Invitate fuori a cena una ragazza con l’idea di finirle sulle tette. Lei è single, voi no.
Prima di tutto: esiste la remota possibilità che qualcuna si rifiuti di uscire con voi perché siete già fidanzati. Temo che sia l’unica rimasta al mondo a preoccuparsi delle relazioni altrui, ma non importa. Anziché disdire il ristorante, scorrete ulteriormente la rubrica telefonica e passate alla successiva. Quella buona.
Da quel momento in poi, ficcatevi in testa che voi siete lo stronzo, la merda, quello che sta tradendo la sua compagna. Il maiale maschilista che nella vita vuole solo fottere. È vero, chi lo nega, ma non vantatevene mai. Almeno non prima di aver infilato il preservativo o potreste farla innervosire, inducendole una sovrapproduzione di ormoni stereoidei che poi, mentre la starete leccando, vi resterà quel tipico sapore aspro sulla lingua, come se fosse una figa immatura.
Giunti al ristorante, non appena avrete ordinato, lei inizierà a raccontarvi le avventure dal titolo “quella merda del mio ex che mi ha riempito di corna”. È un tipico caso di riflesso Freudiano. Lei sa che voi siete fidanzati e parte il riflesso. Suoni il campanellino e i cani, anziché sbavare, ti attaccano un pippone immane sul padre alano assente. Voi annuite in silenzio e sperate solo che finisca presto. Se siete particolarmente sensibili, cambiate subito discorso, perché per la proprietà transitiva delle corna, voi siete una merda tanto quanto il suo ex, solo che lui (parole di lei) almeno sapeva trombare. Sapeva trombare, aveva un cazzo da porno attore, era bello, affascinante, colto, figo, impennava di terza con la Twingo della madre e suonava il basso con Renato Zero. E in tutto questo, lei non l’ha mai tradito.
Almeno non al primo appuntamento, è scientifico. Al primo incontro, infatti, nessuna ha mai tradito nessuno. Al secondo scoprite che sì una volta, ma dopo di lui. Al terzo salta fuori che il suo ex era uno stalker-psicopatico, gelosissimo e che quando lei scopava con gli altri, non stavano più insieme da almeno 20 minuti abbondanti. Al quarto sì certo, una volta, ma aveva 18 anni ed è caduto in prescrizione. Dal quinto in poi può dire quello che le pare, tanto nessuno sta più ad ascoltarla.
Quando avrà finito di mostrarvi la sua collezione di corna, vi passerà la palla con questa domanda: “E la tua vita sentimentale, come va?”.
È una domanda a trabocchetto, non cascateci. Nonostante siate fidanzati, lei darà per scontato che siate dei puristi della monogamia, fedeli, quasi vergini, no porno, niente più sesso con la partner da almeno 5 anni, al massimo tante pippe sotto la doccia e magari pure benestanti. Ditele subito quello che vuole sentirsi rispondere: “È un periodo difficile”. Poi prendete una pausa e aspettate che v’interrompa.
Tanto saranno i suoi occhi a tradirla, mostrando quella voglia di scoparvi selvaggiamente, altrimenti non avrebbe mai e poi mai accettato di uscire con un uomo già impegnato. Ma non per una questione di principi, no dai, non siamo mica in un Paese ipercattolico, moralista e bacchettone.
Lei non sarebbe mai uscita con voi perché sa già come andrà a finire. Lei sopra un letto, nuda e con metà orgasmo strozzato tra ovaie e mesencefalo, mentre voi già starete cercando parcheggio sotto casa vostra. Ma al corpo non si comanda o almeno non sempre e poi spesso uno crede di essere più forte di quello che sia realmente e così eccola lì, a cena con voi, mentre continua a fissarvi i pettorali mosci. Vi fissa, vi vorrebbe e vi parla nuovamente del suo ex che l’ha distrutta con anni di bugie.
A quel punto starà a voi prendere in mano la conversazione. Ma con cosa? La vostra relazione, no dai, meglio di no. È il primo appuntamento, mica l’ultimo. Il tempo, la politica, lo sport, niente, tutti argomenti che manco le Milf oggi si bevono più. Resterebbe la letteratura, la musica, qualche concerto visto di recente a meno che non siano stati i Simple Minds al Flaminio, prima di Italia ’90. In quel caso negate pure di conoscerli.
Alla fine, comunque, vi bacerete. In quel minuto scarso, vi giocherete tutta la serata. Dovrete baciarla come se l’amaste veramente, ma senza impegno e illudendola che dopo il sesso non sparirete prima di lei. È importante questo, lei dovrà essere scaricata con la sensazione che sia stata lei a decidere. È l’unico modo che avete per non farla soffrire, escluso il soffocamento nella notte.
Quando starete per salutarvi, lei vi guarderà con gli occhi in fiamme e probabilmente pure la figa bagnatissima, ma è un tranello. A quel punto non vi dirà “andiamo da me”, ma vi chiederà, con una certa innocenza “perché mi vuoi?”.
Già. Perché proprio lei e non un’altra? Perché tu che hai già una storia senti il bisogno d’infilare il tuo uccello dentro di me e non di tua moglie o perché no, di un’altra che magari non si farebbe dei problemi a dartela, mentre io, guardami bene, ti sembro il tipo che si scopi il primo che incontra e per di più fidanzato o peggio sposato e non guardare il mio corpo che sì, certo, quello ti si starebbe già trombando da un pezzo, ma io, come donna, certo, perché tu vuoi proprio me?
Una volta risposi “Perché sì”. Non fatelo mai, anzi, non dite nulla. Tanto sbaglierete sempre, perché non c’è risposta giusta a questa domanda, ma almeno eviterete di risultare, oltre che stronzi, anche degli idioti.