Il mondo è cambiato. Lo diceva anche Barbalbero, fondatore e CEO della Middle Earth Ents&Woods’ Supplies, nel suo discorso agli azionisti hobbit, middle class neozelandese col ventre gonfio e la testa sotto terra.

Siamo a un passo dal 2000, che sia prima o dopo poco importa, non è questione di numero di scarpe o di deambulanza: le dinamiche economico-finanziare globabli hanno completamente stravolto gli scenari da una-pagnotta-un-fiasco-di-vino-e-via che hanno dominato il secondo (o terzo o quarto, dipende da come leggete la guerre napoleoniche) dopoguerra.

È superato il liberismo, è superato il neoliberismo, è superato il melanoliberismo. Saremmo dovuti vivere in una orwelliana quite desperation post-capitalistica, ma un cronosisma probabilmente CERN-based ci ha spostato a casaccio nel multiverso e ora manco c’è nessuno a cui chiedere la strada. Fatto sta che se diamo retta ai cartelli e alle lobby siamo finiti a scrivere libri di storia nel pieno di un ipercapitalismo acapitalistico, una congiuntura magroeconomica dove siamo ricchi dentro, ma non possiamo esportare capitali. Come se fra l’uovo e la gallina vincesse “e la”.

L’industria meccanica non è più né newtoniana né razionale né relativistica. Siamo ormai nell’epoca della metalmeccanica quantistica, con le sue produzioni quantizzate, le materie esotiche, i momenti magnetici di tensione fra le compagnie, i dipendenti insindacabili e i parcheggiatori abusivi del parcheggio aziendale. L’entanglement plutocratico post-disneyano è più di un sistema di relazioni fra enti produttivi, è un modo di concepire il mondo come volontà, e rappresentazione da teatro dell’assurdo. Dopo Godot, go do’?

Inutile continuare a ragionare con logiche protozoiche o prototipiche. Basta con savi protocolli zetagions-bloccanti; adesso servono proto-teste, e una costante vigilanza armata composta da ex KGB, ex SEAL ed ex Crusca per scongiurare che diventino pro-teste. Ora è il tempo del protonico. Progettare, proiettarsi, profanare. Un profluvio di pro senza alcun contro. Essere positivi. Anzi, propositivi. Meglio ancora, prositivi.

Il terzo (o quarto o quinto, dipende da come leggete la guerre napoleoniche) settore, quello dei servizi e dei servizietti, solo negli ultimi 19 minuti è cresciuto di almeno due ordini di grandezza, o 137%, se vi piacciono le statistiche che poi non sapete applicare, perché moltiplicare i pani e i pesci è facile, se resti sul vago coi numeri. Big Data>>Big Mac, dematerializzazione dell’operaio addetto al non-import nel senso letterale della messa in cassa-disintegrazione. Fluttuazioni in un campo a somma zero, nel senso ancor più letterale della busta paga. Dematerializzazione del prodotto. Fornire niente e farselo pagare. Il noumeno che dà un gran calcio in culo al fenomeno. Ronaldo Reagan come fusione dragonbollizzante di tutte le qualità ontologiche. La dimostrazione dell’esistenza di Dior, o quantomeno dei suoi bilanci, come sfida fiscale, fisicale. La vittoria assoluta, senza if senza but, della metafisica sulla fisica, e sul latino soprattutto. S’intravede il punto Omega: la fondazione dell’Ordine dei metafisici. L’ente non ente. Il nente.

Non so se vi rendete conto.

Se avete già un’attività, disattivatevi immediatamente. Lanciate granate stordenti nel box delle risorse umane e correte a organizzare una tabula rasa coi sindacati. Presentatevi in trincea con un lawyer spiccatamente ariano e ben addestrato alla guerriglia open-space e con l’action figure di Sergio Marchionne ancora nella confezione originale. Offrite zero. Nente di nente, nemmeno un caffè. Le giacche sfilacciate indossate dai sindacati chiederanno qualcosina in più; lanciate loro un cabaret di paste alla crema di 8 giorni fa e una spazzola per togliere i pelucchi e tutto sarà sistemato.

