Lui: mi sono comprato il cinturone esplosivo.
Lei: ahahaha che scemo che sei.
Lui: no, dico sul serio.
Lei: ma tu non sei musulmano. Ieri hai mangiato carne.
Lui: sì, ma ho seguito tutti i seminari del Mullah Aleppe.
Lei: frequenti la moschea? Non lo sapevo!
Lui: no, era un corso online. Tipo Nettuno.
Lei: e poi ti danno il diploma?
Lui: si, ma prima devi fare l’esame. Puoi scegliere tra sgozzare un infedele, assaltare un centro commerciale e dirottare un aereo.
Lei: l’ultima mi pare impegnativa
Lui: è il PhD.
Lei: e tu che hai scelto.
Lui: pensavo al centro commerciale. Anche perché viene meglio l’urlo. ALLLAAAAHHH AAKKBAARRRR
Lei: Shhhhh che urli scemo, se ti sente mio padre quello poi ti spara.
Lui: e io mi faccio esplodere prima.
Lei: e ti conviene che se ti mette una mano delle sue in faccia ti ammazza peggio del tritolo.
Lui: tuo padre è un razzista.
Lei: non è razzista, è veneto.
Lui: giusto, non è razzista. È un nazista moderato.
Lei: dai, è come se dicessi che tuo padre è un terrorista.
Lui: ma lo è!
Lei: ma se non è manco religioso, che terrorista è?
Lui: non tutti i terroristi sono religiosi.
Lei: a no?
Lui: vedi che discrimini?
Lei: Amedeo, ma che vuoi discriminare. Tuo padre è calabrese!
Lui: mio padre non è calabrese. È nato in Siria.
Lei: vive in Calabria da quando aveva 6 anni, fa colazione con la ‘nduja, tifa Juve e c’ha il poster di Bonucci in camera da letto. Di quali radici parli?
Lui: io intanto ti dico che un giorno di questi mi leggerai sul giornale.
Lei: io ti dico che un giorno di questi se non ti fai esplodere tu, lo faccio io.
Lui: ti passo a prendere domani?
Lei: vieni con la Ford Galaxie?
Lui: sì.
Lei: e Maometto lo sa?
Lui: chi, mio padre? Secondo me sì, ma fa finta e non dice nulla.
Lei: a domani allora.