Iscriversi a Facebook. Apprezzare la possibilità di condividere video, foto e pensieri. Farlo. Scoprire di aver accettato condizioni di utilizzo senza saperlo. Scoprire i suoi limiti. Per cominciare, no all’ironia su categorie svantaggiate: vietate le foto di neolaureati, utilizzatori di Windows e utenti di Trenitalia. Istigazione alla violenza no: veto per le immagini contenenti Teo Mammucari, Massimo Giletti o altri personaggi che suscitano aggressività. Istigazione all’odio razziale no: bandite le foto di svizzeri, lussemburghesi o di altre etnie passibili di insulti. Autolesionismo no: inammissibili le foto di stagisti o di persone che fanno la coda per l’iPhone. Condivisione di dati personali no: a rischio le foto dei cessi degli autogrill. Violazione del copyright no: severe restrizioni per le foto di mele morsicate e per altre immagini riconducibili ad Apple. Bullismo no: proibite le angherie verso persone fragili, spesso vittime di tag nei video di Biagio Antonacci. Il capezzolo femminile no: da evitare le foto che possono turbare l’innocenza dei ragazzini che vanno su Youporn. Il macabro no: confiniamo la morte nei contesti adeguati, come la realtà.

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