No. In realtà questo titolo può essere fuorviante. È un titolo che mette insieme in maniera del tutto strumentale due problemi distinti: il problema dei pompini e il problema dei vecchi.

Cominciamo dal problema dei pompini.
I pompini godono di una cattiva reputazione. Almeno per quanto riguarda la parte attiva dei pompini. Ricevere dei pompini è considerata, probabilmente a ragione, attività di grande sobrietà e saggezza. Farne, invece, no. Chi fa pompini, se considerato da una prospettiva diversa da quella perpendicolare con cui la luna guarda la calotta cranica del pastore errante dell’Asia, si riveste quasi automaticamente di un’aura di atavica amoralità, oscenità. Se di una persona dici che fa l’amore con un platano, dici una cosa socialmente accettabile, se dici che fa i bocchini anche a una persona pur stimabile, che ne so, diciamo Corrado Augias, dici una roba che fa vomitare solo a pensarla.

Il problema dei vecchi è simile, ma ancor più complesso. Essere vecchi è una cattiveria gratuita. Essere vecchi è da pezzi di merda che hanno rinunciato a morire da giovani per poter esercitare il proprio diritto alla decomposizione e alla bavosità, a tutto svantaggio dei giovani ai quali sottraggono risorse. La vecchiaia, inoltre, è un oltraggio alla legge naturale. La natura ha programmato,

per le donne, che
– nascano
– abbiano un impulso sessuale
– cerchino il partner più sessualmente potente tra tutti i componenti del gruppo (inteso come gruppo sociale di riferimento, o, per i nati dopo il 1990, come boyband di efebici consumatori di chinotto)
– sgravino con dolore, rumore e sporcizia
– cachino il cazzo per un paio d’anni
– muoiano

per gli uomini, che
– abbiano un impulso sessuale
– nascano
– cerchino il partner con i fianchi più larghi tra tutti i componenti del gruppo (inteso come gruppo sociale di riferimento, o, per i nati prima del 1980, come modelle del catalogo postalmarket-sezione reggiseni a coppa)
– prendano atto dello sgravamento
– prendano *davvero* atto dello sgravamento
– prendano atto con orrore dello sgravamento
– facciano conversazione per un paio d’anni, giochino male a calcetto, o pubblichino opere prime di narrativa nostalgica su IlMioLibro.it
– cerchino il partner più giovane tra tutti i componenti del gruppo (inteso come gruppo sociale di riferimento di prima)
– cerchino il partner più giovane tra tutti i componenti del gruppo (inteso come gruppo di amiche del partner scelto nel gruppo sociale di riferimento)
– cerchino il partner più giovane tra tutti i componenti del gruppo (inteso come gruppo di amiche bruttine del partner scelto nel gruppo sociale di riferimento)
– cerchino il partner più giovane tra tutti i componenti del gruppo (inteso come gruppo di figlie delle amiche del partner scelto nel gruppo sociale di riferimento)
– cerchino il partner più giovane tra tutti i componenti del gruppo (inteso come gruppo di figlie del partner scelto nel gruppo sociale di riferimento)
– cerchino il partner più giovane tra tutti i componenti del gruppo (inteso come controfiletto di manzo)
– cerchino il partner più giovane tra tutti i componenti del gruppo (inteso come zoccole di facebook)
– si candidino alle primarie del PD
– cerchino il partner più giovane tra tutti i componenti del gruppo (inteso come gruppo di badanti rumene ammesse alle agevolazioni fiscali secondo la normativa vigente)
– muoiano
– abbiano un impulso sessuale
– si decompongano

Ma gli esseri umani, con il culto della medicina, l’ostinazione nell’uso della malva e l’egoismo, hanno fatto di tutto per scompaginare questo disegno naturale, prolungando la vita oltre il limite della decenza. Ci siamo ritrovati così a dover rendere in qualche modo sensata l’esistenza di milioni di ultra ventenni incapaci di badare a se stessi,  annoiati dalla stessa propria deriva inerziale, molli, scontrosi e bisbetici come venditori di cocaina “Delizie” all’uscita dell’ITIS  “F.Rutelli” di Rozzano.

