Qui, Rimini.

Il Grand Hotel qui è sinonimo della Gradisca, dei balli dei Vitelloni e di emiri con ben 30 concubine al seguito, e non di applausi completamente fuori luogo – appunto – come quelli del Sap. Che poi, da quella volta, se sento applaudire mi viene l’istinto di alzare le mani e di supplicare di non venire ammazzato di botte. Passerà.

Inoltre Gianni Tonelli, il presidente del Sap, ha detto che quegli applausi non erano un delitto. Neanche scorreggiare rumorosamente in autobus gremiti di vecchiette, bere dalle acquasantiere, consultarsi con capi Ultras dai nomi pittoreschi sul far giocare una partita o meno, dimostrare di non essere abbastanza democratici (ma, anzi, di stare sviluppando un Culto della Personalità del Leader come i berlusconiani o i grillini) da lasciar dire la sua a Pelù o il fatto di apprezzare Barbara D’Urso penso siano delitti, se è per questo. Solo roba estremamente sgradevole. Non quanto quegli applausi, ma sgradevole.

Allora, i poliziotti e i carabinieri sono tutti stronzi? Prendono a esempio degli assassini? Sono tutti ciechi di fronte ai fatti come un Carlo Giovanardi qualunque? Le madri devono avere paura, nel veder uscire i propri figli, la sera?

No. A parte gli assassini, dichiarati tali da un tribunale, gli altri che applaudono sono una minoranza e – soprattutto – sono il nostro ritratto di Dorian Gray. A parte le aberrazioni risolvibili senza tanti proclami da parte di Alfano e di Pansa ma con l’introduzione del Reato di Tortura e dei Codici Identificativi, sono il frutto della paura che abbiamo lasciato che ci inculcassero e che permette ai Salvini e ai Borghezio (che, naturalmente, hanno il consueto sguardo che ti rivolge uno a cui hai appena fregato la morosa) di rilasciare dichiarazioni e spostare il focus in maniere tali che dovrebbero risultare offensive anche per il loro stesso elettorato (ivi senziente), di difese corporativistiche portate al di là di ogni buon senso, dei Giovanardi che si lamentano che “spostano la vicenda sul piano mediatico” (ne conosco un altro, sa Giovanardi, che spostava le vicenda dei suoi processi sul piano mediatico: lei ne è stato alleato e succube per vent’anni), della sistematica delegittimazione delle istituzioni e del fantasioso concetto per cui sentenze passate in giudicato possano ritenersi ancora opinabili, del non fare scontrini fiscali o chiedere fatture, sottraendo così fondi destinabili anche alla formazione, al supporto psicologico e dunque alla prevenzione di comportamenti aberranti da parte di un Servitore dello Stato.

Le cose più sensate sulla vicenda le ho sentite dire da uno coi controcoglioni, qui.

Tra l’altro, al congresso del Sap c’erano anche Ignazio “Ispiro subito fiducia, a vedermi – Ho fatto norme per mandare i marò a difendere navi private e mo’ cavalco pure la vicenda – I miei figli si chiamano Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache – Mio figlio pare che abbia fatto un numero con l’eredità della nonna che sembra che lei ci sia rimasta un po’ male” La Russa, Lara “Un nuovo maestoso ampliamento per l’accezione della parola “stordita” Comi e Maurizio “Gasparri e ho detto tutto” Gasparri.

Non si son fatti mancare niente.

Ricordiamoci, insomma, che è da come qualcuno tratta gli ultimi, i più indifesi, i più in difficoltà, che se ne giudica il valore. Che padre e che madre è lo Stato per un ragazzo normale o per uno confuso, per un tossicodipendente, per un manifestante.

Non abbiamo bisogno di uno Stato Forte; abbiamo bisogno di uno Stato Valoroso.