Riley è una ragazzina come tutte le altre nella cui testa si affastellano tante emozioni: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto, Paura.

Cioè no, Riley non è proprio una bimba come le altre: Riley è cresciuta in una famiglia di militanti di sinistra, di stretta osservanza democratica, e questo influenza lo scopo delle sue emozioni.

C’è Disgusto che permette a Riley di stare alla larga da cose come i balli di gruppo latino-americani, i film di Checco Zalone, le borse Piero Guidi e i libri di Gianpaolo Pansa.

C’è Paura, che mette in guardia Riley dai pericoli che corre la costituzione e la tenuta democratica del paese.

C’è Rabbia, che scalda il cuore di Riley ogni volta che vede un’ingiustizia sociale o i dati Auditel.

Poi c’è Gioia, l’emozione principale della protagonista, la quale permette alla ragazzina di rallegrarsi per ogni minimo segnale di svolta a sinistra nella società e nel governo.

– “Che bello, oggi Riley va con mamma e papà alla presentazione del nuovo libro Mondadori di D’Alema Diventerei gay per Blair!”
– “Ma Gioia, ma come puoi essere felice per uno che si fa pubblicare i libri dalla Mondadori e ammira Tony Blair, a me invece viene da piangere solo a pensarci…”

E poi c’è Tristezza, che è l’emozione che tutti odiano.

– “Tristezza, sei la Rifondazione Comunista di questo cervello! Sempre lì, tutta malinconica, a bofonchiare, a non capire l’azione di governo di questa psiche! E basta! Guarda quanti bei ricordi ha Riley grazie a me, quante belle palle rosse ha nella testa! Qui è quando l’Ulivo ha vinto le elezioni, qui siamo alla manifestazione della CGIL a Circo Massimo, qui Veltroni che inaugura la Festa del Cinema… Guarda quanto sono importanti questi ricordi per la personalità di Riley!”

Gioia allora mostra come i ricordi belli vadano ad arricchire le isole della personalità della bambina, come l’isola dei cantautori, l’isola dell’unità a sinistra, l’isola dei diritti, l’isola della legalità. Insomma la vita di Riley procede felicemente, finché non arrivano le elezioni politiche del 2013.

– “Alla fine il giaguaro non l’abbiamo smacchiato e Bersani si è dimesso da segretario… Riley credo proprio che dovremmo votare alle primarie Renzi segretario!”, fa una sera il papà a Riley.
– “Ma che sta dicendo quel cretino?! Ci mettiamo come segretario l’amico di Marchionne?!”, strilla Rabbia.
– “I-io temo p-per la C-costituzione!” dice allora Paura.
– “Finitela! – fa Gioia– il papà di Riley ha ragione! Con questi dirigenti non vinceremo mai! Renzi ha tutto quello che può fare vincere la sinistra in un Paese come l’Italia: è giovane e ha i capelli! Per la sinistra è una rivoluzione, non è mai accaduta una cosa del genere! Suvvia, siamo positivi!”
– “Ma Gioia, ma come fai a rendere felice Riley per uno come Renzi? Uno che va da Barbara D’Urso e tiene aperti i negozi il primo maggio… A me viene voglia di impiccarmi…”
– “Tristezza, hai rotto con questa tristezza! Basta con questo vecchiume! La sinistra nel ventunesimo secolo deve imparare a considerare tutte uguali le creature di questo pianeta e i loro voti! Io non vedo differenze tra un bimbo africano e un bocconiano! Dobbiamo imparare ad amare sia chi va al Social Forum sia chi va al Forum di Cernobbio! Apriamoci al nuovo che avanza!”
– “Ma a me pare che stiamo solo aprendo le gambe… E io in quanto Tristezza ovviamente ho sempre mal di testa…”
– “Basta Tristezza, vattene in un angolo a leggerti i tuoi libri di Diego Fusaro! Avanti, mandiamo Riley alle primarie!”

Ben presto il patto del Nazareno distrugge l’isola dell’unità a sinistra; la riforma della responsabilità civile fa fuori l’isola della legalità; l’approvazione del jobs act distrugge l’isola dei diritti e Roberto Vecchioni che fa i complimenti a Giorgia Meloni devasta quella dei cantautori. Riley quindi è costretta a prendere psicofarmaci per evitare il suicidio.

– “E dai ragazzi un po’ di allegria! C’è la ripresa! Siamo il primo partito! L’Economist ci ama! Marino si è dimesso! Non è un bellissimo momento per essere felici?”, dice allora Gioia.

Tuttavia Riley ormai è un’adolescente, quindi nel suo cervello è in atto un colpo di stato ordito da Rabbia e Disgusto grazie all’esercito delle Pippe Mentali, volto a rovesciare la teocrazia di Gioia.

– “Gioia, hai rotto le scatole con tutta questa gioia! Ma che ti ridi dalla mattina alla sera, che stai ad applaudire per le cose che contestavi fino a cinque minuti fa, brutta cretina?”, le dice Rabbia.
– “Fa tutto schifo in questo Paese! Fa tutta schifo la politica! Fa tutta schifo la vita di Riley! Anzi fa proprio schifo Riley, sta diventando la ragazza più cessa della sua classe, ma come la concia sua madre? ‘Ste mamme di sinistra tutte con gli specchi di legno in casa…”, dice Disgusto.
– “Disgusto, ma quale sinistra, quale destra? Qua c’è da distruggere tutto e fare piazza pulita! Avanti prendiamoci questo cervello e facciamo votare a Riley Movimento 5 Stelle! Mandiamo tutti a fare in culo! Pippe Mentali, catturate Gioia e rinchiudetela nell’inconscio! Ah, pigliatevi pure Tristezza che tanto sta sulle scatole a tutti.”

Così Gioia e Tristezza vengono mandate in esilio, mentre Riley passa ormai tutto il suo tempo a scrivere commenti incazzati sul sito del Fatto Quotidiano e postare su Facebook i link indignati della pagina Dimissioni e tutti a casa.

– “Gioia, ora sei contenta? Avevo ragione su tutto! Tu invece no, sempre a fidarti dei dirigenti del partito, sempre ad andare appresso a speranze… Gramsci non doveva scrivere Odio gli indifferenti, ma Odio gli ottimisti! Ora Riley diventerà un’adulta in balia della rabbia e del disgusto!”, le dice Tristezza.
– “Come qualsiasi persona adulta del resto! E sai che facciamo noi invece? Ci godiamo i sogni della fase REM di Riley e non ci pensiamo! Oggi cosa vedremo? Unicorni? Caramelle? Arcobaleni?”

Il sogno inizia e si vedono Yanis Varoufakis e Chris Hemsworth fare insieme la doccia.

– “Però, mica male quest’adolescenza, sai?” conclude Tristezza, finalmente felice.