Scena: monastero buddista thailandese.

Il colonnello Alexis Tsipras raggiunge Yanis Varoufakis; lo scopo è coinvolgerlo in un’operazione per abbattere un commando di ciccioni tedeschi che ha invaso la Grecia e sta facendo razzìa di tutti i cetrioli disponibili, assumendoli in maniera incivile.

Gli enormi barbari teutonici adorano sgranocchiarseli con entusiasmo mentre si ubriacano di birra, costringendo donne e bambini inorriditi a servirli. La popolazione è ormai a corto degli ingredienti essenziali per lo tzatziki l’horiatiki.

Varoufakis, questa volta, non vuole farsi trascinare nella folle guerra dell’amico e decide di rifiutare l’invito, nonostante l’intenso dialogo tra i due:

Tsipras: Dici che le tue guerre sono finite. Forse quelle passate, ma non quella dentro di te. Io so perché sei qui, Yanis, ma non funziona, sai? Puoi provarci, ma non è possibile fuggire da quello che sei.
Varoufakis: E cosa pensi che io sia?
Tsipras: Un soldato, un combattente di razza.
Varoufakis: Adesso non più, non mi voglio così.
Tsipras: Brutto affare il rifiuto di te stesso.
Varoufakis: Alexis, non ti piaccio così?
Tsipras: Ah. Ecco che cazzo ci facevi in Thailandia. Rivestiti, ti prego.

Ma quando Varoufakis scopre che il crudele comandante Schäuble ha catturato l’amico Tsipras, decide di mettersi in viaggio verso il paese natio e liberarlo.

La base operativa tedesca è una enorme e affollatissima birreria in tensostruttura, protetta da un corpo speciale di italiani recutati dall’esercito teutonico con la minaccia di un aumento alla rata della macchina. Un edificio inespugnabile.

Dopo aver reclutato un manipolo di giovani ribelli del posto, Varoufakis attende sera, poi nasconde delle donne nella boscaglia e fa loro innalzare un coro ammaliante con le ultime notizie di calciomercato. Le guardie italiane ne rimangono ipnotizzate.

Varoufakis e i ribelli riescono così a intrufolarsi nella base. Tsipras è lì che serve ai tavoli, vestito e truccato da ragazza bavarese.

Il manipolo si nasconde in attesa della notte, quando i ciccioni crollano ubriachi, poi, con un gesto sincronizzato, i ribelli si danno all’azione tappando il naso e ficcando un cetriolo in bocca a ciascun ciccione, riuscendo infine a scappar via con il colonnello.

Nel fuggi fuggi generale, un enorme tedesco con un cetriolo incastrato in bocca, prima di morire, urla qualcosa di incomprensibile tipo: “Nessuno amici mi uccide con l’inganno, non con la forza”, coniando una nuova parola composta che diventa la parola più lunga di tutta la lingua tedesca.

Nella scena finale, il messaggio di speranza. Tsipras e Varoufakis a un tavolino blu accanto al mare, un po’ di formaggio con le olive, un piatto di patatine “ignoranti”, come dicono loro, e un bicchierino di ouzo freddo. Scherzano, come nulla fosse accaduto, e si tengono per mano. Per sempre.