Al museo di storia innaturale è possibile ammirare, tra gli altri: il termocefalo espatrione, pesce con la testa di termosifone e passaporto diplomatico; il fusibillo raccattafrangente, verme di grano duro che si nutre di luce riflessa; l’ipporrente torrefazioso, un velocissimo e nervoso equino dal lungo collo sempre voltato da una parte; il rebibbio ostricacizzato, un insetto che vive recluso nel suo guscio finché un esemplare più forte non se ne appropria; il suvviano mensolare, un grosso quattro ruote motrici che si mimetizza fra i soprammobili polverosi; il boia contrattore, un serpente mortale a meno che non firmiate senza leggere; il tamburro pedissequantico, un bovino che emette continuamente un suono ritmico che produce sonnolenza nei predatori; il piaggione arcimbold, grassoccio insetto a scoppio; l’avambracco fonato, cane muscoloso e dal pelo vaporosissimo; il gattorade iconoblasta, felino in bottiglia che buca lo schermo del pc.