C’è grossa crisi. Perché c’è la crisi? Perché ci sono problemi. Perché ci sono problemi? Perché qualcuno li ha creati. Come vedete il ragionamento che va da Giuliano Ferrara allo sterminio dei Rom è sostenuto da una logica stretta. Come un sudoku in cui hai tutti i numeri: la disoccupazione, le tasse, l’antipolitica, la corruzione, la violenza, la depressione, la paura, la fame, la malattia… cosa manca? Il capro espiatorio. E ora tornando alla prima domanda: perché c’è la crisi? Ecco una possibile risposta: perché alcune banche hanno fatto investimenti di merda per anni, i governi hanno sostenuto quelle banche e i cittadini hanno sostenuto quei governi. Quindi alla fine, gira che ti gira, il capro espiatorio l’abbiamo trovato: gli altri. Ma la scelta del capro espiatorio non è semplice, sono tante e varie le cose che concorrono a rendere una persona accusabile delle peggiori nefandezze. Bisogna miscelare i sentimenti di disprezzo, invidia, fastidio e rancore. Vediamo dunque come fare.

Intelligenza: il capro espiatorio deve essere furbo, ancora meglio se astuto, ancora meglio se è più bravo di voi a guitar hero. Questo eleva decisamente il livello della discriminazione, roba di cui potrete parlare con un prosecco in mano, spacciandola per una sorta di viatico per l’illuminazione, meglio del veganesimo. Non prendetevela con i menomati e i ritardati, quello lo fanno già tutti e questo potrebbe essere un problema nel momento in cui vorrete cambiare odio.

Estetica: il packaging è importante, è la cosa migliore per suscitarsi uno schifo istantaneo è trovare negli altri qualche caratteristica che per voi sia ripugnante. Evitate le orecchie a sventola, gli occhi strabici e il labbro leporino, troppo evidenti e poi le vittime saranno già abituate al dileggio. Prediligete invece elementi comuni ma non meno caratterizzanti, come il naso a patata, le labbra sottili o le guance rubizze.

Comportamento: qui cari amici sbizzarritevi. Trovate un gesto che vi dia fastidio, un’abitudine che vi repelle, che in qualche modo odiate e considerate decisamente sbagliata. Fatto? Ottimo, ora semplicemente odiate chi ce l’ha. Si tratta di mangiare asparagi? Di usare camice a quadri? Di parlare di Belen Rodriguez? Va bene tutto, purchè vi risulti essere un buon motivo di astio. Una perla: per odiare gli altri dovete prima conoscere voi stessi.

Colpa: nulla si crea, nulla di distrugge. Il capro espiatorio ideale deve avere già commesso in passato un peccato, o un reato, o uno sgarro, o un’ingiustizia o deve aver lasciato il frigo aperto almeno una volta. Questo renderà molto più semplice incolparlo di tutto il resto. La colpa è parte fondante del capro espiatorio, quindi anche qui scegliete bene, qualcosa che sia al tempo stesso irrazionale e imperdonabile, come usare instagram.

Bene, ora che siete pronti, individuate il vostro capro espiatorio. Fatto? Ottimo, ora guardatelo. Osservatelo bene. Mettetelo allo specchio. L’avete riconosciuto? Siete voi. Si, siete voi: furbetti, senza grandi difetti, a volte insopportabili e con piccoli reati. E ora? Vi dovete odiare? No, a questo punto sarebbe troppo semplice. Al contrario, per espiare la pena che vi siete autoinflitti dovrete farvi qualcosa che vi piacerà. Cosa? Semplice: fottetevi. Eravate pronti ad odiare un capro espiatorio per i vostri problemi e quelli del mondo, l’avete trovato e ora “fottetevi” è il miglior consiglio che uno come voi vi possa dare.