«Principio degli esseri è l’infinito, da dove infatti gli esseri hanno origine, lì hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l’uno all’altro la pena e l’espiazione dell’ingiustizia secondo l’ordine del tempo».

Questo è il celebre frammento di Anassimandro, un filosofo greco del sesto secolo avanti Cristo noto per essere stato un filosofo greco del sesto secolo avanti Cristo. Il frammento riportato da Simplicio, centrocampista brasiliano del Parma di qualche anno fa, dice, in estrema sintesi, che i vecchi devono morire per lasciare spazio ai non ancora nati, non nati che a loro volta, una volta nati, dovranno pagare con la morte la colpa e l’ingiusto privilegio di esistere.

In parole più semplici, Anassimandro intendeva dire che i vecchi a un certo punto devono togliersi dal cazzo, perché altrimenti i giovani non hanno spazio per realizzarsi nella costruzione di percorsi esistenziali velleitari basati sulla convinzione che il Negroni faccia *anche* digerire.

In Italia c’è questo grosso problema delle pensioni.

Il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo ha fatto sì che molti anziani, prima benestanti da decubito, si siano visti costretti a cedere i loro 370€ di pensione ai figli drogati, in cambio della indimostrabile garanzia di essere assistiti fino al probabile decesso per ipotermia da parallassi da una badante immaginaria di nome Yelena Mukhina, morta nel 2006 a Mosca. Al contempo, milioni di giovani, provati da anni di precariato e petting motivazionale, hanno rinunciato persino a cercare lavoro, consci dell’impossibilità di terminare questa frase in maniera accettabile. E non sapete quanto sia dura, per me che ho costruito un fazzoletto di carta a forma di asinello sull’amore per il prossimo, vedere un’intera generazione distrutta dall’incertezza, dalla povertà, dallo stento, dalle vessazioni, dalla sterile ricerca dei guadagni facili, dalla sete, dai sughi al basilico Buitoni.

Ho deciso allora di dare il mio contributo, proponendo una riforma seria e innovativa del sistema pensionistico, basato su 3 principi guida:

1) i vecchi sono vecchi e in quanto vecchi devono fare cose da vecchi, le velleità, conseguentemente, se le possono mettere nel culo insieme all’xFactor;

2) campare centocinquantanni non solo non è auspicabile, ma rompe pure le palle agli altri, alla natura, ai pesci, alla fotosintesi clorofilliana, a chi si trovi ad osservare questo mondo da fuori;

3) sì ok, i soldi te li sei guadagnati col tuo duro lavoro sulla sedia girevole della Gonorrea S.p.A mentre io invece mi iscrivevo a Filosofia come i migliori fricchettoni della mia generazione, ma ormai è andata così. Il destino del mondo è più importante della tua acrimonia.

Qualche dato per facilitare la comprensione del problema:

–        L’importo medio delle pensioni in Italia è di 11.410€ all’anno;
–        Le pensioni erogate ogni anno sono circa 23 milioni;
–        La spesa complessiva annua è di 262 miliardi;
–        L’aspettativa di vita media in Italia è di 82 anni;
–        L’età media di pensionamento è stata, negli ultimi dieci anni, di 61 anni.
–        Maria Giovanna Elmi ha solo 63 anni.

Ciò significa che:

1) Lo Stato paga mediamente almeno 21 anni di pensione per ciascun pensionato, per un totale medio di circa 230.000€ e un totale complessivo in 21 anni di circa 5500 miliardi!

2) Molti di questi soldi finiscono per essere spesi (sprecati?) in:

–         Pane bianco
–         Tavernello
–         Buscopan
–         Medicine per l’artrosi dai nomi eccitanti
–         Quote d’iscrizione a La Torre di Guardia
–         Badantismo
–         Feticismi da vecchi che non riusciamo nemmeno a immaginare

Per ottimizzare la spesa di questo enorme quantitativo di denaro è necessario:

a) Aumentare la spesa destinata a beni in grado di migliorare realmente la qualità della vita degli anziani
b) Ridurre l’aspettativa media di vita degli anziani

Il nuovo sistema pensionistico sarà più semplice dell’attuale, e sarà articolato come segue:

1) Basta pensioni di vecchiaia, pensioni integrative e cazzate varie, via tutto;

2) A tutti i vecchi sopra i 60 anni sarà assegnata una pensione, in contanti e in un’unica soluzione, calcolata nel seguente modo:

–         Se scegli di campare fino a un max di 1 anno –> 500.000€
–         Se scegli di campare da 1 e 5 anni –> 250.000€
–         Se scegli di campare da 5 a 10 anni –> 100.000€
–         Se scegli di campare oltre 10 anni –> 1000€ e tanti auguri.

