Le puntate precedenti sono: qui la 1, qui la 2 e qui la 3. Per 150mila euro… con i tuoi genitori, i tuoi nonni, tutta la tua famiglia che ti sta guardando da casa. Dalla tua scelta dipende il tuo futuro, i tuoi studi… lo sai che non possono più pagarti l’università, lo sai che non hanno i soldi per il master. Non lo sai che la pasta e il pane se li fanno passare dalla Caritas. Quindi fai bene la tua scelta… la 1… la 2… o… la 3…? Vuoi salutare un’ultima volta i tuoi prima che aprano il gas?

Per chi non la conosce, Riva del Garda è: “Un piccolo gioiello di architettura etrusca, adagiato sulle sponde del meraviglioso fiume Yangtze. Le attività principali dei Gardiani, detti Tifernati, sono: la pastorizia del luccio, la coltivazione del Darjeeling e il suicidio di massa a targhe alterne” come dice la guida che ho trovato  da “Bao Long – Articoli da regalo, casalinghi, giocattoli. Aperto tutto l’ano”.

(Waxen: Coq, togli immediatamente quello squallido gioco di parole. Ti ha morso Lia Celi? – Io: Guarda che c’è scritto davvero così! – Waxen: Giura. – Io: no… Waxen: Toglilo. – Io: Rifaccio.)

Per chi non la conosce, Riva del Garda è: “Un dolce ripieno ai frutti di bosco e uva sultanina, adagiato su un letto di crema pasticcera allo zafferano. L’Artusi ne fa risalire l’origine ai Galli Salentini che dominarono queste terre dal pleistocene fino all’introduzione della tunica da eremita mendicante in alta società da parte di Marta Marzotto” come dice il menù che ho trovato  da “Bao Long – Cucina cinese, giapponese e coreana. Aperto tutto l’ano”.

(Waxen: Hm. Vabé, fai come ti pare. – Io: Comunque era vero anche prima.)

– “Villico! Senta villico, sto cercando la blogfest. Ha mica visto in giro della gente che fa screenshot del panorama?”
– “Quale blogfest?”
– “Come quale, ne avete più di una?”
– “No, la prossima o quella appena passata? Per la prossima devi aspettare qualche mese”.
– “Chi la sponsorizza, l’ATAC?”
– “Un bel po’ vuol dire l’anno prossimo, la blogfest del 2012 è finita. Ora c’è Il Festival della Famiglia. Non vedi la città blindata? Oggi arriva il premier Monti”.

Il Festival della Famiglia. Con Monti ospite! Oh, questo è uno scoop, chi mai se lo sarebbe aspettato. Io faccio il reportage sulle Famiglie Italiane.

Al Palazzo dei congressi di Riva del Garda è tutto un autoblindo e carabinieri, chiedo l’autorizzazione come “stampa”. Loro mi guardano come si guarda un Gratta&Vinci buttato in una pozzanghera: fermiamoci a guardare i numeri, forse è vincente, ma va’, se l’hanno buttato sicuramente è carta da cesso. Diamogli un calcio.

Provo l’ultima chance per poter entrare: “Ho detto che sono qui per la famiglia.”

– “Quale Famiglia?” – chiede intelocutorio il celerino in assetto da guerra.
– “La famiglia… Cristiana?”
– “Tutte le famiglie sono cristiane”
– “La Famiglia numerosa?”
– “Cazzo sei, adottato? Figlio di froci? Tutte le famiglie sono numerose, se no non c’è amore!”
– “Sono qui… per… La Famiglia!”
– “Aaah, la Famiglia. Quale?”
– “Quella che tutti amano, quella che ci sostiene quando lo Stato è assente, che ci aiuta nella difficoltà, che tiene le redini della società italiana, quella che mi farà entrare se solo faccio una telefonata e tu ti ritrovi in Barbagia a fare la scorta alle pecore”
– “Passa”

Entro nella grande sala dove ai lati ci sono tutti i banchetti di tutte le più grandi famiglie italiane: i Cuntrera-Caruana, i Corleonesi, i Minore, rappresentanti della gloriosa famiglia Rimi, “avvicinati” della famiglia Buccellato, picciotti della famiglia Magaddino. C’erano anche banchetti delle cinque famiglie americane: i Gambino, i Bonanno, Colombo, Lucchese e Genovese. Ognuno aveva depliant e pamphlet illustrativi delle proprie attività, racket, estorsioni, corruzione, riciclaggio e rapimenti. Alle pareti una mostra fotografica sugli anni del proibizionismo. Ai bambini venivano dati palloncini con l’effige di Al Capone e piccole pistole giocattolo. Bande di ragazzini organizzati sparavano per gioco al servizio d’ordine e quelli, per divertirli, facevano finta di morire. Se non erano abbastanza credibili arrivavano i genitori dei bimbi e quelli morivano davvero. E i bimbi si schiantavano dal ridere. Al centro della sala congressi un grande buffet di cucina cinese gestito dalla Triade di Hong Kong. È così bello vedere così tante famiglie unite nel nome della pace e della collaborazione. Sono soddisfatto, felice, e poco male non aver trovato la blogfest, questa mi ha scolpito nel cuore la parola “fiducia”.

E non importa se alla fine Monti ha dato buca. Un tipo di una famiglia che non ricordo, e non devo ricordare, mi ha detto che loro sanno dove andarlo a prendere.