Partiamo da un concetto semplice: gli attori, quelli bravi, se devono cambiare aspetto per interpretare un ruolo lo fanno. Punto.

Passiamo a un concetto più elaborato: non importa che si tratti di flussi migratori o del red carpet di Venezia, quando l’italiano medio ha l’occasione di fare la figura del coglione non se la lascia scappare.

Da tre giorni, orde di ragazzine disperate e mandrie gaudenti di segaioli col cazzetto corto non fanno altro che strillare all’obesità di Johnny Depp, a quanto sia invecchiato male, a come si sia inspiegabilmente ridotto, senza considerare nemmeno per un attimo che potesse trattarsi di una scelta da attore professionista quale è, senza preoccuparsi minimamente del fatto che un popolo di inetti trovasse all’improvviso una buona scusa per distruggere un’ulteriore icona e sentirsi un po’ meno a disagio con la propria mediocrità.

Sfigati.

Sia chiaro, non sto parlando di voi, voi siete persone intelligenti, non siete cascati in questa inutile spirale d’odio sotto forma di meme, nevvero?

No, giuro, non sto parlando di voi, sto parlando di quegli altri. Voi siete belli, bravi, perspicaci, avevate capito subito come stavano le cose, e mai vi passerebbe per la testa di dare un contentino al vostro ego macerandovi in eventuali débâcle altrui, fosse anche al costo di inventarvele. So che voi siete persone meglio, lo dico e lo ripeto, fosse anche al costo di inventarmelo.

Ricordate Christian Bale quando interpretò il ruolo da protagonista in The Machinist (L’uomo senza sonno)? Bale era diventato uno scheletro, al costo di mettere a rischio la propria salute, solo per interpretare quel ruolo alla perfezione; anni luce di distanza dagli attori di “300”, che gli addominali se li son fatti disegnare con fard e ombretto. Si chiama professionalità, se non sapete cosa vuol dire, usate un vocabolario. Se non sapete cos’è, sparatevi.

Ma alla fine che ne sanno gli italiani del lavoro, dell’arte e dell’impegno? Qui è pieno di gente disoccupata che si rincoglionisce davanti alla tv, che crede a qualunque bufala giri sui social network e che si aspetta di avere tutto quello che desidera per semplice diritto acquisito, senza nemmeno doverselo sudare un po’. È una nazione di ragazzini che fanno rivolta perchè gli chiudono il sito da cui copiare le versioni di latino, è una terra di ex-santi, ex-poeti, ex-navigatori, wannabe-veline, pseudo-talent e reality addicted. Qualcuno ogni tanto si salva, ma anche la Cristoforetti si è spinta fino in orbita pur di prendere le distanze.

E allora perdonali, Johnny, perché sono soltanto italiani: gente che soffre e che non trova una soluzione, una via di fuga, una luce di speranza, e che dopo anni di nulla e di vuoto vuole soltanto vedere il mondo bruciare (anche se in casi come questi evitano di strillare “Prima gli italiani”).

Così, tra qualche giorno, questo festival presto finirà, Johnny Depp farà la sua dieta da star di Hollywood, ritornerà a far bagnare le ragazzine e a far rosicare i segaioli col cazzetto corto, e tutta questa faccenda, sperabilmente, ce la lasceremo alle spalle.

Questo è ciò che farà Johnny Depp.

Voi, invece, come diceva Stanis Larochelle, continuerete a restare italiani, troppo italiani, in attesa della prossima figura da coglioni da non lasciarvi scappare.