«Bruuum, bruuuuum… parcheggio e poi… BUUUUUM!» Prese la macchinina fra le mani e la sollevò a rallenty fin sopra la testa, facendola piroettare in ogni direzione. «Fiumfiumfium…» la tenne sospesa a volteggiare per qualche secondo prima di farla ricadere, sempre girandola, ancora a rallentatore. «Dashcatacrash!» la fece schiantare lentamente sul pavimento, poi rimbalzare, giostrandola e creando figure magnifiche in quel silenzioso pomeriggio d’estate, il 19 Luglio del ’92. Alla fine lasciò la macchinina cappottata e disse solo «Tutti morti», sorridendo. Adesso è cresciuto, è diventato adulto e di quel gioco e di quel giorno sembra non ricordare niente.