3) Le pensioni saranno erogate non in Euro, ma per mezzo di una moneta di nuovo conio, personale, nominativa e utilizzabile solo dall’anziano stesso: il Neuro (N€).

4) Alla scadenza del periodo scelto, il vecchietto sarà ucciso. Con sobrietà, senza lagne.

Questo sistema prevede innegabili vantaggi per la società, oltre che per gli stessi individui:

  • Una statistica in nostro possesso evidenzia come, su un totale di 100 pensionati, 5 sceglierebbero la soluzione A, 60 la soluzione B, 20 la soluzione C, 5 la soluzione D. Con un risparmio complessivo per le casse dello Stato di circa 1000 miliardi in 20 anni!
  • Se arrivi alla vecchiaia dopo una vita di stenti e di amarezze, magari ti levi qualche sfizio in quell’annetto da leone. Puoi sputtanarti tutto in donne, droghe, cibo, viaggi, senza l’angoscia del dopo. Come Lapo Elkann, ma con gli organi sessuali in 3D
  • Sembra poco, ma un anno per un vecchio è tanto. Sono quasi 3 anni nostri
  • Lo Stato risparmierebbe un casino in spese sanitarie
  • Le badanti in esubero potrebbero essere ricollocate in postazioni cittadine fisse di sesso a gettone (cfr. bocchivendole)
  • Si risolverebbe il problema delle droghe e della prostituzione, che potrebbero finalmente essere legalizzate, ma solo ai vecchi
  • I giovani non vedrebbero l’ora di diventare vecchi, con miglioramento complessivo dell’umore
  • Sarebbe anche un meccanismo sfidante, i vecchi più ambiziosi potrebbero scegliere di campare centomila anni con 1€ al mese
  • Ci sarebbero pochissimi vecchi in giro, con un miglioramento generale dell’estetica sociale
  • Le malattie cesserebbero di essere un problema all’approssimarsi dei 60 anni, diventando anzi un simpatico diversivo
  • Le persone saprebbero con esattezza e largo anticipo la data della propria morte, e questo faciliterebbe la pianificazione razionale delle esistenze e degli investimenti in caramelle gommose
  • I funerali diventerebbero cerimonie divertenti e rilassanti, sarebbero cerimonie pubbliche (aperimonie) di ringraziamento da parte dello Stato e della società, con cori di bambini, fiori, reading letterari, buffet.

Dice, ok, ma che succede se il vecchio muore prima della scadenza? Nessun problema, i soldi tornano allo Stato, che onorerà il defunto con la Cerimonia del Mannaggia, una cerimonia fatta di commozione, ricordi, nostalgia ed equità.

Dice, ok, ma se il vecchio prende i soldi e scappa?

Nessun problema, la morte non sarà indotta con strumenti inumani come quelli finora utilizzati, ma sopraggiungerà per esplosione, nel cervello del vecchio, di un microchip non rimovibile installato al momento del pensionamento. Questo permetterà

  • Certezza del decesso
  • Possibilità di sviluppare tante utilissime App per smartphone sincronizzate col microchip (Es: “Quantomimanca?”, “Savethedate”, “Oldy Crush”, “CervelliColorati”, “Groomie”, ecc.)
  • Immunità da disordinati ripensamenti.

Ma non è tutto. Per rendere il tutto più divertente si potrebbero fare delle lotterie periodiche, con l’estrazione del vecchio che raddoppia e del vecchio che lascia (“Vecchi a Perdere / Vecchi a Vincere”). I vecchietti più audaci potrebbero scommettere e investire il loro tempo/denaro a disposizione, e rischierebbero di vedersi moltiplicato il tempo di vita rimanente e il malloppo pensionistico da spendere. I più sfortunati morirebbero in un orgasmo di adrenalina, e poi festeggiati dallo Stato e dalla società nella Cerimonia del Giornodaleoni, una festa fatta di gare, scommesse, giochi a premi tra i parenti della vittima, frizzante convivialità.

Io sarei entusiasta di invecchiare con un sistema così: basta casualità, basta soprusi, e invece divertimento, razionalità, risparmio, tartine. La morte sarebbe una gran figata, anche come coreografia. I giovani sarebbero entusiasti di poter morire, un giorno.

Dice, ok, ma se io, stanco di vivere già prima dei 60 anni, volessi anticipare il pensionamento, e, conseguentemente, la dipartita?

Nessun problema, puoi farlo, lo Stato è buono e vede di buon occhio la tua morte prematura. Le fasce temporali restano inalterate e così anche gli importi. Sarà sufficiente autocertificare la data di morte prematura (DdMP) e in cambio ti sarà chiesto soltanto di rinunciare al Quinto di Salute.

Dice, ok, e se uno invece muore prima di arrivare alla pensione? Nessun problema.

Davvero, nessun problema.