(prima parte)

Nascere a Milano e poi vivere al Cairo, Tokyo, Berlino, Hong Kong, Shanghai per finire a Roma è quello che farebbe un immigrato irregolare affetto da disturbi dell’orientamento. Ed è con questo spirito che io arrivo a Riva del Garda, confuso come un naziskin moscovita in un gay club di Los Angeles: guardandomi attorno, scuotendo la testa e con una gran voglia di menare le mani. Ma è tutto così bello. Le strade hanno una segnaletica, mio malgrado, precisa. Le macchine si fermano quando vuoi attraversare sulle strisce, i proprietari raccolgono la cacca dei cani, i cani raccolgono la cacca dei gatti, i gatti raccolgono firme per abolire i privilegi della casta, e per casta intendono tutti gli umani. Sul pullman da Rovereto a Riva, una signora sulla cinquantina ha pagato il biglietto a un ragazzo africano che non aveva i soldi. Non capisco, io vengo da una capitale europea dove il sindaco fa mettere i sacchi di sabbia agli argini del Tevere quando nevica e ordina lo spargimento del sale quando piove: a Tor Pignattara ho visto ratti fare la scarpetta nelle pozzanghere.

È tutto troppo civile, non ce la farò mai senza chiedere indicazioni a Siri.

Io: Siri?
Siri: Ah, adesso mi parli?
Io: Fai l’offesa? Ti avevo chiesto di prenotarmi Italo e di chiamare le due cinesi, non di prenotare anche a loro il viaggio, e io sono qui per lavorare non per… per…
Le due cinesi: Per albergo? Samsung Galaxy III dice: per albergo andare dritto e poi a destra, albergo dopo 100 metri. Farmacia per preservativi sulla strada, ristorante polenta con coniglio che ti piace apre alle 19. Ha già prenotato per tre. Vino rosso a 12 euro, non bere tanto se no preservativi non li riempi neanche soffiando. Samsung Galaxy III dice anche tu perdi tempo chiedere Siri. Siri come russe, costano tanto perché bionde, ma a congiuntivi stanno peggio di noi.
Io: Siri?
Siri: Credo che Samsung stia sbagliando. 
Mi pare che le cose siano andate diversamente ed inoltre ho l’impressione che ti stia ingannando.
Io: Vabbé, che albergo hai prenotato?
Siri: Quello che ti ha consigliato Giggi Delirio: il Grand Hotel Riva, 5 stelle, suite vista lago, Spa con un’ora di massaggio relax incluso, piscina coperta riscaldata, welcome drink e maggiordomo personale.
Io: Figata! Waxen che ha detto?
Siri: Da quando l’ha saputo, non ho più avuto contatti con lui. Il GPS del suo iPhone dice che è in sala rianimazione al Policlinico Casilino.
Io: Mh, forse conviene trovare qualcosa di più economico…
Siri: Guarda che siamo in pieno festival, la città è invasa dai turisti, inoltre nel raggio di 2km non c’è nulla!
Le due cinesi: Samsung Galaxy III dice che a 30 metri c’è una stanza alla Casa dell’Alpino Claudicante, 20 euro a notte.
Io: TripAdvisor che dice?
Le due cinesi: Ci sono solo tre recensioni. La prima è di una certa Paola75: “Hotel economico ma con le stanze buie e personale dall’aria poco raccomandabile. Io ho paura e mio marito è uscito quattro ore fa per cercare un altro albergo”. La seconda è di Anonimo1234 che dice: “Se vuoi rivedere tuo marito lascia una busta con 5.000 euro in ricezione. Chiama la polizia e lo ritoverai come spezzatino nel gulash che hai ordinato per stasera”. La terza è di AHHHHHH!68, ma non dice nulla.
Io: Mi piace, andiamo. Siri stai zitta!

Dopo aver sbrigato le pratiche per il check-in ed aver lasciato in ostaggio una delle due cinesi, non quella con il Samsung, come voleva Siri, l’altra, mi metto al lavoro. Cerchiamo la blogfest.

(continua)