posto dei mobili svedesi dal nome impronunciabile, si scelgono potenziali partner.

E a Tinder ci si iscrive per i motivi più disparati. Anche per scommessa, come me, ad esempio. La mia scommessa era dimostrare che con uno strumento di questo tipo fosse impossibile incontrare persone interessanti e, dato che credo fermamente nel progresso basato sulla ricerca scientifica e sulla sperimentazione, ho deciso di fare da cavia e condurre questo esperimento sociologico (quella dell’esperimento sociologico è sempre un’ottima scusa) e far sapere che questo socialcoso dai colori tenui può (1) rivelarsi una trappola letale ma funzionale se soffrite di insonnia, (2) farvi buttare via una marea di tempo. La controindicazione (3) è la morte, ma ancora non so dirvi a riguardo.

Ma ecco i risultati dell’esperimento:

TINDER FOR DUMMIES
(pensato per le donne, in alcuni casi valido anche per gli uomini)

1. Il GPS costantemente attivo distruggerà la batteria del vostro cellulare.

2. Portatevi sempre dietro un caricabatterie.

3. Mettete poche foto: carine, ma veritiere (soprattutto se non fate sesso da secoli e un po’ ci sperate). Non c’è niente di peggio che essere convinti di avere un appuntamento con Scarlett Johansson e vedersi apparire Rosi Bindi (vale anche per i maschietti: sembra che il mondo sia pieno di sosia di Michael Fassbender, e posso garantirvi che non è così).

4. Se l’account presenta solo foto di gruppo, allora il soggetto in questione sarà sicuramente quello più cesso.

5. Se nella descrizione è indicato un account Instagram, basta essere un minimo smanettoni e, da lì, è possibile risalire a Tumblr, Facebook, Twitter, blog personali e, a volte, codice fiscale. Così, nello sfortunato caso in cui spariste nel nulla dopo il primo appuntamento, i vostri amici sapranno dove venirvi a cercare. Avvertite sempre i vostri amici: lo so che vi vergognate (e fate bene, ne avete tutte le ragioni) ma potrebbero tornarvi utili. Avvertite gli amici più grandi che avete: nel senso delle dimensioni, non dell’affetto.

6. Dopo cinque righe di chat, l’utente medio vi chiederà se può precipitarsi a casa vostra, offrendovi del sesso orale.

7. Se dopo cinque righe di chat non vi hanno ancora offerto del sesso orale dategli una possibilità: vi chiederanno di andare a cena da loro, e solo dopo vi offriranno del sesso orale.

8. Se dopo dieci righe non vi hanno ancora offerto del sesso orale è perché sanno benissimo che lo otterranno più facilmente facendo i vaghi, e vi inviteranno a uscire per una birra. A quel punto ne avrete già sentito parlare talmente tanto che vi sarà venuta voglia e glielo proporrete voi, del sesso orale.

9. Se non si verifica nessuna delle situazioni di cui sopra e riuscite a portare avanti una conversazione stimolante per più di dieci righe, complimenti! Probabilmente avete trovato il vostro migliore amico, altrettanto probabilmente gay.

Se, contrariamente a qualunque prova empirica finora raccolta, non si verifica neanche uno degli scenari riportati potreste addirittura divertirvi di fronte a una birra: complimenti! La vostra amica ha vinto una cena.

Voi, invece, vi state accingendo a prendere solo l’ennesima fregatura. Proprio come nella vita reale.

[artwork by Io ti amavo]