Se le unità carbonio che affollavano gli edifici della vostra sad company si mettono a flashmobbare per richiamare l’attenzione di network e statusfera facebookkiana, è bene ricordarvi che l’uso di un bomba sporca, a causa dalla sovrapposizione legislativa comune-provincia-regione-stato-europa-barackobama e i conseguenti paradossi di giurisdizione, è praticamente legale, se sopra ci scrivete “Idrante”. Radiologicizzate il capitale umano che appestava le comunque vostre macchinette del caffè, e ripartite da capo. Nel senso di boss, soprattutto. Ma anche di big bang.

Da zero, ground zero, assaporate quel metallico stato di grazia che emana la vostra posizione imprenditoriale totipotente. E la nota acida della fedina penale intonsa. Acquistate dei segugi allevati nei caveau delle banche svizzere e sguinzagliateli alla ricerca di fondi europei. Date al vostro business una forma societaria aborrita anche nell’Al Azif, il Necronomicon dell’arabo pazzo Abdul Alhazred, e modellatela come un frattale, dissolvendola in compagnie, società, associazioni, fondazioni, autorimesse, in un gioco di scatole cinesi in cui i cinesi, nelle scatole, ci sono per davvero. Estraete l’ordine dal caos, prelevate quanto vi serve, e rimettetelo nel caos.

Non delocalizzate semplicemente, despazializzate proprio. Atemporalizzate, anche. Si lavora 24/7, l’unica divisione che Google non vi fa, perché non è una divisione, è una moltiplicazione, di fatturato. Aprite sedi dove la legislazione vi obbliga a non far lavorare più di 12 ore al giorno i principi della termodinamica. Progettate sempre un apposito settore mobbing. Imponete un vostro tasso di suicidi, non affidatevi all’arbitrio dei vostri dipendenti. Cambiate costantemente fuso orario.

Se siete costretti a servirvi di un management, prendete gente skillata. E deskillatela. Usate ipnosi, waterboarding, vergine di Norimberga, la terza stagione de I Cesaroni. Tutto quello che gli è stato insegnato ad Harvard, alla Bocconi e nel carcere di Poggioreale deve essere rimosso. Con una pignoleria particolare per quel che riguarda gli stipendi da manager. Se qualcuno durante il trattamento subisce danni neurologici permanenti, potete sempre mandarlo a The Apprentice. Gli altri saranno pronti a servirvi come droidi protocollari non protagonisti (che non sono DAVVERO quelli che stanno cercando).

A questo punto, stabilita sia forma che sostanza, gerarchia e monarchia, non vi resta che scegliere l’ultimo dettaglio: di cosa si occupa la vostra azienda. Nel mondo tetraidrocapitalistico in cui viviamo questo particolare ha priorità inferiore al colore dei porta carta igienica nei cessi del reparto caldaie della sede vietnamita. Potete produrre Gore-Tex o software per la gestione della navigazione transoceanica, arredare palestre e centri benessere o macellare caprini, non ha alcuna importanza. Sul vostro sito, come tutti, metterete in bella evidenza una mission talmente generica da essere applicabile a tutto, anche allo sterminio di massa. Che non si sa mai. Le foto ritrarranno edifici dalla destinazione non riconoscibile, persone sorridenti intente a sostare lungo un corridoio, o raggruppate attorno a una scrivania mentre fissano serie un documento che molto probabilmente è la pagina di prova di stampa di Windows XP. I soli dettagli comprensibili saranno alla pagina “La nostra storia”, dove si viene a sapere che l’azienda esiste since 1847, sebbene si sia sempre occupata di messa in orbita di satelliti per le telecomunicazioni.

Tutto qui. Se siete abbastanza svegli, dovreste riuscire a far tutto in un fine settimana, così lunedì si comincia.

Have a nice day. Now.