I due problemi, se considerati singolarmente, possono provocare reazioni di disgusto, odio, sdegno. Ma è solo combinandoli in un unico caso di cronaca che possono dar luogo a una lucida analisi socioculturale di Ezio Mauro.

Le parioline di 15 anni che fanno pompini ai vecchi in cambio di soldi per acquistare vite aggiuntive a Candy Crush sono la risposta italiana alla legislazione giapponese in materia di caccia alle balene. Un caso di coscienza, prima che di pezzatura. Il problema non è più il pompino o il vecchio, ma l’orrenda associazione delle due entità.

Finché una ragazzina implume in odore di liberismo viene sorpresa dalla madre a mettere il Mi piace alla pagina dell’ernia inguinale di Justin Bieber la società se ne sta a guardare, a rimproverare semmai, con algido distacco da educatore passivo-aggressivo. Finché una ragazzina, ancora incapace per motivi logistici e posturali di troieggiare su tacchi 28, ma già pienamente in grado di arredare le proprie pareti vaginali con i poster dell’ernia inguinale dell’ernia inguinale di Justin Bieber, viene trovata a prostituirsi intellettualmente nella propria cameretta in cambio di un <3 della sua migliore amichetta di penna francese, Erode, la società pontifica con venti righe di Alberoni sul cassettone del cesso dell’autogrill di Civitanova ovest, o sul Corriere.

La verità è che fare pompini ai vecchi è naturale. Anche farsi fare pompini dalle 15enni è naturale. Naturale come pisciare o sedimentare teorie sulla società aperta in un seminario pomeridiano, un aperinario, della Fondazione “Centro per il futuro sostenibile”. È orrendo a vedersi da fuori, ma che c’entra, i pompini commerciali hanno valore estetico solo se considerati dal punto di vista di dio, un po’ come la leucemia, o il libero mercato. Naturale. Innaturale è rifiutare una ricarica Wind in cambio di una sbirciatina al lembo ombelicale appena rimarginato. Dice, è colpa dei genitori, dell’educazione, della società. No, è colpa, se è colpa, della Wind, che pone obiettivi così ambiziosi. Della natura umana, che non include ricariche e traffico dati nel bagaglio genetico degli embrioni adulti. Non è colpa di nessuno. Di chi è colpa la voglia di pisciare addosso a giapponesine vestite da コンサルタントcon in mano un’anguilla e nell’altra la dichiarazione dei diritti dell’uomo? Di nessuno. E allora, dice, bisogna accettare questo abominio senza far niente? Bisogna accettare questa depravazione diffusa senza opporre l’arma culturale della mediazione etica? Non so, so solo che l’ultima volta che mi avete fatto queste domande poi si è finiti per mettere l’ora di educazione civica a scuola. L’ora durante la quale ho sviluppato tutte le mie capacità strategiche nell’uso della mazzafionda. E dunque. Non vuoi che tua figlia diventi una puttanella concava al soldo dei quadri della G.O.N.O.R.R.E.A. S.p.A.? Non vuoi che tuo nonno diventi un quadro della G.O.N.O.R.R.E.A. S.p.A.? O la smetti di elemosinare futuro alla G.O.N.O.R.R.E.A. S.p.A. o fai in modo che vivano in maniera innaturale. Che non abbiano ambizioni di sopravvivenza e appropriatezza, al contrario dei gerani, del cavolo cappuccio e degli agenti di commercio. Fa in modo che abbiano orrore non per il cazzo rugoso dei vecchi o dei figli dei vecchi, né per i pedofili o gli acari della polvere, ma per lo scambio, la contrattazione, l’affare, le borse di Louis Vuitton.  Allora i pompini moriranno giovani, finalmente, e i vecchi torneranno a essere normali depravazioni didattiche.