Riassunto delle puntate precedenti: l’essere umano e il gabbiano Agapito, dopo aver superato gli zombie e il maggiordomo, si recano dall’Oracolo in cerca di risposte sul mistero della fine del mondo.

 

– Allora, sei contento che finalmente stiamo arrivando dall’Oracolo? Hai sempre voluto andarci.

(Agapito scagazza, a significare “Cazzo dici?”)

– Ma sì, non facevi altro che dirmi sempre andiamo all’Oracolo, ma quand’è che andiamo all’Ora-SALTA!

L’essere umano e Agapito muoiono improvvisamente per una leucemia da citofono.

– Agapito, ci sei?
– Gnaak!
– Pazzesco! Una riga mortale. Meno male che l’abbiamo saltata. Doveva essere questo il pericolo incombente di cui parlava quel colf tanto ospitale.

(svolazza, abbraccia con le ali l’essere umano e scagazza, a significare “Amico mio non so come ringraziarti, mi hai davvero salvato la vi-SALTA!”)

L’essere umano e Agapito muoiono colpiti dal mignolino del piede di Dio.

– Gnaak?
– Sì sì, ci sono. Il domestico avrebbe dovuto dircelo che ce n’erano due. Certi errori ortografici possono costare la vita. Questa volta sei stato tu a salvarmi la vi-SALTA!

(Sbatte la testa al soffitto e scagazza in testa all’essere umano, a significare “Bello scherzo di merda.”)

– Amico mio ripieno di guano e umorismo, guarda, siamo arrivati! Quella è la porta dell’Oracolo. Sicuramente dovremmo affrontare un’altra terribile prova prima di poter arrivare al suo cospetto.

L’essere umano girò quindi la maniglia, i due entrarono nella stanza, si accomodarono di fronte all’Oracolo ed espressero facilmente la loro richiesta.

– Gentile Oracolo, noi ne abbiamo visto cose che nessun tormentone potrebbe mai immaginare. Dicci quello che dobbiamo fare, oggi che è la fine del mondo.

L’Oracolo, il cui sesso è avvolto nel mistero e in un paio di mutande di cellophane, dopo aver emesso qualche rigurgito acido cominciò a parlare:

– Stadio quadrato tram punto interrogativo visto treno regalo golconda visto.
– Ma parla in Webdings!
– Stadio tram altoparlante incrociatore ics distintivo polizia ics regalo punto interrogativo punto interrogativo.
– Non si capisce un attrezzo da bricolage!

(Scagazza, a significare “Ovvio, altrimenti che oracolo sarebbe?”)

– Occhio incrociatore cerchio pompieri tram cerchio vietato fumare informazioni incrociatore cerchio visto.
– Fermatelo!

Subito l’Oracolo cominciò a fermarsi. Dopo qualche secondo i suoi elettroni avevano smesso di ruotare attorno ai suoi nuclei. Questo fece in modo che dove un tempo c’era l’erba ora c’è una città e dove un tempo c’era il corpo dell’Oracolo ora c’è una piega spaziotemporale che risucchia tutto e tutti, compresi i nostri due stringati amici.

– Grazie Haarp, voi che avete anche il funzionamento inverso. Ora che siamo in un universo parallelo mi sento molto meglio, soprattutto grazie al fatto che qui siamo solo alla fine dell’inizio del mondo e non all’inizio della fine del mondo.
– Gnaak!
– Agapito, mio amico dalle piume idrofughe, siamo salvi!

(Defeca copiosamente in ogni direzione e se ne vola via dalla finestra, a significare “Evviva, che splendido escamotage per concludere in gloria una storia, ciao a tutti!”)

– Ah, ah! Non è ancora detta l’ultima parola!
– Chi è che parla?
– Sono un personaggio interessato alla fisica quantistica, mediamente informato e spocchioso. In realtà mi interesso anche di altre tantissime cose, come antropologia culturale e alta finanza, ma non sono così ferrato come in fisica quantistica. Ho notato grossolani errori e clamorose mistificazioni in questo testo, per questo andrei subito a rimediare ripristinando la coerenza scientifica della storia. Ah le ho già detto che ho visitato i Laboratoires Garnier del Gran Sasso?
– Oh no! È puntiglioso, logorroico e hipster!
– Sì, ma sono anche il bellissimo e completamente nudo clone di Scarlett Johansson. Quindi mentre recito il pistolotto inutile potrete godere della vista del mio splendido corpo, che per rendere più eccitante muoverò come fossi quella webcam girl di vostra sorella, ovvero prendendo pose altamente erotiche e lanciando occhiatine birichine e per giunta masturbandomi. Un po’ come sto facendo dall’inizio del periodo a questa parte.
– Ah meno male, temevo che mi sarei perso lo spettacolo.
– Gnaak!

Agapito spuntò dalla finestra con un adorabile micetto nel becco, morto, portandolo all’essere umano come fosse un dono, gesto tipico degli animali da compagnia. Il siparietto ne venne comunque interrotto.

– La prego mia pornochimera, continui. E visto che c’è, con la tetta libera, le spiace avvicinarmi quel rotolo di Scottex?
– Certo, aspetti un secondo.

In quell’istante, dal nulla che misto alla segatura circonda questa storia, irruppe una figura. Era l’attesa, che cominciò ad ingannare l’essere umano col gioco del buco fra indice e pollice, dopo aver posto la mano in corrispondenza della vagina clone. Era un’attesa tremenda e vendicativa. Che noi sublimeremo ponendo fine parallela a questa farsa.

C’era una volta…