La mia libertà di stampa finisce dove inizia un muro che senza graffiti sta meglio che con, o quando scrivo xke invece di perché. La mia libertà di parola finisce quando rispondo al telefono al cinema o al teatro, oppure quando faccio il karaoke. La mia libertà di movimento finisce quando passo avanti a qualcuno in una fila, oppure quando prendo la macchina per fare 300 metri di strada. La mia libertà d’opinione finisce quando mi esprimo su argomenti complessi per sentito dire, oppure quando faccio mio il punto di vista altrui, maggioranza o minoranza che sia, senza prima sottoporlo al pensiero critico. La mia libertà di culto finisce quando invece di decidere io, decide dio. Sono libero di usare il cervello, in parole povere.