Devo ammetterlo: a me la saga di Mad Max non è mai piaciuta più di tanto. Il motivo è che essendo drogata fin da piccola di Ken il guerriero sono stata settata male. Io non volevo vedere le macchine che esplodono, ma i cervelli, quindi potete capire che mancanza di pathos poteva avere per me la prima trilogia anni ottanta.

Poi il tempo è passato, tante riforme sono state fatte nel lasso di tempo che intercorre tra Oltre la sfera del tuono e Fury Road. Alla luce di quanto sta accadendo oggi in Europa, io ho avuto una sorta di illuminazione vedendo l’ultimo film della saga: Mad Max infatti non è solo un film, è una profezia su cosa sarà l’Eurozona.

Basta semplicemente seguire la storia passo passo per capire cosa intendo.

Il mondo di Mad Max è un mondo dove l’umanità è sprofondata nel medioevo e nella brutalità dopo avere applicato alla lettera le direttive economiche dell’Unione Europea. Il redivivo Max viene dunque catturato dai deputati di Immortan Joe, un ex giocatore seriale di quiz televisivi che dopo non essere riuscito ad imbroccarne uno e sistemarsi, sbanca alle elezioni della Cittadella che da allora comanda con pugno di ferro e felpe di merda.

– “Cittadellesi, mi raccomando, siete pronti per la sagra dei culattoni che si terrà la settimana prossima? Pronti con i pali eh, che ci si deve divertire! Abbiamo fatto proprio bene a usare i soldi da dare alla sanità per costruire questo bellissimo muro in mezzo al mare, come ha fatto mio cugino Orban in Ungheria! E adesso tutti quanti facciamo un bel saluto all’Imperatrice Furiosa che andrà a Brussels a chiedere altri soldi in cambio di riforme!”
– “Ciao Furiosa!”
– “Ciao a tutti! Vedete che film femminista che è questo? C’è una donna che guida un tir, così la finite di dire che le donne guidano male!”
– “Signora Furiosa, sono il carrozziere, ci sarebbero quei duecento euro da pagare per la riparazione della sua Panda…”
– “Ehm… ragazzi, partiamo subito! Veloci dai!”

Durante il tragitto però, gli scagnozzi di Joe mandati a controllare Furiosa si accorgono che qualcosa non sta andando per il verso giusto.

– “Furiosa, hai preso la Salerno-Reggio Calabria e ora stai pure tornando indietro a prendere la Statale Ionica… Ma dove stiamo andando?”
– “Guarda, sto solo seguendo le indicazioni del Tom Tom!”
– “Ah ok! Pensavo ci stessi dirottando da qualche parte!”
– “Ma chi io? Scherzi?”

Immortan Joe capisce subito che qualcosa sta andando per il verso storto, visto che Furiosa passa il tempo a taggarsi su Facebook nei posti più assurdi, finché non si rende conto che tutte le sue ex mogli e amanti sono sparite nel nulla.

– “Quella terrona comunista! Si è fregata tutte le mie femmine! Ora scopriranno tutti che le ho sistemate tutte alla Regione con lo stipendio fisso dopo che ho fatto la riforma dei licenziamenti collettivi! Le devo ripigliare!”

Inizia così un feroce inseguimento contro Furiosa, la quale dovrà affrontare nella sua folle corsa per la libertà nemici di volta in volta più terribili: comitive di ciclisti, ottantenni che si piazzano con la Ritmo a centro di strada a 30 km/h, mamme con il passeggino che ti attraversano con tanto di rosso pedonale, finché finalmente lei e il suo prezioso carico non giungono all’Autogrill.

– “Una rustichella grazie.”
– “L’abbiamo finita.”
– “Come avete finito il panino rustichella?”
– “Non so cosa dirle, l’ultimo se l’è preso quel misterioso avventuriero vestito come Kenshiro.”
– “Ah si?”

Furiosa e Mad Max se le suonano di santa ragione per una buona mezz’ora, finché Max non ha la meglio sulla donna.

– “Vuoi il mio panino rustichella? Te lo do, ma tu mi dai un passaggio sul tuo camion!”
– “Va bene ma almeno dammi i mikado al cioccolato bianco, o ammazzerò te e tutti i tuoi discendenti!”
– “Scusa tesoro, ma non ti ha mai detto nessuno che sei un filo permalosa?”
– “Mi chiamo Furiosa, mica Pucciosa io!”

