Oggi abbandoneremo i miei argomenti prediletti come l’impatto sociale delle riforme economiche neoliberali o quante stelline avrà la settimana prossima il mio oroscopo per affrontare il magico mondo delle nuove tecnologie. Per diversi motivi sono passata da Android a iOS. So benissimo che sette lettori su dieci salteranno a prescindere tutto il post per prendere a picconate la tastiera ed eruttare tutto il loro disprezzo verso il mio telefono. Che poi a me nemmeno va di rispondere, sono una persona pacifista fondamentalmente. Odio questo continuo fluire di odio tra le parti, vorrei vedere gli utenti di entrambi i sistemi operativi smettere di darsele di santa ragione in ogni angolo del cyberspazio per tendersi la mano, stringersela e fare la pace sventolando la bandiera del ma come cazzo si fa a litigare per il cellulare. Tuttavia, data la mia tragica esperienza pre-iPhone, è pura ignavia stare con le mani in mano mentre legioni di androidiani si apprestano a fare strage di scatole e zebedei pur di fare notare che il loro telefono è migliore, senza che qualcuno glielo abbia chiesto. Cioè, forse più che ignavia è che mi dovrei fidanzare, prima o poi.

Comunque sia, voglio lanciare una campagna contro l’applefobia scatenata dal leghismo forcaiolo degli utenti Android rispondendo punto per punto alle loro calunnie. Io sono per l’uguaglianza e la giustizia. Anche se in minoranza, infatti, gli utenti Apple hanno diritto al rispetto dei loro diritti umani, almeno fino allo scadere della garanzia. Penso che i possessori di iPhone debbano avere il diritto di contrarre legalmente matrimonio e avere figli senza che nessuno abbia da ridire, perché tanto è chiaro che un bambino, oggigiorno, per essere felice, ha semplicemente bisogno di una cosa: di Minecraft sul tablet.

Comprate i prodotti Apple, vergogna!, sono fatti sfruttando i cinesi.
Hai ragione, avrei dovuto comprare tipo un telefono della Huawei, che notoriamente li realizza coltivandoli in serre biologiche curate da cooperative di contadine guatemalteche femministe.

L’iPhone non ha la memoria espandibile.
Ma quanti cacchio di filmini porno vi fate che non vi bastano 32 giga di memoria?!
E comunque nei telefoni Android si può estendere solo la memoria SD, non la memoria del telefono su cui girano tutte le app di sistema e il sistema operativo.

Ma è una balla, è possibile espandere anche la memoria del telefono, è semplicissimo! Basta rootare il sistema, installare su pc l’app Mhakymhelofahfareeh, collegare il telefono al pc, fare il backup del pc, fare il ripristino del telefono, fare una giravolta, farla un’altra volta.
Io ho finito le parolacce per insultarti però.

iOS è chiuso, Android è aperto.
Vengo da una città siciliana di montagna, come potrei avere in tasca un telefono che pretende di andare il sabato a vedere un reading di poesia contro la guerra in un cinema occupato? O che vuole andare ai mondiali antirazzisti? O al gay pride per mostrare vicinanza ai nostri fratelli omosessuali? No, no, meglio un iPhone, moderato ma rassicurante, perfetto da portare al pranzo della domenica in famiglia dopo che mi ha portata a messa, ideale come compagno di viaggio a San Giovanni Rotondo.

Comprare l’iPhone è buttare soldi, il top di gamma Android è il Nexus 6 che costa pochissimo.
Oh per carità, già ho problemi a farmi rispettare da Siri che a qualsiasi domanda io le faccia mi risponde sempre Per favore Ester, non vedi che sono impegnata al telefono? In casa mia ci manca solo un aggeggio superfico e superintelligente con la fissa delle vacanze alle porte di Tannhäuser a vedere balenare i raggi B nel buio.

Se ti piace l’iPhone è perché ti sei fatta abbindolare dalla pubblicità, sei schiava del capitalismo.
Quando mi sento dire una cosa del genere penso sempre a Kim Jong-un al negozio della Tim dilaniato dal dramma di dovere boicottare l’imperialismo comprando telefoni sudcoreani. Ma poi quando avete tempo mi spiegate il contributo del Samsung Galaxy S5 alla rivoluzione bolivariana in Venezuela.

Android è personalizzabile, iOS no.
Ci voleva proprio: fornire all’umanità la possibilità di visualizzare le pagine web e Facebook con i caratteri Comic Sans. Poi uno dice perché la prima cosa che fece Steve Jobs, appena tornato alla Apple, fu di mettere a lavorare informatici e ingegneri sotto la supervisione di un designer e artista, John Ive. Sia mai che commettessero anche loro simili crimini di guerra nei dispositivi Apple.

Spero dunque di avere fatto chiarezza sui pregiudizi e sui tristi luoghi comuni che tragicamente perseguitano i possessori di iPhone. Vorrei infatti che tutto questo odio da parte degli androidiani finisca, che ci possa essere una riappacificazione. Ripartiamo daccapo, dai nostri ricordi in comune, per esempio ricordando quando tutti avevamo lo stesso cellulare, il mitologico Nokia 3310, il quale ci rendeva così giulivi, e ci riusciva facendo solo tre cose: telefonare, messaggiare e distruggere la crosta terrestre grazie alla modalità cacchio mi è cascato il cellulare!