[Riassunto delle puntate precedenti. Fatto]

Mattino: i cellulari chirichicchiano, i twitterers cinguettano, il satellite umts è già alto nell’etere e un gabbiano volteggia descrivendo retoriche nel cielo, prima di entrare in una finestra. Un essere umano si sveglia, scaraventandosi giù dal letto.

– Mio caro amico di penna, Agapito, sai che giorno è oggi?

(Batte le ali, oscilla la testa e defeca sul comodino, a significare “No”)

– Manco io, fammi vedere nel calendario.
– Gnaaak!
– Ommadonna! Il calendario dice che oggi è il primo giorno del resto della fine del mondo! Moriremo tutti!

(Defeca sul pavimento, a significare “Ho paura, non so se potrò superare tutto questo”)

– Hai ragione, dobbiamo assolutamente fare qualcosa. Ma prima… mi devo togliere qualche sfizio.

Elenco di cose da fare prima di morire:

  • Scopare due gemelle americane nella toilette di un aereo dirottato
  • Disturbare il Papa durante la sua preghiera speciale di 5 minuti
  • Farsi un piercing all’amianto al tumore psicosomatico
  • Bere il sangue di un erede dei templari nel Sacro Graal
  • Mangiare un piatto di chupacabra vegano
  • Combattere corpo a corpo con un varano di Komodo
  • Stampare cartamoneta da rivendere al mercato dell’usato
  • Lanciarsi col paracadute da un ufo sull’Area 51
  • Diventare massone

– Ecco fatto. Non avrei mai potuto morire in pace senza prima aver fatto una lista di cose da fare prima di morire.

(Spiega le ali e starnazza, a significare “Sono contento per te”)

– Ora che questa è fatta devo andare a fare colazione, che come dicono i nutrizionisti è il pasto più importante della giornata in cui muori.

Al Bar:

– Salve buonuomo, mi dia un frullato di pezzi per favore.
– Subito.

Il barista versa dei pezzi in un bicchiere di latte e lo poggia sul bancone. Poi attraverso un auricolare prima d’ora invisibile chiama in Alaska:

– Salve, parlo con l’Haarp? Sì senta sono del Bar [spazio pubblicitario a pagamento, contattare l’autore]. Un cliente qui vuole un frullato di pezzi… sì è già sul bancone, in posizione B5… a posto allora, grazie.

Poi rivolto all’essere umano:

– Glielo preparano subito.

In quel momento il bicchiere cominciò a tremare e dopo qualche secondo il frullato era pronto. L’essere umano venne preso da un attacco di entusiasmo isterico Sedic Core 5 ghz, RAM 32gb, scheda video 4gb, hard disk 2 tb, schermo 32 pollici all led fullhd 4D con l’abbonamento a Brazzers per due anni incluso:

– L’Haarp!!! Il supermegaelettromagnetocoso che può provocare terremoti a distanza con la precisione di una farfalla di New York. È fantastico! Fammi provare!

Strappa l’auricolare al barista.

– Pronto Haarp, sì siamo sempre noi del Bar [idem come sopra], c’è un cliente a cui prude la testa, fate qualcosa per favore. Posizione C64. Ok, grazie.

Poi rivolto al barista:

– Vediamo se funziona.

In quel momento la testa del barista cominciò a tremare. Dopo qualche secondo il cranio esplose distribuendo gadgets organici cerebrali per tutto il locale. Gli avventori potevano quindi vantare quel merchandising originale:

– Guarda, ho la maglietta coi residui del cervello del barista!
– Io invece ho un braccialetto in cartilagine.
– Qualcuno vuole una guancia portacellulare? Ne ho due.

L’essere umano sembrò essere l’unico a rendersi conto di quello che era successo:

– Ci sono dei pezzi maciullati nel mio frullato di pezzi! Che posto orribile!

Detto questo se ne andò senza pagare, lasciando però un π% di mancia. Fuori dal locale lo aspettava Agapito il gabbiano, che nel frattempo ingannava l’attesa col gioco delle tre carte.

(Scagazza, starnazza e la becca in un occhio, a significare “Mi spiace, il fante di bastoni è qua sotto. Peccato perché ci sei andata molto vicina. Riprovaci, sento che questa per te è la volta buona!”)

L’attesa si sentiva più che ingannata e cercava solo il momento giusto per sgozzare il gabbiano.

– Agapito, guarda il cielo, pensi anche tu quello che penso io?

Il volatile alzò lo sguardo e i due percependo all’unisono lo stesso paradigma fissarono epicamente lo spazio infinito, senza dirsi nulla. Per una settimana.

[Fine prima parte]