Max quindi parte con il gruppo di donne e scopre che stanno tutte scappando dal terribile Immortan Joe per andare nel luogo natio di Furiosa, il Luogo Rosso, una terra incontaminata dove l’istruzione e la sanità di qualità sono garantiti a tutti, non esistono i vincoli di Maastricht né il fiscal compact e i sindacati lottano per trovare accordi vantaggiosi per i lavoratori che rappresentano.

Dopo innumerevoli traversie, finalmente il gruppo giunge a destinazione.

– “Finalmente siamo arrivati! Vado a fare domanda per la casa popolare!”
– “Io vado a chiedere il reddito di cittadinanza finché non trovo un lavoro dignitoso!”
– “Io voglio una borsa di studio per l’università!”
– “Mamma mia che gioia il Luogo Rosso!”
– “Luogo Rosso? Ma di che state parlando?”
– “N-non è il posto dove è nata Furiosa?”
– “Ah, ho capito! No, non è più il Luogo Rosso, è il Luogo Possibile. Abbiamo capito che ok i diritti dei lavoratori, ma ci sono anche i diritti degli imprenditori. Ok la scuola pubblica, ma teniamo anche conto del diritto dei genitori ricchi di volere iscrivere i figli alla scuola privata. Va bene l’ecologia, ma la crescita ha bisogno di grandi opere e non saranno dei comitatini a fermarci”
– “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!” urla disperata Furiosa.

Ripresasi dallo shock di aver visto distrutto il luogo della propria infanzia felice, Furiosa decide di confidarsi con Max.

– “Max, se vuoi puoi andare. Io e le altre abbiamo deciso cosa fare: ci riuniremo in sterili listarelle elettorali di sinistra che prenderanno lo zero virgola e poi passeremo il tempo a prenderci a pesci in faccia e a rinfacciarci di tutto e di più, cercando di copiare modelli di partito che all’estero invece stravincono e governano.”
– “Furiosa è davvero un’idea idiota! Smettetela di cercare speranze irrealizzabili, tu e le ragazze dovete lottare ora e con i vostri mezzi per vincere contro i vostri nemici! Dovete riprendervi la Cittadella!”
– “E come dovrei fare? Immortan Joe ha tutto, e poi è bravissimo nei dibattiti televisivi, ha rincoglionito un popolo intero!”
– “Devi solo parlare in maniera semplice e chiara dei problemi della gente, solo così potrai sconfiggerlo! Avanti facciamo una prova, facciamo finta che io sono Joe: se ti dico che alla Cittadella grazie a lui si vive benissimo perché ha chiuso le frontiere e non ci sono più negri, tu che mi risponderesti?”
– “Che sei un cretino e non ne posso più delle tue palle, parli sempre di immigrati, intanto la municipalizzata che si occupa dell’acqua ha alzato talmente tanto le bollette che mi sono dovuta rasare per risparmiare! L’acqua è un diritto, non una merce!”
– “Visto? Sei bravissima! Comunque credevo che fossi rasata perché sei lesbica…”
– “E basta con questi stereotipi di genere! Lo cerco eccome un fidanzato, ma con un braccio meccanico è un casino sistemarsi, finisco sempre per stritolarli tutti!”
– “Hai ucciso i tuoi ex?!”
– “Ehm, no, non sono i colli quelli che stritolo ogni volta per sbaglio…”

Così tutti i protagonisti si rimettono in marcia verso la Cittadella, sconfiggendo in una battaglia senza esclusione di colpi tutti gli alleati di Immortan Joe: economisti, piduisti, palazzinari, Casa Pound, editorialisti del Corriere, vescovi, casalinghe di Voghera.

Alla fine il trionfo tanto sudato è assicurato: Furiosa e le altre capiscono di avere la Cittadella nelle mani nel momento in cui Mario Calabresi e Gianni Riotta affermano di volere votare per loro. Tuttavia da questa vittoria Max si defila: là fuori ci sono altri paesi dell’unione strangolati dal vincolo del 3%.

Consiglio caldamente questo film a tutti quelli che “ci vuole più Europa per risolvere i problemi dell’Europa”.